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Appena arriviamo a Manchester ci inoltriamo nelle vie della città alla ricerca di un posto dove pranzare.

«Ti va un ristorante italiano?» mi chiede.

«Come rifiutare?»

Mi prende a braccialetto e nel frattempo cerca con una strana app un ristorante. Dopo circa una decina di minuti gli si illumina il volto e dal suo sguardo capisco che è riuscito a trovare il ristorante.

Ci arriviamo a piedi in venti minuti, ma ce ne vogliono altrettanti dieci per trovarlo. Per arrivare al locale si deve passare per una stretta via che nessuno dei due ha visto.

Quando entriamo ci accoglie un giovane ragazzo dall'aria simpatica. Ci fa sedere ad un tavolo all'aperto e ci porta i menù.

Ci sono così tante cose che vorrei assaggiare, ma alla fine opto per una pizza napoletana, tutti mi hanno sempre detto che é una vera delizia. Harry al contrario prende delle polpette con un contorno: non so perché, ma l'idea di vederlo mangiare delle polpette mi fa impazzire.

Forse non dovrei avere pensieri tanto strani e perversi su di lui, o forse si? Nonostante tutto ci stiamo addentrando in una sorta di relazione, o almeno spero.

«A che pensi?» mi domanda Harry.

«A tutto.»

«E io sono compreso in quel tutto?» dice avvicinandosi e appoggiando la mano sopra alla mia.

«Tu sei tutto.»

Gli spunta un sorriso sulle labbra rosee e l'unica cosa che vorrei fare é avvicinarmi a quelle labbra e farle mie.

«Perché mi fissi in quel modo?» scherza lui.

«Non ti sto fissando!» replico distogliendo lo sguardo.

«Non ti ho detto di smettere.»

Sotto il tavolo i nostri piedi si incrociano e un fremito mi percorre.

Dopo non molto tempo ritorna il cameriere con le nostre ordinazioni ed entrambi ci buttiamo sul cibo come se non ci fosse un domani.

«Come fa una ragazza a mangiare così tanto?» inizia lui mentre addenta una polpetta: lo sapevo, è sexy anche quando mangia.

«Non mangio così tanto come tutti credono.»

«Ti ricordo che stamattina dei dieci pankcakes che mia mamma ha fatto tu ne hai mangiati otto e mezzo.»

«Avevo fame, e anche ora.»

«E si che sei magra» dice passandosi una mano dietro alla nuca.

Dopo pranzo Harry insiste per pagare anche il mio conto e mi chiede quale é la mia prima tappa.

«Voglio farmi un tatuaggio.»

«Ti porto dal mio tatuatore.»

Per arrivare al negozio chiamiamo un taxi e ci arriviamo in neanche dieci minuti.

Quando entriamo la porta tintinna e da dietro una tendina spunta la testa di un ragazzo con un ammasso di capelli biondi arruffati e gli occhi azzurri con un piercing al labbro.

Da dietro la tendina esce anche un uomo di mezza età con una braccio arrossato: deve aver appena fatto un tatuaggio.

Allunga dei soldi al ragazzo biondo e se ne va. Il biondo ha le braccia ricoperte di tatuaggi ed é vestito con una canotta nera.

Harry e il tatuatore si avvicinano e si salutano come fanno i ragazzi tra loro: devono essere amici da molto tempo.

«Amico!» inizia il biondo passandosi una mano tra i capelli.

«Luke! Come va?»

«Si tira avanti. Te invece vuoi un nuovo tatuaggio?»

«Non io,» risponde voltandosi verso di me «ma lei. Cat lui è Luke, Luke Cat» ci presenta.

Gli porgo la mano e lui me la stringe di rimando.

«Forza, vieni con me» mi sprona Luke. Sembra un ragazzo simpatico e carino.

Andiamo dietro la tendina azzurra e vedo Harry seguirmi.

«No Harry, voglio che sia una sorpresa.»

«Che?»

«Non voglio che tu assista, aspettami fuori.»

«Stai scherzando, vero?»

«Non te ne pentirai, fidati. Ieri tu hai deciso tutto per me, oggi voglio fartela io una sorpresa.»

Harry sbuffa, mi lascia una bacio veloce sulle labbra ed esce.

«State insieme?» mi chiede Luke mentre mi fa stendere sulla poltrona di pelle bordeaux consunta.

«Me lo sto chiedendo pure io» rispondo.

Luke ride in modo sommesso: «Da come ti guarda per lui é così, fidati.»

«É complicato.»

«Ai tuoi non piace?» mi domanda mentre inizia a sistemare la sua attrezzatura.

«Non credo lo conosceranno mai...»

«Oh merda, scusa!»

«No, no, no! Non sono mica morti!» scoppio in una forte risata che mi piega in due a cui si unisce anche Luke sospirando di sollievo.

«E allora qual è il problema?»

«Sono io il problema. Voglio dire: io non sono di qui, abito ad Atlanta.»

«Atlanta? Wow, Stati Uniti d'America.»

«Eh già.»

«Questo é un problema, un grosso problema.»

«Io lo amo così tanto, ma non posso stare qua per sempre. Ho una casa, una famiglia, degli ami-» mi blocco, ma deciso di continuare «amici...»

«Non ho mai avuto una relazione a distanza, ma una mia amica si.»

«E come é andata a finire?»

«Ehm... Lo vuoi veramente sapere?»

«Sei molto incoraggiante Luke.»

Non so perché, ma con questo ragazzo riesco ad essere me stessa, proprio come con Harry.

«É il primo tatuaggio?»

«Proprio così.»

«Tranquilla, non fa così male come molti dicono. Allora, che cosa vuoi?»

Prendo il cellulare e gli faccio vedere il tatuaggio che ho sempre sognato. All'inizio resta sbigottito perché non si aspettava che come primo tatuaggio avrei scelto un disegno del genere.

Quando l'ago sfiora la mia pelle ho un leggero sussulto, ma non provo dolore. É una sensazione piacevole che vorrei non finisse mai.





Scusate!

In questo periodo non ho avuto tempo per scrivere perciò spero che questo vi piaccia.

So che volete sapere qual è il tatuaggio, ma voglio che sia una sorpresa.😋

Ho ancora molte idee in testa e non vedo l'ora di farvelo vedere.

Lasciate una stellina e fatemi sapere com'è:)

Mr.StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora