XVII

3K 192 4
                                    

La casella dell'inserimento testo è ancora vuota.
Ogni volta che mi sembra di trovare una parola adatta, cambio idea e cancello lettera per lettera.
Tutto quel bianco della pagina iniziale mi sta dando la nausea.
Traendo un respiro profondo per riorganizzare le idee digito la prima parola che mi viene in mente di quelle che ha detto la nonna. Da qualche parte dovrò iniziare.
È un nome: Asmodeo.
Signore degli Inferi.
L'essenza stessa della Distruzione.
L'etimologia del nome è ambigua.
Secondo alcuni probabilmente proviene dal termine ashma daeva, spirito del giudizio, oppure da Aeshma-daeva, spirito del furore.
Asmodeo viene considerato, oltre che il demone della distruzione, anche il signore della cupidigia, dell'ira, della discordia, e della vendetta.
Un celebre demonologo olandese lo collocò nella gerarchia infernale quasi al pari di Lucifero. Fu associato a quest'ultimo soprattutto per il suo carattere ribelle e la sua scelta definitiva per le tenebre. Per altri, Asmodeo è lo stesso serpente che sedusse Eva. Tradizioni simili lo associano anche a Lilith, la leggendaria moglie ribelle di Adamo prima di Eva, che, condannata all'esilio dall'Eden, si unì proprio con questo demone.

Continuo a leggere cercando di assimilare più informazioni possibili.
Sono molte le parole che catturano la mia attenzione.
Desiderio.
Distruzione.
Passione.
Vendetta.
È un signore degli Inferi. La famiglia reale a cui lui apparteneva.
La connessione si interrompe bruscamente.
Lo schermo si fa scuro, come se tutta l'energia che l'alimentava venisse risucchiata via.
Probabilmente qualche giorno fa avrei pensato ad un semplice black out del sistema o qualcosa del genere, ma non adesso.
Ora che so che le coincidenze non esistono.
Esseri di cui ignoravo l'esistenza si divertono a giocare con la mia mente.
Con lo sguardo fisso sullo schermo nero focalizzo l'attenzione su ogni piccolo particolare.
Poi me ne accorgo.
Leggere sfumature di un celeste chiaro si nascondono sulla superficie del computer.
Ne seguo il disegno: un volto.
Occhi. Bocca. Nel punto in cui dovrebbe esserci il naso non vedo niente.
Una risata gutturale, quasi melodiosa, mi giunge all'orecchie.
Il volto finalmente inizia a prendere una forma propria accompagnato da una voce capace di riaccendere passioni e infiammare gli animi.

Mi cercavi? O quelle che volevi erano solo informazioni?

Me lo aspettavo.

«Informazioni...Asmodeo, suppongo?»
Un'altra risata.
Supponi bene, mia cara. Mi hai sorpreso. Non era questa la reazione che mi sarei aspettato da una come te.
Ignoro le sue parole.
«Cosa vuoi da me?»
Per questa volta passerò sopra la tua maleducazione perché voglio arrivare anch'io al punto.
Ti propongo uno scambio.

Nessuno di noi due parla per qualche istante.
Vuole che le parole facciano il loro effetto, prendano radici nel silenzio.
«Vai avanti.»
Io...ho qualcosa che ti potrebbe interessare. Un nome. Il nome di un traditore.
Il respiro sembra bloccarsi. Alla parola 'traditore' un brivido gelido ha percorso la linea della spina dorsale.
«Cosa vuoi in cambio?»
Niente di troppo complicato, angioletto. Voglio che tu stia lontano da mio figlio.
A queste parole voci indistinte iniziano a gridare nella mia testa, mi intimano a rifiutare.
«I-io non lo conosco. Non so chi sia.»
Ride. Ancora.
Ed io dovrei crederti? So dove e so con chi passa le giornate mio figlio. Anche se spesso riesce a sfuggire al mio controllo, lo percepisco. Sempre.
«Non lo conosco. Non so neanche il suo nome.»
Oh, io credo che tu lo sappia benissimo. Com'è che si fa chiamare adesso? Qualcosa con la 'H'... Harley, forse?
In questo momento mi sembra di poter svenire. È lui il bambino del sogno. È lui il figlio di Asmodeo.
Avevo ragione.
Non dici più niente, eh? Ti lascerò qualche giorno per pensarci. E ricorda che ci ricaveremmo entrambi. È un legame impossibile. Contro la vostra natura.

I riflessi azzurrini sullo schermo scompaiono così come sono apparsi e il demone con loro.

N/A:
Ringrazio Wikipedia😁
(e scusate se è corto)

PaxDove le storie prendono vita. Scoprilo ora