Billy

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Forse non tutti dormivano o riposavano. Billy Grace, almeno, non ci riusciva, fissava il soffitto della cabina nervosamente, tamburellando le dita sul lenzuolo. Non gli importava più di Radamante e del suo giudizio divino, pensava a cose più urgenti, come ad esempio evocare tempeste o cose del genere. Non ne sarebbe mai stato in grado, era evidente che suo nonno aveva deciso di non dotarlo di alcuna abilità.

- E poi c'è Era, che vorrebbe che fossi il suo paladino, come no- pensò.

Si mise a sedere, osservandosi le mani, come se si aspettasse di veder spuntare qualche scarica elettrica. Come faceva a cercare il potere necessario dentro di sé, se non credeva nemmeno di possederlo? Scosse il capo, scendendo dal letto e mettendosi a camminare avanti e indietro. Dopo una decina di minuti, uscì dalla cabina cercando di non fare troppo rumore e andò a bussare a quella di Riley, era sicurissimo che nemmeno lei stesse dormendo.

- Sì?-

Aprendo la porta, Billy già si sentì meglio solo per aver visto la ragazza. La nipote di Poseidone era seduta alla piccola scrivania della cabina. Appena lo vide, si voltò verso di lui.

- Ancora niente?- chiese, mentre Billy chiudeva la porta.

- Più ci penso e meno funziona. Meno ci penso e comunque non cambia niente- sospirò il nipote di Giove- ho sentito rollare un po' la nave, sei stata tu?-

- Sì, ma queste acque sono difficilissime da controllare, non mi danno ascolto-

- Almeno tu qualcosa riesci a fare, il mare comunque ti ha sempre obbedito un po'. Io? Il vento non mi considera di striscio-

Inclinando la testa di lato, Riley si alzò dalla sedia e gli andò incontro.

- Hai provato a, ecco... rilassarti?- gli chiese, sorridendo- Sei troppo teso! Come sempre, del resto. Magari se ti rilassi riesci a concentrarti-

Billy la guardò con un'espressione quasi avvilita. Era la mancanza di fiducia in se stesso, o meglio, nella sua parte da discendente di Giove. Non aveva mai avuto nemmeno un misero accenno di potere divino di quel tipo, dove avrebbe attinto ad una simile forza? Molti semidei non ereditavano certi poteri dei genitori divini, figurarsi un semplice discendente.

- Ok, vieni qui-

Riley gli indicò di sedersi sul letto. Billy lo fece senza chiederle perché, qualunque cosa avesse fatto, sapeva che sarebbe stato di aiuto per rilassarlo. Sembrava assurdo, ma da quando stavano assieme ed era riuscito a dirle cosa provava, non si sentiva più agitato in sua presenza, semmai il contrario.

- La mamma una volta mi ha insegnato un ottimo metodo per sciogliere i nervi- continuò, salendo sul letto in ginocchio, dietro di lui- ogni tanto lo ha fatto a papà, solo che lei non ha molta grazia e, beh, gli ha fatto male!-

- Non riesco a pensare a tua madre come una persona delicata, in effetti- sorrise Billy.

Riley rise.

- No, quasi per niente- ammise- così lo ha insegnato a me, perché papà non si lamentasse più che lei non era delicata! Adesso lo faccio io, se serve. Resta fermo, funziona davvero-

Puntellò le dita nelle scapole e fece un po' di pressione. Sulle prime, Billy sentì come una scarica poco piacevole, poi, piano piano, si rilassò. Anche attraverso la maglietta, poteva sentire le dita di Riley, così tiepide e dal tocco delicato. Riley aveva sempre le mani calde, difficilmente erano gelate.

- Come va?-

- Meglio. È piacevole, sei molto brava!-

- Non so se con un massaggio potrai usare i poteri di Zeus, ma almeno non starai sempre tutto contrito! Te lo credo che poi sei indolenzito, i muscoli ne risentono...-

Riley Jackson e gli Dei dell'Olimpo [CONCLUSA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora