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«Io non scendo!» grido.

«Dai Cat!»

«Io non entro in quell'inferno! Riportami a casa!»

Harry rientra in auto e chiude la portiera. Siamo nel parcheggio e non dice niente. Tiene lo sguardo fisso fuori dal parabrezza, uno sguardo affranto.

É colpa mia.

Lui ha organizzato tutto questo e la mia reazione é stata la peggiore che potessi fare.

Sono un mostro.

Harry sta per inserire le chiavi e partire, quando gli metto una mano sulla sua per fermarlo.

«No, no scusa, tu hai organizzato tutto questo e io... Io mi sono comportata da stronza.»

«Se non ti va, possiamo andare anche da qualche altra parte: non sei obbligata.»

«Adesso entriamo: ho deciso dai! A patto che mi compri lo zucchero filato!»

Scendo dall'auto e Harry fa lo stesso.

«Questa é la Kitty che mi piace.»

Gli sorrido debolmente.

Entriamo nel parco giochi. Sento già l'ansia salirmi su dallo stomaco e arrivarmi sino alla gola. Non mi sono mai piaciute le giostre e in generale l'altezza. Se almeno morirò sarò con una persona a cui voglio bene.

A Harry voglio bene, no?

Il parco giochi é gremito di gente e posso sentire le urla delle persone provenire dalle montagne russe, così cerco di non farci caso.

«Da dove vuoi iniziare?»

«Ehm... Autoscontri?»

«Che ne dici delle montagne russe?»

«Ma ho paura...»

«Ci sarò io con te.» mi prende per mano e mi trascina verso la biglietteria. All'inizio mi oppongo, così mi prende a mo' di sacco di patate e mi scorta alla cassa.

«Due giri.»

Aspettiamo dieci minuti in coda, quando finalmente é il nostro turno.

«Non posso farcela! Cazzo, cazzo, cazzo!»

Saliamo sul vagoncino e sistemiamo la sbarra di sicurezza e quella strana morsa che ti avvolgono intorno al torace.

Non so come si chiama e non voglio nemmeno saperlo.

«E se muoio? Ho paura, cazzo! Sto male, ho l'ansia! Ma chi me l'ha fatto fare?!»

Harry non smette di ridere mentre io impreco sotto gli sguardi divertiti della gente in fila.

La giostra si muove. Spalanco gli occhi e il battito del cuore si velocizza, sto fremendo di paura.

Le carrozze della giostra si inclinano nella prima salita e ho il cuore in gola.

Il nostro vagoncino é in testa e quindi saremo i primi a scendere. Al pensiero chiudo gli occhi.

«Quando saremo in cima riapri gli occhi, il panorama é bellissimo.»

Annuisco lentamente. So che manca poco all'arrivo della discesa e l'unico rumore che sento é quello del mio cuore che non smette di battere. Poi però sento qualcos'altro: la mano di Harry si intreccia nella mia e dopo pochi secondi mi dice di aprire gli occhi.

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