27. Shooting Stars

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"Non ti ha mai detto nessuno di chiudere la porta quando ti addormenti?"

Il respiro mi si bloccò in gola, il cuore iniziò a battere accelerato, le gambe sembrarono gelatina e pensai che le ginocchia avrebbero ceduto.
Mi girai deglutendo e cercando aria.

"T-travis?!" Sorrise, era un sorriso strano, faceva paura.

"Come stai piccola Kim?" Continuò con quel sorriso da maniaco sul viso mentre fece dei piccoli passi verso di me; indietreggiai impaurita.

"Cosa ci fai qui?" Domandai trovando la sicurezza nella mia voce ma capì che ero spaventata.

"Non posso venire a trovare una mia vecchia amica?" Alzò le spalle tranquillo.

"Non siamo amici, siamo solamente compagni" Lo corressi.

"Jack aveva ragione.." Disse più a se stesso facendo spuntare ancora quello strano sorriso.

Dopo che sentii pronunciare quel nome dalle sue labbra sbiancai all'istante. I pensieri peggiori su di lui cominciarono a crearsi nella mia testa.
Lavorava per Jack, iniziai a pensare che fosse stato lui a sparare e a picchiare Matt.

"Sei stato tu.." Mormorai con un filo di voce mentre gli occhi iniziarono ad appannarsi.

Una risata amara rimbombò tra le pareti del corridoio.
In quel momento iniziai a pregare che Maya arrivasse al più presto insieme a Dylan.

"La piccola di Matt è anche intelligente!" Sentii il sangue ribollire.

Quel aggettivo era la seconda volta che lo utilizzava, iniziai ad odiarlo, solo se lo pronunciava Matt mi provocava brividi.
Detto dalle sue labbra erano solo brividi di paura.

"Ti ha mandato lui? Sei venuto a prendermi perché ha vinto quella gara truccata! Scordatelo di a quel figlio di puttana di portare il suo culo via da questa città e lasciarci in pace!" Sputai con odio verso quella persona che pensava di potermi trattare come se fossi un oggetto.

"Una scommessa è stata fatta e deve essere mantenuta. Ora, non voglio arrivare ad usare le maniere forti. Prendi qualche vestito e andiamo via" Ordinò facendo sparire quel sorrisino.

"Io non vengo da nessuna parte con te! Ti consiglio di andartene Travis" Parlai ferma sperando veramente che Dylan e Maya arrivassero a momenti.

"Non voglio arrivare ad usare le maniere forti. Muoviti!" Alzò la voce innervosito.

Stavo per ribattere quando la porta di casa si aprì di scatto facendomi spaventare. Lasciai uscire un sospiro che avevo trattenuto nei polmoni e la gabbia toracica si abbassò.

"Dylan!" Esclamai lasciando un sospiro.
I suoi occhi si posarono sul ragazzo avanti me che mi guardava con occhi di fuoco.

"Cosa ci fa lui qua?" Domandò duramente.

"Se ne stava per andare. Vero Travis?" Mi rivolsi con un sorriso tirato per la paura che ancora scorreva in me al pensiero che avrebbe potuto farmi qualcosa. Il biondo fece il sorrido più falso che si possa fare e uscì dalla porta d'ingresso aperta lasciando me con il cuore palpitante e Dylan arrabbiato.

"Kim!" Iniziò serio. "Che cazzo ci faceva qua?"

"È stato lui.." Sussurrai sentendo le guance bagnarsi e la gola bruciare.

"Di cosa stai parlando?"

"Fa parte della gang di Jack.. è stato lui a sparare a Matt" Continuai con occhi pieni di lacrime.
Vidi il suo volto prima sbiancare e poi farsi rosso dalla rabbia.

"Andiamo" Ordinò indicando la porta.

Infilai le scarpe, presi il telefono e lasciai la casa dirigendosi verso la Range Rover nera di Dylan.

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