39

396 22 2
                                    

Quando Harry si ferma ci siamo accostati in una strada della città. Mi apre la portiera e mi dice di seguirlo.

Ci inoltriamo nel bosco che costeggia la strada.

«Vuoi abbandonarmi in mezzo a un bosco?»

«Se vuoi possiamo giocare ad Hansel e Gretel.» dice con tono soave.

«Allora io faccio la strega.»

«É vietato dal regolamento.»

«E quale sarebbe il regolamento?»

Si volta verso di me e si avvicina così tanto che posso sentire il suo respiro sulla pelle.

Lui può sentire il mio cuore che batte così forte da uscirmi?

«Il regolamento siamo io e te, rinchiusi in un forno dalle dimensioni tanto piccole da dover stare vicini vicini.»

É difficile sostenere quello sguardo: gli occhi verdi in cui mi rispecchio sono tropo per me. Non merito un ragazzo come lui.

Un sorriso beffardo é stampato sulla sua bocca e il tutto è incorniciato da quei ricci capelli che gli ricadono sulle spalle.

Gli si forma una fossetta e i miei occhi non smettono di fissarla. Appoggio una mano sul suo petto e a quel punto capisco che, per quanto possa sembrare surreale, lui é teso quanto me. Il suo respiro accelera e insieme i battiti del suo cuore.

Poi li sento. Stanno andando a ritmo insieme.

La sua pelle é calda e dalla camicia bianca posso intravedere i tatuaggi neri.

Poi d'un tratto odo un fruscio dietro a qualche cespuglio e d'istinto stringo la mano di Harry e mi allontano dal suo petto.

«L'hai sentito?!»

«Cosa?»

«Un rumore! Dal cespuglio!»

«Io non ho sentito niente...»

«Si invece! E se é un orso? Ci sono orsi in questo bosco?»

«In tutti i boschi ci sono orsi.»

«Merda!»

«Stai calma, dai vieni.»

Così gli do la mano e continuiamo il nostro cammino verso la terra promessa.

Noto Harry girarsi indietro a volte, verso la fonte del rumore di prima, ma non ci faccio caso, perché mi dice che manca poco.

«Sai che lo sport non é il mio forte, vero?»

«Ti ho detto che manca poco rompina.»

«Non sono una rompina!»

«Oh si invece!»

«Secondo te Cameron mia ha lascia-...» non mi fa finire.

Si volta nuovamente verso di me e mi appoggia una mano sulla guancia.

«Non dirlo neanche: tu sei una delle persone più belle che io conosca e quello che hai dovuto passare per colpa sua é orribile. Non tutti avrebbero avuto la tua forza. Si, é vero che hai avuto anche tu un momento di debolezza, ma sei umana, e come tutti hai ceduto anche te, ma subito dopo ti sei rialzata e sei ritornata la stessa ragazza sorridente di cui Vicky mi ha sempre parlato. Perciò non dirlo neanche per scherzo!»

Mr.StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora