Riley

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Riley e Billy erano appena entrati in mensa e si erano messi in fila con i loro vassoi in mano. Alcuni chiassosi ragazzi del primo anno si stavano lanciando il cibo e dovettero abbassare la testa per evitare un paio di muffin volanti; ordine del giorno alla Booth.

- Oh, oggi il purè non sembra gelatina, bene- osservò Billy.

- Forse è commestibile- fece Riley.

Tentarono con quello e un po' di pollo, solitamente col pollo andavi abbastanza sul sicuro. Riempirono bene i vassoi e cercarono un tavolo libero, andando a sedersi. Riley spostò una sedia e ci appoggiò il golfino appallottolato, come per occuparla. Billy fece lo stesso con la sua giacca di jeans.

- Chissà se oggi Jessica capirà che la sedia occupata significa "questo non è il tuo posto"- sospirò Billy, toccando con la forchetta il purè, come per assicurarsi che non prendesse vita.

- Oh, non preoccuparti, tanto finchè non arriva Adam non si farà vedere. Quella è una sanguisuga, lo sai- rispose Riley.

Iniziarono a mangiare, mentre la mensa finiva di riempirsi e il vociare dei ragazzi diventava sempre più acuto, tanto che dovevi urlare per farti sentire dal tuo compagno di tavolo.

Pochi minuti dopo, Adam entrò di corsa dalla porta, prendendo un vassoio con quattro cose alla velocità della luce e individuando gli amici. Billy lo vide con la code dell'occhio e spostò le giacche, lasciandolo sedere, del resto il posto era per lui.

- Ehi- disse, sorridendo- scusate il ritardo e grazie del posto!-

- Allora?- chiese Riley, guardandolo.

- Beh in bagno la ricezione era pessima, ma sono riuscito a stabilire un contatto. Ian dice che la nave è quasi pronta, sarà ultimata in tempo per il nostro arrivo al campo, settimana prossima-

Il tempo era letteralmente volato ed erano già all'inizio di giugno. Riley contò che mancavano pochi giorni al suo compleanno e anche alla fine della scuola. I mesi erano trascorsi abbastanza tranquilli e lei e Billy si erano ambientati facilmente alla Booth, soprattutto grazie all'aiuto di Adam e di Larry, uno strano ragazzino con gli occhiali che stava sempre loro appresso. Era comunque simpatico.

- Dobbiamo resistere ancora altri sei giorni- contò Billy- e poi, Long Island. Non vedo l'ora-

Adam spazzolò velocemente il piatto, sembrava il solo a non badare se il cibo fosse commestibile oppure alieno.

- A chi lo dici- fece- vedere Donovan a spizzichi e bocconi è un inferno-

- Del resto, lui non può restare molto con noi nel mondo mortale, altrimenti i mostri farebbero festa per la concentrazione di semidei e mortali con poteri- borbottò Riley.

Erano tutti e tre piuttosto eccitati all'idea di tornare al campo e di partire per la loro missione in Beozia. Finirono di mangiare in fretta, riportarono i vassoi e fecero per uscire dalla mensa.

- Fa strano senza Larry che parla a macchinetta- osservò Riley- è ancora malato?-

- Solo lui può beccarsi la bronchite a giugno- rise Adam, scuotendo il capo.

Voltandosi appena, Riley individuò una ragazza con le treccine bionde e il trucco pesante che si avvicinava. Tirò la manica della maglia di Adam.

- La perfida e insistente Jessica detta Clio Makeup viene verso di noi- bisbigliò.

Il nipote di Ares fece roteare gli occhi, sbuffando. Quella ragazza era un tormento, si era fissata con lui e lo seguiva ovunque, a niente erano valsi i vari "non mi interessi" o "gira al largo", quella insisteva sempre.

Riley Jackson e gli Dei dell'Olimpo [CONCLUSA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora