"Chi sei?"
"Perché lo vuoi sapere?"
"Potresti essere un maniaco!"
"Probabile ;)"
"Non sei simpatico"
"So esserlo"
"Ora non lo sei"
"Sei carina, tanto"
"..Non so chi tu sia"
"Tu sei una meraviglia ;)"
Questi sono stati gli ultimi messaggi con lui , non ho più risposto.
Sono a casa mia da almeno mezz'ora, stesa sul divano, senza fare nulla e non ho nemmeno voglia di guardare qualche serie TV.
Una volta usciti dal luna park Giulia non mi ha minimamente salutato, niente di niente.
Non capisco perché si sia arrabbiata, abbiamo sbagliato entrambe eppure io non ce l'ho contro di lei. Ho lo stesso suo diritto di prendermela eppure non lo faccio.
Sbuffo alzandomi dal divano quando suonano alla porta.
Magari è lei, è venuta a chiedermi scusa, spero.
Le mie speranze vanno in fumo quando trovo un Michele con lo zaino entrare in casa mia e lanciare l'oggetto sul pavimento.
«Scusa?!» alzo la voce al suo gesto maleducato, lui si volta «Ho incontrato tua madre a casa mia, ha detto che eri sola così ho preso l'occasione per iniziare quelle famose ripetizioni di matematica.»
«Oh..» mi passo una mano fra i capelli «Questo non ti da il diritto di entrare e lanciare la tua roba come fossi ad un tiro a segno!» continuo e Michele si scusa andando a sedersi sul divano.
Richiudo la porta e resto in piedi immobile.
«Vuoi sederti o no? Non ho intenzione di aiutarti se non sei vicino a me.» quasi ordina voltandosi e fissandondomi all'alto al basso.
Alzo le sopracciglia sbuffando una risata «È possibile che cambi d'umore in quanto? Qualche ora?» «È un talento, ora siediti.» ironizza e mi arrendo andando a sistemarmi sul divano, leggermente distante da lui.
«I libri?»
Alzo gli occhi al cielo e mi avvicino ad una libreria nel mio salotto, mi alzo sulle punte e saltello per raggiungere il mattone che è il mio libro di matematica.
Una volta preso mi giro per tornare a sedermi ma trovo Michele col labbro inferiore fra i denti e gli occhi puntati verso il basso.
Distoglie lo sguardo e lo punta sui miei occhi «Mhm..se vuoi restare faccia a faccia con la libreria per me va benissimo, vedo cose che se fossi seduta non potrei notare.» dice e sento le guance andare a fuoco quando trovo il doppio senso, nota la mia reazione imbarazzata e scoppia a ridere.
Balbetto qualcosa e lentamente torno a sedermi, lo sento borbottare ma decido di ignorarlo.
«I-iniziamo..» consiglio e Michele annuisce prendendo il suo zaino e tirando fuori le cose necessarie.
Lo seguo con lo sguardo mentre va a pagina 198 e faccio lo stesso.
«Quindi..» si avvicina a me e poggia un dito sul mio libro, ad indicare una serie di numeri e lettere «Sono semplici equazioni, sono facili se capite dall'inizio.» «Ma io non..» «Okay, ho capito. Riprendiamo dalle basi.» ridacchia e lo ringrazio.
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Piccolo Grande Disastro. [SOSPESA.]
Teen Fiction«Nessuno sapeva in che rapporti erano. Non erano amici. Non erano fidanzati. Erano incasinati da morire, e belli da vivere.»