Donovan

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Mentre metteva mano alla maniglia della propria cabina, Donovan sentì un rumore. Rimase in ascolto, perfettamente immobile e si voltò a destra e a sinistra, per poi capire che proveniva dal basso, esattamente un ponte sotto le sue scarpe.

- Che Ian sia sveglio in sala macchine?- si chiese.

Ancora quel rumore. TUC TUC, seguito da un battere d'ali. Sembrava il suono che fa un piccione spaventato quando entra in un edificio e non sa più uscire, sbattendo contro le finestre e le pareti. Con estrema cautela, Donovan scese di sotto, cercando di capire da dove provenisse esattamente il rumore. Una mano si posò sopra la sua spalla, facendolo voltare di scatto e tendere l'arco.

- Voi siete matti, mi avete quasi fatto morire di paura- sbuffò, abbassando l'arco. Adam e Billy dovevano aver sentito lo stesso rumore.

- Lo hai sentito, vero?- bisbigliò Adam e vide Donovan annuire.

- Viene da qui- fece Billy.

Tutti e tre si avventurarono nella sala macchine, dove faceva un caldo infernale e il rumore dei rotori era assordante. Ed ecco che lo videro: una specie di corvo argentato che picchiava ferocemente la testa contro uno sportello, cercando di uscire. La povera bestia sbatteva freneticamente le ali e col becco tentava di bucare qualcuna delle pareti rivestite in bronzo celeste, inutilmente.

- Un piccione- fece Adam- bene! Ma quando è salito?-

- Non è un piccione- lo corresse Billy- ma non so cosa sia. Forse è salito quando eravamo fermi a Barcellona-

Donovan osservò il volatile, ma ebbe una sgradita sensazione. Fermò entrambi prima che si avvicinassero, afferrandoli per le spalle.

- No, pessima idea- disse- quel coso non mi piace. Adam, ricordi cosa ci ha detto mio padre prima di portarci a Salem riguardo i corvi?-

Il nipote di Ares ci pensò un momento, poi annuì, gli occhi scuri che lo fissavano.

- Non farsi toccare da loro o finiremo per ammazzarci a vicenda- ricordò- credi sia uno di quelli?-

Donovan scrollò le spalle. La creatura parve notarli e si voltò verso di loro. I suoi occhietti piccoli scintillavano come rubini. No, non era un uccello normale, quello era sicuro. La creatura si alzò in volo e sfrecciò verso di loro. I tre si scansarono, ma all'ultimo, il corvo virò con una rapidità impressionante e puntò diritto contro Billy. Il ragazzo indietreggiò, ma inciampò in un tubo di metallo e cadde a sedere. Il corvo tentò di beccarlo in un occhio e lui lo scacciò con la mano, vedendolo poi dissolversi grazie ad una freccia di Donovan.

- Tutto ok, amico?- si sincerò Adam, andando a recuperare Billy.

- Sì, credo- rispose il nipote di Giove, tenendosi un occhio con la mano- mi ha solo sfiorato, ancora mezzo millimetro e mi cavava un occhio!-

Si tolse la mano e sospirò. Adam balzò indietro, quasi finendo addosso a Donovan.

- Per gli dei- fece- Don...-

Il figlio di Apollo spalancò gli occhi e si avvicinò a Billy.

- Billy... forse è meglio che ti guardi allo specchio- disse solo, trascinandolo fuori dalla sala macchine.

Lo portò nei bagni e lo mise davanti ad uno specchio. Il giovane si osservò.

- Ma che... per Zeus!- imprecò- Il mio occhio, ma che...-

L'occhio destro di Billy sembrava letteralmente scomparso, o meglio, era completamente bianco. Ed era chiaro, da come lui cercava di muoversi, che da quello non vedeva assolutamente niente.

Riley Jackson e gli Dei dell'Olimpo [CONCLUSA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora