21. '' Shh, I'm Here Baby ''

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Io e Maya passammo la mattinata della domenica a fare surf.
Caddi per non so quante volte in acqua ma non risi così da tanto.
Non le dissi niente della telefonata fatta, non volevo farla arrabbiare.

Il nostro aereo partiva alle 18.05 così nel pomeriggio uscimmo con i suoi amici.
Erano molto simpatici anche da sobri, soprattutto Zack che si dimostrò molto dolce e non disse una parola riguardo la sera precedente.

"Ci vediamo nonna!" Disse dolcemente Maya baciandole le guance baffute.

"Grazie mille, di tutto" Salutai abbracciandola.

"Di niente cara e stai tranquilla che ritornerete insieme. Ho sentito la chiamata di ieri sera. Lui ti ama si sente dalla sua voce" Parlò saggiamente sorridendo facendomi pizzicare gli occhi.

"Quale chiamata?!" S'intromise subito Maya guardandomi tra il serio e il curioso.

"Non ti impacciare!" La rimproveró sua nonna facendole spalancare la bocca sorpresa.

"Ciao nonna. Andiamo!" Mi prese per un braccio e mi trascinò in coda per il check in.

"Dopo mi racconti tutto.." Ordinò seria e annuii ridacchiando.

Il volo partì con venti minuti di ritardo causa problemi tecnici, per la prima ora di volo raccontai, senza cercare di piangere, la telefonata fatta la sera precedente.
Mi rimproveró dicendo che non dovevo farla perché così stavo solo più male ma non l'ascoltai, mi mancava sentire la sua voce roca e sentire la parola 'piccola' uscire da quella bocca perfetta.
Il volo sembrò non finire più.
Continuavo a girarmi e rigirarmi sul sedile per cercare una posizione adatta e comoda per riposare ma nulla.
Così decisi di ascoltare il film che stavano trasmettendo dalla piccola televisione 'LOL - Pazza del mio migliore amico', che coincidenze, pensai.

Quando arrivammo era già passata la mezzanotte e dopo aver recuperato le valigie dal nastro uscimmo dall'aeroporto.
Un vento gelido mi colpí il viso facendo lacrimare gli occhi e nascosi il viso, fino al naso dentro la giacca.
Appena Maya riconobbe la figura alta e dalla chioma bionda vicino all'auto gli saltò addosso.
Salutai Dylan con un grande sbadiglio che lo fece sorridere.
'Sembri stare meglio' mi disse all'orecchio. Annuii.
Stavo veramente meglio? Non lo sapevo.

Entrai in casa con la massima delicatezza di un elefante, per sbaglio mi caddero le chiavi e mi abbassai per riprenderle facendo cadere la valigia.
Sentii dei passi svelti e poco dopo la figura di Anne si mostrò ai miei occhi.

"Scusa.. non volevo svegliarti!" Dissi allarmata osservando la sua espressione stanca.

"Tranquilla ti stavo aspettando" Sorrisi a quella donna fantastica.
Mi aiutò a portare su la valigia mentre intanto le raccontavo del piccolo viaggio.

"Buona notte.." Mi lasciò un bacio sulla guancia e sparì entrando in camera sua.

Lentamente aprii la porta della sua camera e portai dentro la valigia appogiandola al muro.
Non c'era nulla di diverso. I vestiti erano sparsi e così come i libri, ma c'era qualcosa nell'aria che rendeva l'atmosfera più rilassante, per me.
Mi spogliai e indossai velocemente una sua maglia come pigiama e mi tuffai nel letto.

Come era da me solito fare, ispirai profondamente, con la testa immersa del cuscino, quel profumo che ormai era solo frutto della mia immaginazione.

Ma in quel momento capii cosa c'era di diverso.
Le lacrime cominciarono a scendere lentamente bagnando le mie guance ancora fredde.
Il suo profumo era impresso in quelle lenzuola.

Lui era stato lì.

Matt's Pov.

"Esplosivo e benzina ci sono?" Chiesi secco.

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