Billy

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L'acqua negli occhi non aiutava a vedere qualcosa, ma la mente di Billy sembrava comunque voler rimuovere ciò che stava guardando. Scosse la testa fradicia di pioggia e mise a fuoco: sangue, solo tantissimo sangue misto ad acqua sul ponte. Teneva ancora in mano la spada e si sentiva il braccio pesantissimo.

- Non è possibile-

Michaela stava strillando come una disperata, talmente forte che sarebbe presto rimasta senza voce, ma Billy la capiva. Se non fosse stato pietrificato, probabilmente avrebbe urlato anche lui. Nessuno sapeva bene cosa dire, l'unico che aveva avuto una prontezza di riflessi era stato Donovan, del resto era un guaritore, anche se Billy dubitava che sapesse riattaccare gli arti.



Un'ora prima

Il cielo si era di colpo fatto plumbeo mentre si avvicinavano alle coste italiane e nubi cariche di pioggia e saette si erano chiuse sopra la Argo III. Sarebbe potuto passare per un normalissimo temporale estivo, se il maltempo non fosse rimasto solo sopra di loro, come un grottesca e cupa nuvola di Fantozzi.

- Ditemi che Zeus non ce l'ha con noi- fece Adam, alzando gli occhi.

- Perché dovrebbe?- chiese Riley- E solo molto suscettibile e... psicopatico-

- Non usiamo parole di questo tipo, per favore- gemette Ariana- ho un brutto presentimento!-

Billy annusò l'aria, che aveva un odore metallico molto forte. Allungò una mano per toccare la nebbiolina che iniziava a cadere e sussultò, prendendo la scossa.

- Elettricità statica- osservò Jason- sembrerebbe da papà, anche se... qui dovremmo essere leggermente fuori dalla sua portata-

Una scarica elettrica violetta piombò di colpo sul ponte, lasciando un cerchio bruciacchiato scuro sul tavolato. Da quel groviglio di saette emerse una dea splendida, dai lunghi capelli biondi e lo sguardo terrificante.

- Voi non andrete da nessuna parte, non raggiungerete Bologna- disse loro la dea, secca- il mio signore non desidera che lo facciate-

- Chi accidenti sei?- chiese Percy, sfoderando Vortice- Non ti ho mai vista... credo-

La dea parve stizzirsi.

- Oh, ma certo, nessuno sa chi sono, alcuni pensano pure che io sia più di una! A nessuno importa di me, malgrado io abbia fatto nascere alcuni dei vostri genitori divini-

Dopo qualche secondo di silenzio, Ian schioccò le dita.

- Ilizia, la dea della partenogenesi- fece.

- Bravo, figlio di Efesto. Sono proprio io- confermò lei.

- Sei figlia di Zeus ed Era, dunque- fece Ariana.

Ilizia scosse il capo, facendo un passo avanti. La sua figura pareva crepitare, come fosse fatta di pura energia.

- Oh, no, quegli stupidi cantori greci mi hanno confusa. Il fatto è che ho vissuto alla corte di Zeus e ho fatto nascere quasi tutti i suoi figli. Ero lì, a tirargli fuori Atena dalla testa prima che gli esplodesse-

Riley fece un'espressione disgustata.

- Stavo bene anche senza saperlo- borbottò.

- Io non sono una dea- specificò Ilizia e i suoi occhi divennero del colore del cielo- io sono sorella di Crono-

Prima che chiunque potesse esclamare un ovvio "ma sei un titano!", un'esplosione li fece finire tutti a gambe all'aria. BOOM, erano balzati via come birilli impazziti, andando a sbattere contro il parapetto e non finendo fuoribordo per pochissimo.

Riley Jackson e gli Dei dell'Olimpo [CONCLUSA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora