«Tu mi devi ancora rispondere ad una domanda» disse Alex, facendomi alzare lo sguardo su di lui.
«Quale?» chiesi confusa.
«Che ci facevi a casa mia con quella sacca in mano, l'altro giorno?» chiese.
«Oh, io ero venuta perché» sospirai «prima di venire da te stavo passando per casa di Sarah ed ho visto la signora Jefferson buttare un sacco della spazzatura. Così quando è rientrata mi sono avvicinata al secchio della spazzatura e l'ho aperto. Dentro c'erano degli oggetti personali di Sarah..» dissi abbassando lo sguardo.
«Hai ancora la busta?» chiese Alex.
«Certo sta in camera mia» dissi.
«Fantastico!» esclamò Alex, prendendomi per mano e trascinandomi fino in camera mia.
«Dov'è?» chiese.
«È in una scatola sotto il letto» dissi.
Alex si abbassò e prese la scatola, l'appoggiò sopra al letto e si sedette.
Aprì la scatola estraendo, oggetti di Sarah. Nonostante sapessi ciò che c'era all'interno della busta, non potei evitare il dolore nel vedere gli oggetti di Sarah. Alex estrasse dal fondo della busta una foto.«Cos'è?» chiesi, non riuscendo a vedere l'immagine.
«Sicura di volerlo a vedere?» chiese Alex guardandomi preoccupato.
«Certo» dissi.
«Ecco»disse girando la foto.
Portai le mani alla bocca guardando ciò che c'era nella foto. Sentii le lacrime scendere lungo il mio viso. Il dolore espandersi nel petto. Era una foto mia e di Sarah, che scattammo quando eravamo con le nostre famiglie in vacanza a Mykonos. Presi la foto tra le mani e asciugai le lacrime, lentamente.«Eravamo così felici» sussurrai singhiozzando «Così belle. Così innocenti. Così allegre» singhiozzai sonoramente.
«Chi ha mai potuto far questo a Sarah?» urlai piangendo.
«Shh. È tutto okay» sussurrò Alex prendendomi fra le braccia e baciandomi i capelli.
«No, Alex. Sarebbe tutto okay se lei fosse qui, ma non c'è. E le cose vanno di male in peggio» sussurrai.
«Ti prometto che troveremo quel bastardo» disse.
«È una promessa?» chiesi guardandolo negli occhi.
«È una promessa» disse convinto, e per un attimo mi sembrava di annegare nei suoi occhi così profondi e bui, ma al contempo dolci e spettacolari. Già, così spettacolari da farti annegare in un mare di abissi e di incertezze. Così profondi da spogliarti da tutte le maschere con uno sguardo. Così bui da non farti più vedere la luce.
***
«Jane, vuoi scendere?» urlò mia sorella Hanna.«Arrivo» sbuffai sonoramente scendendo.
Alex se n'era andato circa un'ora fa. Dopo ciò che avevamo visto, decise che era meglio prendersi questo giorno di tranquillità, per farmi rilassare.
Scesi le scale dove trovai mia madre in compagnia di Hanna e la signora Stole, la madre di Alex.«Buonasera Jane» disse la signora Stole sorridendomi.
«Buonasera signora Stole» ricambiai cordialmente.
«Jane, la signora Stole è venuta qui per invitarci al ballo in maschera che si terrà a casa sua martedì sera» disse mia madre.
«Oh, fantastico» dissi.
«Beh, Jane ho notato che tu e mio figlio Alexander passate più tempo insieme perciò lui ti farà da accompagnatore alla festa» disse la signora Stole.
«Mi farebbe molto piacere signora Stole, ma suo figlio Alex è d'accordo?» chiesi.
«Certo che è d'accordo» disse la signora Stole.
«Oh, va bene» dissi soltanto.
«Venga Alissa, prendiamo un the in cucina» disse mia madre facendosi strada verso la sala da pranzo.
«Allora fra te ed Alex è scoppiata la scintilla?» chiese sarcastica mia sorella Hanna.
«No, Hanna. Siamo solo..» dissi, ma non riuscii a trovare le parole.
«Solo?» chiese ansiosa Hanna.
«Non siamo fidanzati. Non siamo nemici. Non siamo nemmeno amici. Siamo solo Jane e Alex» dissi alzando le spalle e girandomi per dirigermi in camera mia.
«Solo Jane e Alex» sussurrò mia sorella Hanna dietro di me, quasi come se ci stesse ragionando su. Scossi il capo ed entrai in camera senza fiatare. Chiusi la porta della camera e sospirando chiusi gli occhi facendo toccare la testa con la porta .
Alex ed io, insieme? Impossibile. Lui è.. Lui è molte cose, ma di certo non è il mio tipo. Ed io sono.. Ed io non sono il suo tipo. Siamo opposti e siamo troppo, ma troppo diversi per stare insieme. Scossi la testa senza pensare a me e ad Alex in una possibile storia d'amore. Mi buttai sul letto e mi addormentai pensando alla giornata di oggi.***
«J, mi dispiace» disse Gwendoline, guardandomi con sguardo preoccupata.«No. Non è niente» dissi scrollando le spalle.
«Certo che lo è» disse alzando il tono della voce «Ascolta, so che io e Sarah non eravamo grandi amiche, ma mi dispiace per ciò che le è successo. E mi dispiace che tu ci stia male» disse Gwen accarezzandomi le spalle con le mani.
«Non preoccuparti» dissi, andando verso Starbucks.
Stamattina Gwen mi è venuta a prendere con la sua nuova auto, per andare a fare colazione da Starbucks prima della scuola. Durante il tragitto le ho raccontato tutte, trattenendo le lacrime a stento.«Alex sa di tutto questo?» chiese Gwen.
«Mi sta aiutando» mormorai.
«Ti sta aiutando a fare cosa?» chiese curiosa.
«Niente di importante» dissi scrollando le spalle e rivolgendo il mio sguardo verso il cassiere. Sapevo che Gwendoline mi scrutava in cerca di qualche segno, ma il mio volto era impassibile, così alla fine si arrese e si girò anche lei verso il cassiere. Lasciando perdere il discorso.
***
Angolo Autrice:
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-2 "AskRobs"
-Robs
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IL MISTERO DI SARAH JEFFERSON
Mystery / ThrillerTrama: Jane Roosevelt è una diciannovenne che abita a Rolling Hills. La sua migliore amica Sarah Jefferson scompare misteriosamente e viene trovata morta subito dopo. Jane arrabbiata perché la polizia non riesce a trovare l'assassino decide di inda...