Capitolo 31

21 1 1
                                    

Pov's Jane
«Jane, alzati da quel letto immediatamente!» urlò Alex per la nona volta.

«Alex se continui ad urlare, mi alzerò dal letto solo per castrarti» dissi con voce rauca.

«Ouch» sussurrò Alex.
Lo sentii sospirare per poi sedersi affianco a me.

«Ascolta J» iniziò «Gwendoline se l'è presa un po' troppo con te. Non dovresti stare così male, è lei che ha esagerato. Certo anche tu hai una parte di colpe, ma lei ha esagerato. Non dovresti starci male» disse accarezzandomi il da sopra il piumone.

«Alex, no sono io quella che ha sbagliato» dissi tirando su col naso.

«Perché mai?» chiese con calma

«Perché avrei dovuto dirlo fin dal primo momento, invece che continuare a parlare con te delle indagini senza interpellarla» dissi sollevando il piumone dalla testa. Mi appoggiai con la schiena alla testiera del letto, portandomi le ginocchia al petto.

«Jane, non dare la colpa solo a te, non farlo..» sussurrò Alex avvicinandosi.
Mise la sua mano sinistra dietro alla mia nuca, accarezzandomi con movimenti concentrici. Poggiai la fronte contro quella di Alex chiudendo gli occhi. Lo sguardo di Alex bruciava su di me, invitandomi a guardarlo. Presi un grosso respiro e feci scontrare i nostri sguardi.
Mi persi in quegli occhi, che sapevano tanto di infinto. Non un infinito qualunque, il mio infinito. Risucchiai un respiro. Alex non poteva essere il mio infinito. Non era fatto per essere il mio infinito, come io non ero fatta per essere il suo. Alex continuava a fissarmi, come per farmi capire un qualcosa di nascosto, a noi due.
Mi staccai bruscamente da Alex, e presi un dolce respiro.

«Ti va di uscire?» chiese Alex.

«Uhm» mugugnai.

«Dai J» sbuffò.

«Alex» imitai il suo tono.

«Ti porto al McDonald» disse con voce squillante.

«Uff, va bene. Ma paghi tu» dissi alzandomi e prendendo alcuni panni.

«Ovviamente» disse Alex sbuffando e facendomi sorridere inconsciamente.
Dopo essermi lavata e vestita, Alex ed io uscimmo di tutta fretta diretti verso il centro commerciale. Non ero una ragazza fissata con lo shopping, ma di certo era la mia medicina. Trascinai Alex per oltre 50 negozi. Arrivammo finalmente al negozio della Mac. Entrammo dentro, e mentre io ero come una bambina al SeaWorld, Alex era simile ad una persona in punto di morte. Mi avvicinai al bancone dei campioni dei rossetti. Mentre ne stavo provando uno porpora mi girai verso Alex.

«Questo rossetto mi sta bene?» chiesi schioccando le labbra.

«Mh» disse Alex avvicinandosi a me. Prese il mio mento con l'indice, facendomi alzare leggermente la testa. Mi scrutò con calma le labbra contornando e i bordi con il pollice. Si morse il labbro pieno. Quel labbro pieno che avrei voluto baciare anche senza un motivo ben preciso. Alex si allontanò sorridendo. Presi un fazzoletto lì vicino e levai il rossetto sotto lo sguardo indagatore di Alex.

«Andiamo?» chiesi sorridendo appena.

«Certo» sussurrò.
Trascinai Alex fino al McDonald sotto le sue costanti lamentele.

«Cosa volete ordinare?» chiese il ragazzo dietro la cassiera guardandomi.

«Mh io un BigMac con delle patatine» dissi sorridendo cordialmente.

«Io un MacChichen, una Sprite, un muffin al cioccolato e che tu tenessi i tuoi occhi lontani dalla mia ragazza» disse Alex mettendomi un braccio intorno alle spalle e mandando un occhiataccia al ragazzo il quale impallidì visibilmente.

«vi porto subito ciò che avete chiesto» disse il ragazzo nervosamente.

«Sarà meglio» ringhiò Alex sotto voce.

«Ma si può sapere che ti è preso?» chiesi girandomi verso di lui.

«Ti stava fissando le tette» disse ovvio.

«Alex finiscila, o penserò che stai diventando geloso di me» dissi incrociando le braccia sotto al seno e girandomi per prendere le ordinazioni.

«Pff non sono geloso» borbottò dietro di me, ma scossi i capelli per fargli capire che non mi interessava continuare il discorso.

«Allora» disse Alex poggiando il suo vassoio «Ti senti meglio?» chiese con voce preoccupata.

«Mh, non del tutto, ma grazie Alex» dissi osservandolo intensamente.

«J..» sussurrò Alex.

«Cosa?» chiesi

«Non devi ringraziarmi» disse sorridendo.

«No, invece devo. Sono una palla al piede e francamente ti devo ringraziare. Non mi sopporta nessuno. Ne mia madre, né la mia migliore amica, ne Sarah..» sussurrai per ultimo il nome di Sarah quasi come un martello

«Sai ho scoperto che non sei così male» disse facendomi ridacchiare.

«Ansi ti dirò di più» disse attirando il mio sguardo «Gradisco la tua presenza piuttosto che quella di Sophie.» disse sorridendo.

«Sai mi sono sempre chiesta come facessi a stare insieme a Sophie» dissi scuotendo la testa immaginando lui e Sophie insieme.

«Mh, non era così male. Sai a parte la sua voce da gallina, ed il suo continuo parlare di moda era molto brava a fare-»

«Ho capito non c'è bisogno che tu mi descriva la vostra vita sessuale» dissi rossa dall'imbarazzo.

«Non te l'avrei detto lo stesso J» disse Alex «Stavo solo dicendo che è molto brava nei preliminari» disse Alex ridendo, mentre io rossa come un pomodoro iniziai a tapparmi le orecchie e a scuotere velocemente la testa.

«Sai è divertente vederti rossa» disse Alex «Sopratutto se sono io a farti questo effetto» disse per poi alzarsi «Vado in bagno torno subito» disse lasciandomi lì impalata con le guance ancora rosse per colpa sua.

***
Angolo Autrice:

Se vi è piaciuto il capitolo mettete ⭐️ e commentate.

-Robs

IL MISTERO DI SARAH JEFFERSONDove le storie prendono vita. Scoprilo ora