Riley

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Quando raccontarono della disavventura, Riley e gli amici evitarono accuratamente la parte relativa alla maledizione di Tyche. Parlarono solo del loro piccolo combattimento e di quanto la dea si fosse infuriata, pareva leggermente frustrata.

- Beh, la Fortuna viene sempre chiamata in causa qua e là, eppure nessuno se la fila davvero- disse Jason- non ha nemmeno tutti i torti-

Riley pensò che fosse proprio così, ma maledirli solo per averla ingannata era da bastardi incalliti. Corse subito a farsi una bella doccia calda e si cambiò, cercando di non pensare alle parole della dea. Mentre usciva dal bagno, notò Michaela seduta nella propria cabina, la porta aperta. Stava sul letto e tutti gli oggetti della stanza si cambiavano di posto senza un apparente motivo.

- Ti eserciti con la levitazione?- le chiese, affacciandosi alla porta.

- Come? Oh, per gli dei!-

Appena la semidea tornò in sé, gli oggetti smisero di giocare al cambio di posto. Michaela arrossì.

- Che vergogna- fece- quando mi distraggo molto, i poteri fanno quello che gli pare!-

- E sei distratta perché...?-

Michaela la guardò, agitandosi.

- Oh, niente, così, io ho sempre la testa tra le nuvole- rispose, le orecchie che iniziavano a colorarsi di rosa.

Riley sorrise.

- Non è che invece è perché pensi un po' troppo a Ian Magnussen?- chiese, volutamente provocatoria.

Squittendo, Michaela scattò in piedi, l'afferrò per un braccio trascinandola dentro e chiuse la porta.

- Ok, va bene, ammetto di averci pensato... un po'- disse, imbarazzata- ma è che... non lo so. Io non credevo di piacergli! È sempre così gentile con me, in battaglia mi aiuta e mi difende...-

- Oh, sì, è davvero un gentiluomo- fece Riley, annuendo- ed è anche un bel ragazzo-

- Già... lo è eccome-

- E ti sta iniziando ad interessare-

- E' che prima... non conoscevo le sue qualità. A dire il vero, non lo conoscevo affatto. È gentile, forte, affidabile, bravissimo a lavorare con le mani, intelligente... e sì, è bello. Ho sempre avuto un debole per i ragazzi completamente diversi da me. Anche Kyle... lui, fisicamente, era un ragazzo alto e muscoloso. Mi piaceva per quello, mi dava un senso di sicurezza-

Era la prima volta che Michaela si apriva così tanto e soprattutto che parlava di Kyle. Non c'era dolore nelle sue parole, solo una leggera nostalgia.

- Beh, Ian è sicuramente il tipo di ragazzo che ti fa sentire sicura- ammise, sorridendo- per aspetto e carattere. Inoltre, i figli di Efesto sono quasi sempre ragazzi molto seri e inquadrati di natura, sai già che quindi lui sarà sempre onesto e corretto-

Michaela sorrise.

- Efesto sarà anche brutto, ma è un dio come si deve, non capriccioso-

- Vero. Infatti i suoi figli sono tutti bravi ragazzi e ragazze-

Sospirando, Michaela si tormentò le trecce scure.

- E' dallo scorso inverno che ci penso- riprese- da quando abbiamo iniziato a costruire la Argo III. Poi, dopo quanto accaduto prima della partenza, meno di tre settimane fa... non riesco a smettere di pensarci. Anche se tento di non farlo, ogni volta che salgo sul ponte e lo vedo al timone, sento il cuore impazzito-

Sta volta fu Riley a squittire contenta. Cosa c'era di più bello che vedere due amici innamorati e felici? Ian era da tempo cotto di Michaela e lei ora lo ricambiava. Le afferrò di colpo le mani.

- Devi dirglielo quanto prima- le disse- stareste una favola assieme!-

- T-tu dici? Beh, ammetto che non mi dispiacerebbe scoprire se è vero. Devo ancora capire bene, ma penso che glielo dirò appena torniamo dalla missione-

Sorridendo contenta, Riley la lasciò alle sue riflessioni e uscì dalla cabina. Mentre si dirigeva alla propria, vide salire in coperta Billy e Adam. Forse anche lei avrebbe dovuto darsi una mossa e parlare con Billy. Non capiva cosa c'era che la frenava, onestamente, ma sembrava la stessa cosa che frenava lui.

Andò nella propria cabina e decise di mandare un messaggio Iride a sua madre, tecnicamente aveva detto che sarebbe rimasta al campo fino al loro ritorno. Gettò una dracma nella nebbiolina della fontanella che aveva in cabina e pregò la dea dell'arcobaleno di poter parlare con Annabeth Jackson, al Campo Mezzosangue. Nella nebbia apparve l'interno della casa di Atena e, poco dopo, il viso di sua madre.

- Mamma!-

- Riley, finalmente! Iniziavo a preoccuparmi, non vi avevo ancora sentito...-

- Scusami, hai ragione, sono passi giorni, ma... abbiamo avuto alcuni problemi. Mostri, solite cose-

Annabeth annuì.

- Come procede il viaggio? Tuo padre sta bene?-

- Stiamo tutti bene, per ora. Sai, proprio oggi siamo scesi da soli in missione io, Adam e Billy e ce la siamo cavata alla grande, sconfiggendo una dea!-

Annabeth sorrise, non sembrava sorpresa che la figlia potesse fare una cosa del genere.

- Non avevo dubbi- le disse- che altro?-

- Caos ci sta mandando strane creature mai viste, escono dagli abissi, perché le fenditure del Tartaro si sono aperte lì sotto- spiegò Riley- papà ha dato spettacolo, sono rimasti tutti impressionati dai suoi poteri!-

- Il solito! Quindi dove siete, ora?-

- Ancora nel mezzo dell'Atlantico. Stiamo raggiungendo le Antiche Terre, rallentati da un piccolo incidente sul ponte con il fuoco greco. Ian ha detto che domani potremo volare di nuovo, ora navighiamo-

- Molto bene, spero non incontriate problemi in Europa-

Dopo qualche secondo, Riley notò qualcosa. Sua madre pareva preoccupata, ma non era per il loro viaggio, sta volta.

- Mamma, che succede lì al campo?- chiese- La verità, per favore-

- Pare che sia arrivato un altro semidio. Il problema è che non è un semidio... pare sia figlio di una dea e di un Gigante-

- Oh, per la barba di Poseidone!-

- Non posso fornirti i dettagli precisi, ci vorrebbe troppo, ma temo che questo possa far infuriare Zeus e gli altri dei. La situazione è delicata-

- Capisco. Insomma, abbiamo tutti il nostro da fare! Ah, senti... ehm, Amanita è lì, vero?-

- Sì, è arrivata ieri sera con Reeve, si chiama così. Perché?-

Riley ci aveva riflettuto a lungo e aveva pensato di restituire Vipera a Luke. Poteva chiedere ad Amanita di consegnarla per lei.

- ...oh, niente, me lo chiedevano i ragazzi- mentì, sorridendo.

Annabeth sembrò un po' turbata.

- Cosa?-

- Niente, è... complicato. Chirone e Rachel non ci hanno detto nulla, ma ieri notte è successo qualcosa. Non so cosa. Io e Piper lo scopriremo!-

La nebbia iniziò a dissolversi e le due furono costrette a salutarsi velocemente. Quello che stava succedendo al campo turbava Riley più dell'impresa verso il monte Elicona. Un dio al campo, che credeva di essere un semidio... fantastico! Cosa sarebbe successo se Zeus lo avesse scoperto? Avrebbe potuto sospettare un collegamento con Caos. Un disastro, insomma, visto quanto era paranoico il signore del cielo.

Sospirando, Riley si gettò sul letto, osservando il soffitto. Sentiva il rumore leggero delle onde, Ian le aveva sistemato la cabina il più lontano possibile dalla sala macchine, così che potesse godersi il rumore dell'oceano.

Sorrise, pensando a quanto avesse ragione Michaela sul fatto che era un ragazzo davvero gentile e premuroso.

Si ritrovò più stanca del previsto e, senza nemmeno accorgersene, si addormentò.

Riley Jackson e gli Dei dell'Olimpo [CONCLUSA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora