20. Calling

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"Nonna!!"

Eravamo arrivati a San Diego.
La casa di sua nonna era bellissima.
Si trovava su un tratto di spiaggia privato. Lo aveva comprato quando i prezzi erano bassissimi e ora era suo.
La casa assomigliava a quelle case di legno sulla spiaggia dei film. Magnifica.

"Maya tesoro!" La nonna l'abbracció forte.
Era rimasta sveglia per accoglierci, la trovavo una cosa davvero dolce.

"Lei è Kim.." Mi presentò Maya una volta sciolto l'abbraccio.

"Scusa per il disturbo ma la ringrazio molto per ospitarmi.." Ero leggermente in imbarazzo.
Non volevo creare disturbo a nessuno.

"Oh cara! Stai tranquilla.." Rassicuró lei dolcemente mentre mi abbracciava.
Era poco più bassa di me. Era paffutella ma la sua pelle ancora liscia e senza ruga le dava un'aria giovane.

"Io sono stanca.. Maya falle vedere la casa. Buonanotte" Sorrise dopo essere scoparsa nel lungo corridoio.

"Beh! Ecco a te San Diego amica" Si buttò sul divano.

"Sono stanca morta.." Sbadigliai.

"Anche io.. la camera è la prima sulla sinistra" Mi avvisó.

"Tu dove vai?" Chiesi confusa.

"Io adoro dormire sul divano perché entra l'aria salmastra" Sorrise assonnata.
Le lasciai un bacio sulla guancia, portai le nostre valige nella stanza e mi cambiai.
Faceva abbastanza caldo. Indossai dei pantaloncini neri e una canottiera dello stesso colore.

Guardai il telefono. 3.45
Era tardissimo.

Mi sdraiai sul letto e chiusi gli occhi.
Pochi secondi dopo caddi nelle braccia di Morfeo.

Matt's Pov.

I raggi del sole entrarono ispidi nella mia stanza svegliandomi violentemente.
Girai la testa dall'altra parte sbuffando infastidito.
Non feci in tempo a riprendere sonno che il mio telefono vibrò facendo un terribile rumore a causa del contatto con il legno del comodino.
Presi il telefono ancora con gli occhi chiusi.
Lo sbloccai aprendo il messaggio da parte di Paul.
'Alle 3pm da Ross' questo diceva il contenuto.

Tentare di riprendere sonno sarebbe stato inutile così mi alzai.
La stanza aveva ancora il suo profumo.
Scossi la testa scacciando via quel pensiero e uscii dalla camera.

Erano quasi le nove, ciò voleva dire che a San Diego erano le sei.

"Giorno mamma.." La mia voce era ancora assonnato e rauca.
Tossii leggermente per stabilizzarla.

"Ciao.. come stai?" Mi domandò mentre sorseggiava il suo caffe sulla poltrona.

Come stavo realmente? Di merda.

"Bene.." Scrollai le spalle buttandomi sul divano e iniziando a fissare lo schermo nero della televisione.

"Mi vuoi spiegare cos'è successo?" Domandò seria.
Sentivo la rabbia salire. Perché doveva parlare di lei, cazzo.

"Ci siamo lasciati. Non c'è nulla da spiegare" Scattai freddo.

"Parli come se lo aveste deciso insieme ma non è vero. Tu l'hai lasciata. Perché?" Il suo tono rimproverante mi fece sentire sempre più in colpa di quanto non lo ero già.

"Non rompere i coglioni mamma!" L'attaccai brusco.

"Certo.. intanto sono io quella che la consola mentre urla durante la notte. Sono io quella che la vede spegnersi ogni giorno sempre di più. Non tu. Tu l'hai solo lasciata!"

Non avevo mai visto mia madre così arrabbiata con me. In realtà non l'avevo mai vista arrabbiata.
Ma lei non poteva sapere il motivo.
Non risposi. Aveva ragione.

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