Passai la notte seduta ai piedi di quel lettino infernale, quel 'bip' continuato era come speranza dentro un incubo. Finii le lacrime, forse per il resto della mia vita, sentii la gola secca ma non volevo alzarmi, avevo paura che se mi fossi allontanata sarebbe potuto succedere qualcosa.
In quelle ore buie, passate sola in quella stanza, sperai in un suo risveglio o almeno che muovesse qualche dita ma nulla, sembrava fosse paralizzato.
A volte entrava l'infermiera del piano che era di turno e mi chiedeva se volessi dormire, sicuramente sembravo una pazza, occhi gonfi, profonde occhiaie violacee, i capelli in disordine e i vestiti sporchi ma del mio aspetto non mi importava nulla.
Volevo solamente che Matt tornasse da me, volevo sentire le sue possenti braccia attorno al mio corpo più piccolo in confronto al suo, volevo incantarmi ancora nelle sue gemme color smeraldo e baciare quelle labbra che erano come droga per me.
Lui doveva tornare, non poteva lasciarmi, aveva fatto una promessa e doveva mantenerla."Kim, tesoro.." Sentii la voce di Anne nella stanza e mi girai con il busto.
"Ciao.." Gracchiai.
"Dovresti dormire. Ne hai bisogno"
"Che ore sono?" Cambiai argomento stanca.
"Quasi le sette e mezza.. vai a fare colazione giù. Resto io con Matt.." Sorrise posando la mano sulla mia spalla destra.
Era già mattina. Non chiedevo occhio da più di 19 ore, scesi dal letto e mi avvicinai al volto, ancora gonfio, lasciai sulla sua fronte un soffice bacio sussurando un 'ti amo' e mi girai, presi i soldi che mi aveva dato Anne e uscii dalla stanza.
L'odore di disinfettante era in tutto il corridoio, era quasi nauseante. Prima di andare al bar, mi diressi verso il bagno per gli ospiti per darmi una sciacquata; mi spaventai appena il mio viso venne riflesso sullo specchio.
Sembravo uno zombie, i miei occhi blu erano contornati da profonde occhiaie dovute alla mancanza di sonno, avevo gli occhi rossi per il troppo pianto e le labbra erano tutte tagliate per colpa dei miei denti che affondavano nella carne per trattenere le lacrime.
Mi sciacquai velocemente il viso e mi feci una coda alta così da non far vedere il mio groviglio dei capelli."Una brioche al cioccolato e un cappuccino, grazie" Ordinai alla signora che stava dall'altra parte del bancone.
Il bar dell'ospedale era riempito da inferiore e familiari dei pazienti che avevano passato la notte lì, anche loro come me non avevano una bella cera, nessuno ce l'avrebbe se passasse la notte in un ospedale ad aspettare il risveglio di una persona troppo importante.
"Ecco a te cara, sono 4 dollari" Le diedi i soldi contati presi il sacchetto con all'interno la mia brioche calda e il bicchiere di carta.
Lasciai il bar dirigendomi nuovamente verso l'ascensore con le mani impegnate a tenere la colazione.
Appena arrivai al piano, vidi Dylan fuori dalla camera che parlava con Anne, aveva una faccia distrutta, pensai al peggio e mi avvicinai a passi svelti verso di loro, il mio cadde immediatamente sul letto vuoto con le lenzuola stropicciate."Dov'è?!" Chiesi andando in panico.
"Ehi Kim.. tranquilla lo hanno portato a fare dei controlli, ora mangia" Sorrise Dylan. Era un sorriso spento, anche lui non aveva dormito.
"Io vado. Ho delle visite da fare" Ci salutò Anne, mi lasciò un bacio sulla guancia e sparì dalla nostra vista dopo aver girato l'angolo.
"Entriamo dai.."
Appoggiai sul piccolo tavolo vicino alla finestra la colazione e iniziai a mangiarla con Dylan al mio fianco che scrivera al telefono.
"Hai già avvisato Maya?" Chiesi deglutendo il boccone di brioche tiepida.
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Forever You
ChickLit"Come ti chiami bambina?" Chiese il piccolo alla piccola bambina che giocava da sola. Lei alzò per poco lo sguardo sulla figura poco più grande di lei e lo riabbassó subito dopo. "K-kim" Rispose lei timida mentre continuava a giocare con le piccole...