Riley

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L'idea era di visitare la valle dei templi di Agrigento. La verità fu che nessuno vide un bel niente a causa di un imprevisto: l'improvvisa scomparsa di Riley.

La Argo III stava sorvolando proprio la valle dei templi, decidendo come fare per poter scendere. Non tutti avevano una voglia sfrenata di immergersi nella cultura. Riley, Ariana e Billy volevano vedere i templi, Michaela e Adam volevano invece mangiare gli arancini e i cannoli. Ian disse che avrebbe preferito restare a bordo, ma che loro potevano fare come meglio credevano.

Alla fine si divisero in due gruppi: Percy, Riley, Ariana e Billy andarono alla valle, Jason, Donovan, Adam e Michaela in città. Scesero grazie ai venti di Jason, quasi paracadutati, una situazione divertente, soprattutto dato che i mortali non vedevano bene e forse pensavano stessero facendo delle acrobazie in aria o cose del genere.

Il gruppo di Riley aveva appena salutato i compagni, quando accadde l'inaspettato. Erano all'angolo di una strada, appena usciti da un ufficio turistico. Percy aveva in mano la piantina di Agrigento.

- Da che parte?- chiese Ariana.

Voltandosi, il figlio di Poseidone stese la cartina contro un muro, aiutato da Billy. Ariana prese una matita e cercò di segnare il percorso. Riley si guardava attorno. Aveva fatto delle foto dei templi dall'alto, ma non era la stessa cosa. Un motorino le passò davanti, con un paio di ragazzi urlanti a bordo. Dall'altro lato della strada vide una ragazza che la stava letteralmente fissando. Aveva i capelli biondissimi, tanto da sembrare nordica e gli occhi azzurri. Riley non avrebbe saputo dire perché, ma le fece venire i brividi. Continuava a fissarla, in silenzio, con questi occhi inquietanti. La nipote di Poseidone notò un movimento rapido sulla spalla destra della ragazza e sussultò, pareva che avesse una tarantola che le camminava addosso. Sbattè le palpebre e non vide assolutamente niente sulla sconosciuta. Siccome continuava a guardarla, attraversò la strada e le si avvicinò.

- Ehm, scusa, non voglio sembrarti maleducata, ma mi stai fissando da un po'- le disse.

- Nipote di Atena, avevo visto giusto- disse solo la ragazza, sorridendo.

Riley trasalì. No, non se lo stava immaginando, quella ragazza aveva delle tenaglie in bocca, come i ragni. Si sentì afferrare e vide che la sconosciuta le aveva stretto il polso, che ora era appiccicoso e pieno di ragnatele. Tentò di divincolarsi, ma qualcosa iniziò ad arrampicarsi su per la sua gamba. Abbassò gli occhi e non strillò per un soffio: un grosso ragno nero e lucido zampettava sopra la sua maglia.

- E' velenoso e tu sei solo una mortale, morirai se ti morde- l'avvisò la ragazza bionda- e ora, che ne dici di divertirci?-

Qualche minuto dopo, Billy si voltò, non trovando più Riley.

- Ehi, dov'è finita Riley? Sarà che io non vedo bene, ma... non la trovo, qui attorno-

Ariana spalancò gli occhi, lasciando cadere la matita. Percy fece passare lo sguardo qua e là, ma della figlia nessuna traccia. Un uomo uscì da un bar.

- Mi scusi, parla inglese?- gli chiese.

- Sì, un po'- rispose lui- posso aiutarvi?-

- Forse. Ha per caso visto una ragazza sui quattordici anni, con i capelli neri e ricci?-

L'uomo annuì, indicando dall'altro lato della strada.

- Era là- rispose, accigliandosi- beh, l'ho vista andare là, ma direi che non c'è più. Mi dispiace-

Si allontanò con una scrollata di spalle. I tre attraversarono la strada, ma il marciapiede era vuoto, non c'era nessuno.

- Non può essere sparita- disse Ariana- e non si sarebbe allontanata da sola-

Riley Jackson e gli Dei dell'Olimpo [CONCLUSA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora