53

317 19 6
                                    

Blocco di colpo il telefono e lo appoggio sul tavolo. Prendo la coca-cola e mi metto a sorseggiarla come se niente fosse. Luke per fortuna capisce che ho bisogno di silenzio, così mi lascia da sola con i miei pensieri mentre mangia la sua pizza.

Mi sento in colpa ad aver bloccato Harry, ma soprattutto infantile, forse ho avuto una reazione esagerata ma anche lui bisogna ammettere che non è stato per niente gentile. Ho appena scoperto il lato peggiore del suo carattere: devo sapere qualcos'altro?

Quando Luke finisce la pizza entriamo nell'ultimo negozio in cui compro una felpa grigia aperta con un cappuccio decorato da orecchie da gatto.

«Solo te potevi prendere una felpa del genere» mi fa notare Luke mentre usciamo dal negozio.

«Cos'hai contro questa felpa? É bellissima!» dico tirandola fuori dal sacchetto e stringendomela tra le braccia.

«Si, si, come no!» commenta lui.

Gli tiro un calcio sulla caviglia di ripicca e lo sento lamentarsi sottovoce.

«Ti va di venire a casa mia?» mi chiede ad un tratto.

«Certo» rispondo senza neanche pensarci.

In auto mi dice che una volta arrivati avremmo potuto guardare un film insieme e fare i pop-corn. Anche se era pomeriggio e l'idea originale era quella di passare una giornata interamente con Harry devo ammettere che non mi sto annoiando neanche con Luke. So che Harry sarà andato su tutte le furie, ma voglio avere pure io la mia piccola fetta di vendetta. Luke ha ragione: non posso permettergli di
comportarsi in questo modo o diventerà un'abitudine.

D'un tratto però non mi serve più fantasticare sull'attuale stato d'animo di Harry, poiché non appena l'auto di Luke si ferma sotto un condominio di cinque piani sento imprecare Luke vedendo Harry appoggiato alla portiera della sua macchina.

Scendiamo entrambi e non appena siamo fuori Harry ci viene incontro.

«Non pensavo ti ricordassi dove abito» inizia Luke, ma Harry non lo degna di uno sguardo.

«Voglio delle spiegazioni Cathleen, cosa ci fai in giro con lui? E fammi finire: se devi inventarti una scusa inventatela bene» dice Harry.

«La spiegazione é una: volevo farti una sorpresa sta sera così non volevo che vedessi il tatuaggio!»

«Il problema non è la sorpresa del tatuaggio, il problema é lui!» sbraita indicando Luke.

«Sono uscita con Luke perché tu eri andato chissà dove e non rispondevi al telefono. Tutto qua.»

«E perché stavi venendo a casa sua? Lo sapevo che ti avrebbe portata qua.»

«Cosa avrei dovuto fare? Starmene da sola per tutto il pomeriggio?» faccio una finta risata. «No, grazie» concludo.

«Cathleen, dai, andiamo: ne discutiamo dopo a casa mia.»

«Harry non mi dici cosa devo fare. Sono perfettamente in grado di prendere decisioni da sola.»

Luke, che fino a quel momento era restato in silenzio prova a calmarci: «Ehi ragazzi, perché non venite su entrambi a bere qualcosa?» Siccome decido di seguire Luke dentro il condominio anche Harry s'incammina verso il palazzo.

Arrivati all'ultimo piano entriamo nell'appartamento del ragazzo e io ed Harry ci accomodiamo sul divano a debita distanza. Senza proferire parola restiamo lì ad osservare il piccolo ma accogliente salotto fino a quando Luke non torna dalla cucina con delle bottiglie in mano. «Ho trovato solo delle birre, vi vanno?»

Mentre Harry ne afferra una, io rifiuto la bibita.

«Ma come ci sono finito qua?» dice a bassa voce Harry.

Mr.StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora