23. Mine

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Matt's Pov.

Era la sesta sigaretta che consumavo nel tempo di due ore.
Il fumo tossico cominciava ad impregnarsi nel tessuto dei miei vestiti.
Mi trovavo fuori dalla casa, ero appoggiato sul cofano della mia auto, i ragazzi mi avevano buttato fuori perché non riuscivo a calmarmi ma cazzo, avevano sparato alla mia Kim.

Il panico, la rabbia, il dolore si impossessarono di me quando la vidi accasciarsi a terra e lentamente vedere i suoi occhi chiudersi.

'Il proiettile è in profondità ma non così tanto, per poco non ha preso l'omero' Aveva detto Paul. 'Ci vorranno un paio d'ore' Aggiunse.

Non potemmo portarla in ospedale perché avrebbero fatto troppe domande; non riuscivo a rimanere in camera e ad assistere all'operazione che Paul stava per iniziare, mi saliva la bile nel vedere Kim in quelle condizioni.
Iniziai ad urlare, spaccai tutti i vasi che incontravo ma quando cercai di tirare un pugno contro Dylan, che lo bloccó subito, mi dissero di uscire per calmarmi.
Ma non potevo calmarmi.
La scena si ripeteva nella mia mente a rallentatore.
Gli spari, il sangue che scorreva fuori dalla sua spalla, le lacrime che scivolavano sulle sue guance arrossate, i suoi occhi chiudersi tra le mie braccia.
Il mio sguardo cadde sui piccoli tagli infettati sulle nocche dovute ai pugni che diedi agli alberi fuori dalla casa.
La rabbia non voleva cessare.
Ero furioso con quei bastardi per quello che avevano fatto.
Ma ero più furioso con me stesso perché non ero riuscito a proteggerla.

"Abbiamo finito" La voce di Dylan dall'uscio della porta arrivò alle mie orecchie facendo scoppiare il mio cuore da mille emozioni che le nascosi con sguardo neutro e labbra pressate.

Le mie gambe mi portarono veloci verso il mio amico che aveva un'espressione stanca.
Lo sorpassai con una leggera spinta alla spalla entrando in casa.
I ragazzi erano alcuni seduti sul divano, altri in cucina che bevevano.

"Sta bene ma ora deve dormire. Quando si sveglierà le farà molto male la ferita, dalle questo.." Paul mi porse un barattolo con all'interno alcune pasticche.

"Servono per diminuire il dolore.." Mi spiegò mentre io mi limitavo ad annuire impassibile.

"Grazie" Dissi freddo guardando le pasticche che tenevo nella mano.
Mi colpì teneramente la spalla con la mano e andò verso gli altri mentre io mi diressi nella mia stanza.

Entrai nella camera delicatamente, il suo corpo era disteso sul materasso, la manica sinistra della felpa era stata strappata e si vedeva apertamente la fasciatura sulla spalla.
Appoggiai i farmaci sul comodino affianco al letto e mi sdraiai al suo lato destro per evitare di sfiorarle il braccio con la ferita.

Portai le mie labbra sulla sua fronte leggermente calda, a quel contatto la sua fronte si aggrottò per pochi secondi facendomi spuntare un piccolo sorriso.
Le sue labbra rosee era socchiuse invogliandomi a baciarle ma mi limitai a tracciare il contorno con il pollice.

"Ti amo.." Sussurrai premendo nuovamente le mie labbra sulla sua fronte.

Kim's Pov.

Sentii il dolore alla spalla farsi sempre più forte svegliandomi.
Sbattei le ciglia più volte per migliorare la visuale e girai la testa indolenzita incontrando due occhi smeraldo preoccupati.

"Piccola.." Sospirò con un leggero sorriso mentre mi lasciava dei ripetuti piccoli baci sulla fronte.

Appena mossi il braccio sinistro un bruciore terribile mi fece stringere gli occhi dal dolore.

"Non muoverti" Mi rimproverò Matt girando il busto verso il comodino.

Si rigirò allugandomi un pasticca e un bicchiere d'acqua, mi aiutò ad appoggiare la schiena contro lo schienale in legno e ingoiai il medicinale.

Forever YouDove le storie prendono vita. Scoprilo ora