Amanita

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L'esplosione arrivò ovattata alle orecchie di Amanita, Luke e Reeve, intenti in tutt'altro. Con la propria falce, la ragazza era riuscita ad aprire uno squarcio nel velo oscuro di Caos, permettendo loro di entrare per andare a liberare gli dei, ancora imprigionati nelle gabbie dorate.

- Sotto si mette male, meglio fare in fretta- disse Luke.

Le gabbie d'oro luccicavano sopra le loro teste. Luke alzò gli occhi azzurri e tentò di capire come arrivarci, quando Reeve gli si affiancò.

- Posso portartici io- si offrì- nella mia forma animale sono in grado di arrampicarmi su qualsiasi parete, probabilmente anche questa! Monta in sella e liberiamo gli dei-

Amanita lo guardò, stupita. Reeve non finiva mai di sorprenderla! Ringraziò gli dei che avesse deciso di andare con loro, era un amico prezioso e un compagno ideale da avere al fianco in battaglia.

Stava quasi per dire a lui e Luke che lei sarebbe rimasta di guardia, quando un paio di scintille bucarono l'oscurità, atterrando come comete davanti a loro. Egle li fronteggiò con la solita aria superba e arrogante, affiancata da una ragazza con i ricci di una bellezza da togliere il fiato.

- Dove pensavate di andare?- disse la ragazza, con voce suadente.

- Ma questa chi è?- borbottò Amanita, che era certa di non averla mai vista prima.

La bellissima sconosciuta prese le sue vere sembianze: una creature dai capelli fiammeggianti e gli artigli, con una gamba metallica e una asinina. Una Empusa. Luke spalancò gli occhi.

- Ma come, non sei felice di vedere la tua ex?- fece lei, sorridendo e scoprendo le zanne.

Reeve fece una smorfia e Amanita si voltò verso il figlio di Ermes.

- Uscivi con un mostro?-

- Lascia perdere, è stato molto tempo fa. Prima che sapessi chi fosse davvero e comunque non è la mia ex!-

- Certo che frequentavi gente strana, tu-

- Ah, perché tu saresti una persona normale, dunque?-

Amanita fece per replicare, ma rimase a bocca aperta, senza dire niente. Sbuffò e roteò la sua falce nera.

- Questa me la paghi- fece solo.

Luke le rivolse un sorriso divertito, poi si voltò verso Reeve e gli lanciò tra le mani il dente appuntito di drago.

- Teniamo occupati noi queste qua- gli disse- a te il compito di liberare gli dei, sei il più agile e il più veloce-

Il figlio di Artemide posò gli occhi d'argento sull'oggetto, stupito.

- Io?- fece, incredulo.

- Ma certo!- s'intromise Amanita- Ci fidiamo totalmente di te!-

Inorgoglito da quelle parole, Reeve strinse forse il dente e si trasformò con uno scintillio argentato nel solito cervo, saltellando per quelle pareti buie apparentemente incorporee come una capra di montagna. Egle fece per tentare di colpirlo, ma Luke le si parò davanti, costringendola a cambiare bersaglio, incalzandola con la spada. Amanita si ritrovò a fronteggiare l'Empusa.

- Come ti chiami, polpetta?- le chiese la creatura, scoprendo le zanne.

- Non sono il tuo cibo. Mi chiamo Amanita-

- Oh, ma che bel nome, una pianta se non sbaglio! Io sono Kelli e, solitamente, non uccido le ragazze... ma per te farò un'eccezione molto volentieri-

Kelli scattò in avanti sibilando, i capelli fiammeggianti che danzavano impazziti. Amanita poteva sentire l'altro scontro tra Luke e Egle, a poca distanza da lei. Parò gli unghioni di Kelli con il manico della falce, ma si beccò un calcio allo stomaco dalla sua gamba asinina. Lo zoccolo fece parecchio male, costringendola a piegarsi in due. Kelli sorrise.

Riley Jackson e gli Dei dell'Olimpo [CONCLUSA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora