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"Perché ti sei fatta accompagnare da lui?"

"Potevo farlo io"

"Ma ci sei?"

«Quanto rompi..» sbuffo sottovoce e riposo il telefono sul divano, prendo il telecomando e metto sul 5. Leonardo sa essere ossessivo a volte.

«Con chi parli?» mia madre irrompe nel salotto con un pacco pieno di caramelle Haribo.

«Pensieri ad alta voce.» ridacchio allungando una mano verso le caramelle una volta che la donna più grande si accomoda sul divano accanto alla mia figura.

«Quali pensieri?»

«Pensieri, mamma, tu non pensi mai?» ironizzò mandando giù il cibo commestibile e rischio di strozzarmi quando sento il telefono squillare accanto a me.

Sarà ancora Leonardo.

«Chi è a quest'ora?» mia madre prende il cellulare prima che possa farlo io e noto un sorriso formarsi sulle sue labbra dopo aver letto il nome sullo schermo «Uh, ma guarda chi si fa sentire..» ridacchia rispondendo alla chiamata.

«Mamma!» alzo la voce tossenso e dandomi qualche colpetto sul petto.

«Camilla? Si,è accanto a me..sono contenta di sentirti..passa quando vuoi, sei sempre il benvenuto..»

Cosa sta dicendo? Da quando ha tutta questa confidenza con Leonardo? Lo ha sempre giudicato un ragazzo troppo particolare per me e ora gli da il permesso per venire a casa nostra quando vuole?

«Certo..Camilla è per te, complimenti..» sorride e mi passa il telefono facendomi l'occhiolino e sparendo in cucina mentre la mia bocca rischia di cadere a terra.

«Cams?» sento dire dall'altra parte del telefono e mi alzo salendo le scale.

«Ma che ti prende? Sei pazzo a chiamare a quest'ora? E da quando hai tutta questa confidenza con mia madre? Che sta succedendo?» sputo fuori una serie di domande e resto confusa quando ricevo solo una risata come risposta.

«Cosa c'è da ridere?»

«Beh, conosco tua madre da quando ero un moccioso, quindi penso di avere una certa confidenza.» ride Le..no, un'attimo.

Leonardo non conosce mia madre da quando era piccola, l'ha conosciuta alla festa per i miei 14 anni, abbiamo fatto le medie insieme ma non abbiamo avuto occasione di conoscerci più di tanto nonostante sua sorella fosse la mia migliore amica. Era un ragazzino timido, un po' secchione ad essere sincera, non amava uscire e stava sempre chiuso in casa a studiare o a guardare qualche stupido film d'azione.

Quando ha conosciuto Carla Ricci in prima superiore è cambiato in una maniera assurda.

«Scusa ma,se non sei Leonardo chi diavolo sei?» chiedo spostando il telefono dall'orecchio e leggendo il nome sullo schermo.

Michele.

«Come chi sono? Sono Michele. Che c'entra Leonardo ora?» ride nervosamente e resto in silenzio per qualche secondo prima di correre in camera mia e chiudermi dentro.

Ecco perché mia madre era così felice!

«Io..ehm..non avevo letto il nome e..scusa, ho pensato a Leo perché.. ecco..lui doveva..aiutarmi a studiare domani!» mento sedendomi e passandomi una mano fra i capelli, spostandoli di lato.

Non ho pensato a Michele dopo il bacio sulla guancia una volta tornati a casa, mi ha lasciata abbastanza confusa.

E quella frase "Amare non è così male" ha reso la situazione ancora più difficile.

Piccolo Grande Disastro. [SOSPESA.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora