[six: a lunch together.]

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Parlavamo tutti i giorni, ora è come se non ci conoscessimo più.

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La nottata è passata molto lentamente, tra me e Sofia che spettegolavamo sulla serata, Giulia che una volta tornata in vita ha vomitato due volte, Leonardo che alle quattro del mattino è tornato a casa facendo il caos più assoluto. Insomma, è stata una notte tremenda.

Mi sono svegliata alle otto, dopo quattro ore di sonno, e inutile dirlo, sono in coma.

Michele è passato a prendere la giacca qualche minuto dopo, non ha detto molto solo un 'ci vediamo più tardi', cosa improbabile dato il mio stato e la mia voglia inesistente di fare qualsiasi movimento. Non ha minimamente accennato su quello che ha detto ieri sera, sullo tornare amici, niente di niente. Magari mi ha presa per il culo..

I miei pensieri svaniscono quando Giulia e Sofia resuscitano e preparo loro la colazione, dopo ognuna di noi torna a casa. Tranne Giulia ovviamente.

Una volta a casa mia madre ha fatto solo qualche domanda del tipo "Avete dormito bene?" e successivamente sono scappata in camera mia prima che potesse farmi il quarto grado.

Mi sono lanciata sul mio letto una volta entrata in stanza e ho cercato di prendere sonno, anzi ci sto ancora provando.

«Camilla!» la porta si apre di scatto rivelando mia madre che corre per la stanza, tirandomi su dal letto. Mi stropiccio gli occhi e la guardo confusa quando apre l'armadio e prende dei jeans neri ed una camicia, corre poi in bagno portando una spazzola, una piastra e un paio di trucchi «Forza, che hai da guardare? Preparati! Avremo ospiti a pranzo! » urla ed esce dalla camera.

Resto stordita per qualche altro minuto per poi riprendermi, la parola ospiti non prospetta nulla di buono, escludendo l'ipotesi che possano essere Brad Pitt e Leonardo Di Caprio, allora si che sarebbe bello. Ma di solito gli ospiti sono i nostri zii della Gran Bretagna, un'uomo ed una donna più noiosi dell'ora di storia a scuola e più antiquati di mia madre.

Sbuffo strisciando sul pavimento e preparandomi in una ventina di minuti. I jeans mi stanno irritando, sono troppo stretti e la camicia bianca sta sopra i fianchi, ho messo una canotta sotto in modo da non far vedere il reggiseno.

Quando scendo di sotto mio padre sta guardando la TV, mio fratello sta giocando sul divano e mia madre sta tirando giù tutti i santi del cielo chiedendo aiuto a qualcuno della famiglia. Sembra me il lunedì mattina.

Alzo gli occhi al cielo e sbuffo andando in cucina, la trovo correre da una parte all'altra coi piatti cercando di apparecchiare la tavola. Mi fa cenno di prendere le posate e metterle sul tavolo, annuisco e conto i piatti.

Sette.

Alzo le sopracciglia incredula e riconto, sono sette sul serio.

Okay niente panico, o gli zii hanno avuto un bambino e non lo sapevo, cosa strana dato che l'ultima volta che li ho visti è stata un mese fa e la donna non dava segni di gravidanza, o mia madre è diventata discalcula.

«Mamma, perché sette piatti?» chiedo poggiando le posate e aprendo il frigo prendendo l'acqua.

Ridacchia e mette qualcosa in forno,sembra del pollo. Mi lecco le labbra, ho già fame.

«Gli zii quando arrivano?» aggiungo non avendo ricevuto risposta alla domanda precedente.

«Ooh tesoro, gli zii non verranno. Ci saranno altri ospiti. Non ti dirò chi, sarà una sorpresa.» sorride e annuisco finendo di apparecchiare.

Piccolo Grande Disastro. [SOSPESA.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora