Adam

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Tutto ciò che vedeva Adam era una nebbiolina che distorceva ogni cosa. Non sentiva più tanto dolore, il veleno contrastava il male. Sarebbe sicuramente svenuto, se non fosse rimasto aggrappato al pensiero dei suoi amici. Udì il sibilo familiare di una freccia e la vista gli si schiarì.

Donovan stava tenendo testa al drago, bersagliandolo di frecce e spostandosi per allontanarlo dal compagno ferito. Un colpo di coda di Eris lo mandò a sbattere contro una roccia, fortunatamente ormai aveva lanciato tutti gli aculei velenosi e nessuno colpì il semidio.

- Donovan!- strillò Michaela dalla distanza.

La voce della ragazza riscosse del tutto Adam e incredibilmente lo fece rimettere in piedi. Non avevano fatto tutta quella fatica per morire, lui non si era quasi fatto ammazzare da un drago per vedere Donovan morire e non aveva intenzione di lasciare che Eris vincesse.

- Non mi serve la tua dannata benedizione, Ares!- gridò, alzando la spada.

Eris lo udì e perse interesse per Donovan, che nel frattempo tentava di alzarsi ma sanguinava. Abbassò la testa, sibilò e iniziò ad avanzare verso Adam, il quale le andò incontro a spada sguainata, ignorando il dolore atroce alla gamba. Il drago fece scattare le possenti mascelle, ma Adam le evitò con un salto, finendogli sulla testa. Iniziò a piantare la lama nel suo cranio, urlando un po' per sfogare la rabbia e un po' per sovrastare il suono fastidioso del cuore nelle orecchie.

Donovan riuscì ad alzarsi barcollando e notò qualcosa, proprio sotto la gola del drago, dove un paio di scaglie parevano essere state rimosse. Un punto debole nella corazza.

- Eccolo- pensò, prendendo l'arco e incoccando una freccia.

Mirò bene, ma il primo tentativo gli morì sull'arco, dato che Adam venne scaraventato in aria e cadde a qualche metro di distanza come una bambola di pezza. Il semidio si morse un labbro, non poteva farsi distrarre. Puntò nuovamente e scoccò. La freccia di bronzo celeste sibilò e andò a conficcarsi esattamente dove doveva, facendo uscire del fumo nero. Ululando, il drago si contorse e, lentamente, tornò alla sua forma precedente. La dea si accasciò a terra, una freccia conficcata nell'addome.

Dopo aver sospirato, Donovan corse da Adam. Michaela, che nel frattempo era riuscita a sciogliere le catene, li raggiunse con Amanita.

- Oddio- singhiozzò la figlia di Ecate.

- Dimmi che è ancora vivo- fece Amanita, preoccupata.

- Sì, è vivo- confermò Donovan, trafficando nello zaino- ma non so per quanto... non so se ho quello che serve, non conosco il veleno-

Adam si mosse appena, contorcendosi a terra per il dolore. Michaela gli diede gentilmente un sorso di nettare, ma non di più. Donovan gli medicò le ferite più superficiali, ma rimuovere l'aculeo era un'altra storia, poteva peggiorare la situazione. Prima che potesse anche solo agire, però, Eris tornò in piedi.

- VOI!- gridò, furibonda- Ve la farò pagare per questo!-

Probabilmente avrebbe scatenato l'Ade, ma qualcosa la bloccò. I ragazzi rimasero immobili a fissare la dea che tentava di muoversi, avviluppata da catene invisibili. Dal nulla comparve una luce fredda e argentata che aprì una sorta di portale, dal quale emerse l'uomo più bello che tutti loro avessero mai visto, in completo giacca e con un ipad in mano. Thanatos in persona aveva fatto la sua comparsa.

- Tu non toccherai questi semidei e mortali, Eris- le disse, con voce suadente ma ferma- hai passato il limite, sorella-

Quello che avvenne dopo, venne raccontato ad Adam dagli amici una volta al sicuro.

Thanatos avanzò verso la sorella, che strillava e si divincolava.

- Tu non dovresti essere qui!- esclamò.

- Oh, ti sbagli, io sono qui- replicò tranquillamente la Morte- ho del lavoro da fare, purtroppo-

Si voltò verso i ragazzi e tutti temettero fosse venuto per portare via Adam. Thanatos, però, intuì i loro pensieri e sorrise.

- No, non per lui- spiegò, tornando a guardare Eris- per lei-

La dea fece un verso di scherno.

- Fratello, sei pazzo? Non puoi uccidermi-

- No, infatti, ma ho il potere di rispedirti da dove vieni, Eris, sorella mia. Vedi, la tua maledizione è stata spezzata... da quella ragazza-

Indicò con un gesto della mano Michaela, che sussultò.

- Le catene che tenevano imprigionata Amanita erano un tutt'uno con la mia maledizione. Spezzate quelle, io sono libero-

Amanita parve trasalire. Si voltò verso Eris e le scoccò l'occhiata più torva che Donovan e Michaela avessero mai visto. Per essere una mortale aveva fegato.

Thanatos mosse una mano e il terreno si aprì ai piedi di Eris, formando un crepaccio: l'ingresso per il Tartaro. La dea strillò.

- No, un momento- intervenne Donovan- la profezia non è completa, non puoi rispedirla nel Tartaro. Manca una parte-

- Un oscuro dono dall'abisso si dovrà strappare- citò Thanatos- ma ce lo avere già-

Donovan seguì il suo sguardo, che si posò sull'aculeo nella gamba di Adam. L'oscuro dono era l'aculeo di Eris ed era stato strappato dal Tartaro, da dove veniva lei. Ma poteva anche voler dire che dovevano strappare Adam alla morte.

- Non morirà- li rassicurò Thanatos, in tono quasi compassionevole, controllando il suo ipad- non è segnato-

Fece un gesto noncurante con la mano e spedì Eris nel Tartaro, ignorando le sue grida e le sue imprecazioni contro di lui.

Michaela guardò Donovan e toccò la fronte di Adam.

- Scotta- disse, deglutendo.

- Non morirà, perché tu puoi salvarlo, figlio di Apollo- continuò Thanatos- soltanto tu puoi farlo-

Donovan parve sudare freddo. Michaela cercò di infondergli coraggio, dicendogli che non esisteva guaritore migliore di lui, ma sapeva cosa lo preoccupava; sarebbe stato in grado di usare il dono di Apollo? Si voltò verso Amanita, che sembrava distratta dalla presenza di Thanatos.

Adam lamentò qualcosa in quel momento, mezzo cosciente e mezzo no. Sentiva le voci degli amici, ma allo stesso tempo gli sembrava di sognare. Era come essere senza corpo. Vedeva bene la figura affascinante di Thanatos, che gli ripeteva che non era lì per prendere lui, che non desiderava prendere lui. Riuscì anche a vedere Amanita, ma era diversa, era... morta. Impossibile, era viva e accanto a lui, parlava con Michaela. Sicuramente non avevano ancora svelato il mistero più importante, quello legato alla ragazza mortale.

Tutto si fece ancora più confuso, le facce e le voci degli amici, il campo, Riley, Billy, i suoi genitori... persino i ricordi. L'ultima immagine che vide prima di scivolare nelle tenebre fu il volto di Donovan. 

Riley Jackson e gli Dei dell'Olimpo [CONCLUSA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora