33. Choose

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Capitolo in terza persona

Le lingue di fuoco si alzavano e abbassavano rompendo quel fantastico manto blu del cielo notturno, il fumo scuro e tossico sembrava che avvolgesse come delle braccia il fuoco alimentando la sua distruzione, si sentivano le urla di quei pochi cittadini del piccolo paese e gli allarmi che si attivarono per il boato dello scoppio.

I cinque ragazzi viaggiarono ad una velocità pazzesca tra gli alberi di quella radura innevata, uno di loro aveva già avvisato i pompieri dell'incidendio. Regnó il silenzio in quell'auto, i due ragazzi fidanzati, con le ragazze che erano dentro quella casa, sentirono la rabbia alimentarsi nel loro corpo, uno di loro in particolare voleva uccidere chiunque gli avesse rivolto la parola in quel momento; guardavano fuori dal finestrino e speravano che fosse tutto un sogno o che erano riuscite a salvarsi, ancora non sapevano che erano state prese dal quel ragazzo che a quanto avevano scoperto, un paio di secondi prima dello scoppio, era figlio del Capo, ed era questo un altro motivo che faceva aumentare la rabbia di quel ragazzo dagli occhi così scuri, così neri, che non si vedeva neanche una striscia di quel verde smeraldo brillante.

Arrivarono sul posto e i pompieri erano già al lavoro con le loro pompe d'acqua per cercare di spegnere quel disastro.

I ragazzi scesero dalla vettura, due in particolare erano già davanti ad un pompiere che delimitava il passaggio, mentre alcuni cittadini curiosi erano saliti su quella piccola collina per capire cosa fosse successo.

"Siete i proprietari?" Domandò l'uomo rivolgendosi ai due ragazzi.

"Si, sono io. Dove sono le ragazze che erano dentro?" Parlò Dylan, Matt stranamente non riusciva a dire una parola, pensava che se avesse detto qualcosa avrebbe potuto uccidere l'altro per la risposta.

"Non c'erano ragazze dentro alla casa. Ma solo questa busta sul terreno.." Tirò fuori una busta bianca e la diede ai due ragazzi.

Matt gliela strappó con forza dalla mano e si allontanò dall'uomo con la voglia di uccidere quel bastardo che cresceva sempre di più.

Finalmente il nostro caro Reeds ha scoperto la verità. Magari ti starai chiedendo perché, o forse no, ma voglio raccontarti in breve questa piccola storia.

John e Andrew Stewart, gemelli omozigoti (ma credo che tu questo lo sappia già perciò andiamo avanti). John era il caro figlio buono, bravo, che non dava mai problemi, Andrew era definito la pecora nera della famiglia, e avevano ragione, Andrew faceva parte già dall'età di quindici anni di una gang del passato mentre John continuava i suoi studi per andare poi al college, insomma erano completamente diversi ma si volevano bene nonostante vari litigi.

Poi il tempo passó, Andrew diventó adulto si sposò e prese il mano la situazione diventando il Capo, con suo fratello la situazione non cambió, si sentivano per telefono o si scrivevano, nel frattempo Andrew gli disse che sua moglie stava aspettando un bambino e che lo avrebbero chiamato Jack (che bel nome..), passarono tre anni e si rincontrarono per un battesimo, ma non uno qualunque, il battesimo, quello della figlia di John, quello di Kimberly Stewart, la mia adorata cuginetta.

Passarono gli anni, Andrew si allontanò dalla famiglia di John, era troppo pericoloso per la sua famiglia poi John morì e Andrew prese un nuovo ragazzo dentro al suo giro di Detroit, era giovane e in piú molto bravo, Matthew Reeds.

E io mi domandai, perché prendere un ragazzo esterno quando potevi scegliere tuo figlio? Io non lo so, tu sai rispondere Reeds?
Comunque, ecco la parte divertente venni cacciato di casa da mio padre, perciò decisi di cambiare cognome e creare una gang tutta mia così da poter distruggere mio padre e quel ragazzo che lui aveva preferito a suo figlio.

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