XII

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Probabilmente tutti si aspettavano una reazione diversa ma quando vedo Daniel che cammina verso di me gli corro incontro per abbracciarlo. Selene è vicino a lui e sorride. «Sei guarito del tutto adesso?» gli chiedo speranzosa. La risposta è affermativa. Vedo la fugace occhiata che rivolge alla mia amica. I loro occhi brillano. Devo trattenere a stento un sorriso. Poi è il turno di Selene. Mi viene incontro e nello stesso momento ci scusiamo per esserci ignorate. Scoppiamo a ridere. Ci dirigiamo verso l'entrata della biblioteca dove abbiamo deciso di darci appuntamento oggi. La scuola è chiusa e avevamo tutti bisogno di un po' di tranquillità.
«Ma Damon dov'è?» Pensavo venisse con loro.
«Ah, sì. Aveva da fare.» È Daniel a rispondermi con una risposta così sbrigativa da non convincermi per niente.
«Doveva fare alcune ricerche.» Sto per chiedere maggiori informazioni quando un vecchio libro cade da uno scaffale. Odio vedere le cose in disordine. Mi alzo e vado a rimetterlo al suo posto. Quando mi piego per raccoglierlo riesco ad intravedere le mani intrecciate di Dan e Sel sotto al tavolo. Sorrido. Con la promessa di chiedere alla mia amica più informazioni faccio per rialzarmi ma qualcosa cattura la mia attenzione. Una scia cremisi, in contrasto con il bianco muro, spunta davanti ai miei occhi. Mi stupisco perché sono sicura di non averla vista quando sono arrivata. Spinta dalla curiosità ne seguo la traiettoria con lo sguardo . Il simbolo sul collo inizia a pulsare ma lo ignoro. Tento di nasconderlo in qualche modo con la mano senza un apparente motivo. La scia rossa termina proprio sullo scaffale che ho davanti. Da dove è caduto il vecchio libro che ho in mano. Lo guardo e ne osservo la copertina. Passo le dita sugli intricati disegni in rilievo. Sembrano fiamme. Il cuoio nero con il quale è rilegato comincia a bruciare. Le mani con le quali lo sto reggendo cominciano a non sopportare più il calore. Vorrei ritirarmi ma invece faccio l'opposto. Lo apro. Un senso di delusione si fa strada in me quando comincio a sfogliare le pagine vuote. Non una scritta, un disegno. Mi sembra di affogare in tutto quel bianco. Poi qualcosa mi blocca. Il calore emanato dal libro si arresta quando arrivo all'ultima pagina. Brividi freddi mi gelano le vene. Il simbolo che ho sul lato del collo è proprio lì, riportato sulla carta. Vicino ad esso una parola:
Marked. Marchiato.
Sento dei passi avvicinarsi e trattengo il fiato. Le mie mani sembrano muoversi da sole. Velocemente infilo il libro nella borsa. Prima di voltarmi però getto un'ultima occhiata allo scaffale. La scia rossa è sparita.
«Rei! C'è tua nonna al telefono.»
Sel mi allunga il mio cellulare ed io annuisco. Le indico la porta facendole capire che esco fuori a parlare. Siamo pur sempre in una biblioteca.
«Pronto?». Una volta uscita mi prendo un momento per respirare a fondo l'aria fresca.
«Ciao Eirene, come stai?» Mentre le rispondo passeggio lungo il viale.
«Bene. E tu? Dove sei?» Ieri è tornata a casa tardi e stamattina quando mi sono svegliata lei era già uscita.
«Sto bene. Non preoccuparti se non torno a casa oggi ma stamattina ho ricevuto una telefonata da una mia vecchia amica che si è ferita gravemente e l'ho dovuta raggiungere all'ospedale. Probabilmente resterò qua per un bel po' ad assisterla. Sai, non ha parenti...»
C'è qualcosa che non mi spinge a crederle . Il suo tono di voce, le sue stesse parole.... Sembrava tutto così calcolato. Come se si fosse esercitata prima di chiamarmi.
«Ah.» È l'unica cosa che riesco a dire. Poi sento in sottofondo un frastuono. Come se una pesante porta venisse aperta e decine di persone iniziassero a parlare tutte insieme. «Devo andare, bambina mia. Ti richiamerò. E ricordati di non affidare la tua fiducia solo ad un nome anche se questo dovrebbe assicurare protezione. Ti voglio bene. » Attacca senza darmi l'opportunità di chiederle che cosa volesse dire. O di salutarla. Quando penso alla parola 'protezione' non posso che pensare a Sel, a Daniel e a Damon. Non potrei mai mettere in dubbio la fiducia che ho nei loro confronti. In poco tempo ho imparato a voler loro bene. Selene la conosco da fin troppo tempo ed è ormai parte della mia famiglia, Daniel non lo conosco così bene ma so che la mia amica non gli rivolgerebbe neanche la parola se fosse una cattiva persona e Damon... Beh, lui mi ha salvato più volte di quanto io sia disposta ad ammettere. Quindi deve sicuramente essere qualcun altro. Ma chi?
Mi riscuoto dai miei pensieri quando una goccia gelida cade sulla punta del naso. Alzo gli occhi al cielo. Il sole è nascosto da nuvoloni grigi. Sta piovendo. La borsa sembra farsi pesantissima come a ricordarmi della presenza del libro. Quando sento il rombo di un motore farsi sempre più vicino, sorrido. Un passaggio è proprio quello che mi serve.

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