Capitolo 17

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Sarah.
Droga.
Alcol.
Prostituzione.
Gang.
Morte.
Era tutto molto difficile da accettare. La mia migliore amica era una drogata che ha avuto a che fare con i Corrados ed io non sapevo niente. Lei fumava, si iniettava eroina nelle vene, andava a prostituirsi ed io non sapevo un cazzo! Per la rabbia diedi un calcio ad un sassolino che si trovava vicino a me, facendolo rimbalzare 3 volte.

«Ehi, tutto bene?» chiese Alex venendo dietro di me.

«Si, Alex. Benissimo guarda, la mia migliore amica mi nascondeva che aveva a che fare con droga, alcol, prostituzione ecc.. Ed io sto benissimo» dissi ironica.

«So che è difficile d'accettare, ma vedi il lato positivo» disse facendo un lieve sorriso.

«Quale? Quello che lei mi reputo così terribile come migliore amica da non dirmi nemmeno questo? O che lei non si fidava abbastanza di me?» dissi lasciando uscire un lieve singhiozzo dalle mie labbra fredde.

«Lei non ti voleva perdere, è per questo che non te lo ha detto» disse Alex.

«E tu che ne sai?» chiesi spazientita «Aspetta un attimo» dissi di botto calmandomi
«Tu sapevi di tutto questo non è vero?» chiesi arrabbiata «tu sapevi che la mia migliore amica aveva a che fare con tutto ciò e me lo hai nascosto? Come hai potuto Alex» continuai con gli occhi lucidi «Volevi che scoprissi questo per rimanere più ferita e delusa?» chiesi arrabbiata.

«J, non è come pensi» disse fermandomi.

«Si, Alexander, è così. Avresti dovuto dirmelo prima, ma sei troppo codardo a quanto pare» dissi sganciando la sua presa dal mio polso e andandomene verso l'entrata.
Arrivai di corsa fino a casa di Alex, entrai grazie alla chiave di riserva che la sua famiglia teneva sempre sotto la porta e presi il borsone con tutti i vestiti, per poi uscire e tornare a casa mia.

***
3 giorni dopo

Alex's POV
Erano passati 3 giorni da quando Jane ed io non ci parlavamo. Ogni tanto ci incontravamo nei corridoi, ma lei evitava sempre il mio sguardo. Qualche volta mi capitava di guardarla da lontano, perché sapevo che lei sentiva il mio sguardo sul suo corpo, ma lo stesso non mi parlava. So di aver fatto una cazzata ad aver nascosto il segreto di Sarah, ma il motivo di tutto questo è più che valido. Jane non sa perché le ho tenuto nascosto tutto, lei non sa quando trovai Sarah in un bagno di un locale con una siringa nel braccio, lei non sa che ho passato un anno cercando di far smettere Sarah, lei non sa che se proteggevo Sarah dalla droga era perché sapevo che lei ci teneva a Sarah e sarebbe morta se avesse scoperto la verità.
L'ultima campanella della giornata suonò ed insieme alla mia squadra di football uscimmo per andare a casa, ma le mie intenzioni erano altre. Vidi Jane uscire con Gwendoline, non aspettai un secondo di più e la caricai in spalla portandola fino alla mia auto.

«Alex, ma ti si è fottuto il cervello?» chiese lei appena la misi a terra.

«No, ma io e te dobbiamo parlare» dissi fermo.

«E sentiamo, di cosa dovrei parlare con te?» chiese alzando un sopracciglio e incrociando le braccia esili sotto al seno.

«Dammi cinque minuti per spiegarti perché ti ho nascosto il segreto di Sarah» dissi.

«Okay» disse fredda ed appoggiandosi con la schiena alla portiera della mia BMW.

«Circa un anno fa ero in una discoteca, erano circa le 2:30 del mattino. Dovevo andare in bagno, ma ero troppo stanco per capire che ero entrato nel bagno delle ragazze. Per fortuna non c'era nessuno, ma vidi delle scarpe col tacco fuoriuscire da una porta del bagno semichiusa. Spalancai la porta e Sarah era seduta affianco a water con gli occhi chiusi ed una siringa di eroina nel braccio. L'ho portata a casa e ho tentato di svegliarla. Quando si è svegliata mi ha pregato di non raccontarti niente e che avrebbe smesso, ma non è stato così. Jane lei mi ha supplicato di non parlartene non potevo tradire la sua fiducia» raccontai.

«Ma hai tradito la mia fiducia...» disse J, per poi andarsene verso casa sua.

Che cazzo avevo combinato?

***
Spazio autrice
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IL MISTERO DI SARAH JEFFERSONDove le storie prendono vita. Scoprilo ora