La macchia scura che mi avvolgeva mi fece venire i brividi, voci sommesse preoccupate erano appena percepibili dal mio udito.
La luce scura iniziò a schiarirsi e ad avere delle sfumature bianche fino a che divenne completamente chiara e nitida e aprii gli occhi."Si è svegliata!" La voce agitata di Maya mi fece girare la testa verso sinistra e vidi i miei amici venirmi incontro.
"Stai bene?!" Chiese preoccupata e annuii alzando la schiena dal materasso e mettendomi seduta.
"Dov'è Matt?" Mormorai con un filo di voce cercando di ricordare cosa fosse accaduto.
"Lui..è-- è in ospedale" Disse a fatica Dylan abbassando la sguardo sulle sue mani.
Mi persi guardando un punto indefinito sulla porta chiusa.
La fissai per un po' poi ricordai.
La macchina di Anne si scontró con un camion che non si era fermato allo stop. L'auto venne colpita dal lato del passeggero, dove c'era mia madre.
Era morta sul colpo.
La vista si fece sfocata, le lacrime scorrevo veloci seguendo i tratti del mio viso bagnandolo, sentivo le labbra che si bagnavano e altre che continuavano fino al collo.
I singhiozzi si fecero più forti, strinsi gli occhi e nascosi la testa tra le mie ginocchia rannicchiate al petto.
Poi delle bracce mi strinsero dalla schiena e altre da davanti."Ci dispiace tanto!" Anche la voce di Maya era leggermente incrinata, le sue braccia mi strinsero più forte e le lacrime aumentarono.
Avevo perso anche lei, la donna più importante della mia vita, l'unica che mi capiva nei momenti più difficili.
Qualcuno, oltre a mio padre, doveva prendersi anche mia mamma.
Ero rimasta sola, non avevo piu nessuna famiglia. Ero sola."V-ogl-lio M-matt" Dissi tra i singhiozzi.
"Va bene.." Mormorò Dylan lasciandomi un dolce bacio tra i capelli.
Uscì dalla stanza e lasciò solo noi due.Maya mi aiutò a preparmi e ad scendere le scale.
"Che ore sono?" Chiesi con voce flebile guardando il basso.
"Quasi le otto di mattina.." Mi rispose dolce, annuii e uscimmo di casa.
In auto regnò il silenzio, Dylan aveva insistito a farmi sedere nel sedile; la strada da casa mia all'ospedale distava dieci minuti in quel lasso di tempo mi sentivo spenta, apatica.
"Ehi.." Guardai la mano di Dylan che si era posata sulla mia delicatamente.
Eravamo nel parcheggio dell'ospedale ed era vuoto.
D'altronde alle otto di mattina non c'era nessuno in ospedale se non i medici e infermieri.Scesi seguita dagli altri, a passo lento arrivai nella sala d'attesa e Maya chiese all'infermiera in quale stanza si trovasse la signora Anne Tunder.
"Terzo piano camera 569" Rispose la signora dopo aver letto sui fogli.
La ringraziò e ci avviammo verso l'ascensore.La porta era chiusa, lentamente Dylan l'aprí.
Matt era appoggiato al davanzale della grande finestra con le braccia incrociate, guardava il corpo di sua madre steso sul lettino collegato a fili, quel 'bib' fastidiso che segnava il battito cardiaco mi perforava il timpano.
Guardai il corpo di Anne, era coperto di graffi ma almeno il suo cuore funzionava, quello di mia madre non era riuscito a combattere, si era arreso; le lacrime iniziarono a formarsi ed erano sull'orlo di cadere sulla mia pelle tiepida.
Quando si accorse della nostra presenza a passi svelti lo raggiunsi tuffandomi tra le sue braccia.
Quelle erano le uniche che volevo in quel momento.
Ero in punta di piedi ma non avevo abbastanza forze così mi alzò prendendomi dalle cosce e le allacciai attorno alla sua vita, si girò appoggiandomi alla sporgenza del davanzale per aver meglio sostegno.
Le lacrime caddero e bagnarono l'incavo del suo collo, strinsi in un pugno il tessuto nero della sua mano in pugno.

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Forever You
ChickLit"Come ti chiami bambina?" Chiese il piccolo alla piccola bambina che giocava da sola. Lei alzò per poco lo sguardo sulla figura poco più grande di lei e lo riabbassó subito dopo. "K-kim" Rispose lei timida mentre continuava a giocare con le piccole...