Alabaster

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- La prima colomba. Svelta, Iris, non abbiamo molto tempo-

Con un po' di dispiacere, Iris liberò la prima colomba bianca, osservandola involarsi verso le Simplegadi con fare tranquillo. Tutti stavano, con una certa evidenza, trattenendo il fiato, nessuno aveva voglia di finire schiacciato tra due scogliere aguzze.

- Luke, prendi il tempo col cronometro appena entra- disse Alabaster.

Luke annuì e toccò il touchscreen del proprio orologio. Alzò gli occhi sulla colomba e spinse il pulsante appena la vide a ridosso delle rocce. Alabaster si voltò verso Adam e Donovan.

- Sapete usare i remi della Argo III?- chiese loro.

- Un po', cioè Ian ci ha insegnato la teoria- rispose Donovan- ma non li abbiamo mai usati. Credo siano elettronici, comunque, il quadro di comando è nella sala macchine-

- Bene, filate di sotto e tenetevi pronti a usarli, se necessario muoveteli a braccia-

Dopo essersi scambiati un'occhiata un po' perplessa, i due scesero come richiesto. Alabaster disse poi a Reeve di unirsi a loro, avrebbero avuto bisogno di aiuto.

- Stanno per chiudersi- annunciò Amanita.

Quando le scogliere cozzarono di nuovo, tutti si chiesero che fine avesse fatto la colomba. Era passata? Era rimasta schiacciata nel mezzo, diventando una frittella bianca?

- Eccola!- esclamò Iris, puntando il dito- E' tornata, è viva!-

La colomba tornò verso di loro e andò a posarsi sulla spalla della figlia di Afrodite. Aveva perso qualche piuma dalla coda, ma sembrava stare bene.

- Dovrebbero essere sessanta secondi- borbottò il figlio di Ecate, guardando poi Luke- confermi? Dimmi che la risposta è sì, perché altrimenti non ce la faremo-

- Ah, vorrei farlo, amico, ma non sono sessanta secondi- rispose Luke, guardandolo- sono solo trentacinque-

- Non passeremo mai in trentacinque secondi, è matematicamente impossibile- sbottò Riley- la marea ci spinge indietro con una velocità pazzesca, questo vuol dire che perdiamo ogni volta almeno venti metri! Con il vento al giardinetto, poi, non abbiamo speranza di passare, sarebbero pochi anche sessanta secondi-

- Bene, queste sono le notizie che rallegrano la giornata, non ce la faremo mai- sospirò Billy.

Alabaster rimase in silenzio. I ragazzi stavano ovviamente fissando lui, nella speranza di una idea geniale per uscire da quel pasticcio. Il semidio, però, continuava a fissare Riley.

- Puoi ripetere quello che hai detto?- le chiese.

- Ho detto che non ce la faremo mai- rispose la nipote di Poseidone- che nemmeno un minuto è abbastanza per passare-

- No no, quella cosa della forza del mare e del vento-

- Oh. Il mare ha forza 8, ecco perché le onde sono così violente. Sono le Simplegadi che provocano onde di marea di piccole dimensioni, ovviamente. Il vento al giardinetto, significa che non lo abbiamo favorevole, ci vorrebbe una buona folata a poppa per poter avere la spinta necessaria-

- Quindi tu sai calcolare la forza del vento e del mare, giusto? Lo hai appena fatto- la incalzò Alabaster- se, ad esempio, un'onda della forza giusta ci spingesse, potremmo farcela?-

Riley ci pensò qualche secondo e scosse la testa.

- No, ci vorrebbe anche il vento, le nostre vele sono speciali, potrebbero fare molto, ma senza il vento no-

Alabaster la bloccò con un gesto della mano, stava evidentemente pensando a qualcosa, le rotelle in funzione nel suo cervello erano quasi visibili.

Riley Jackson e gli Dei dell'Olimpo [CONCLUSA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora