[15: we are..?]

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Ci innamoriamo sempre di persone che non possiamo avere.

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«Che diavolo ci fai qui?» alzo la voce alla vista di Michele davanti a me con le braccia incrociate al petto.

«Ti ho detto che sarei passato.» fa spallucce e cammina verso di me.

Resto immobile «Pensavo sta sera..» dico e lui alza un angolo della bocca in un sorriso «Che differenza fa.» ridacchia e si avvicina di più, non faccio in tempo a guardarlo negli occhi che le sue mani hanno già avvolto le mie guance in un caldo e lento bacio.

Poggio "involontariamente" le mani sul suo petto e posso sentire i muscoli costrarsi a quel contatto. Mi fa indietreggiare fino alla porta e mi posa contro.

La sua lingua accarezza lentamente il mio labbro inferiore e mille tremolii mi percorrono la schiena mentre mi alza da terra e mi fa avvolgere le gambe intorno al suo bacino.

Mi aggrappo alle sue spalle e sussulto quando spinge i fianchi sui miei.

Non posso farlo, è Michele. È il mio amico di infanzia, è una parte della mia vita, non posso comportarmi così con lui. Non so nemmeno cosa siamo.

Mi stacco e lui mugula qualcosa per il mancato contatto.

«Perchè?» sbuffa e sposto il viso evitando di guardarlo.

«Cam» insiste e resto in silenzio.

«Camilla rispondimi, non farmi incazzare.» ringhia e deglutisco «È sbagliato..»

«Cosa è sbagliato?»

«Tutto questo, è sbagliato.»

«Tutto questo cosa?» chiede non capendo.

Sbuffo alzando gli occhi al cielo «Noi, la nostra st..cioè..» abbasso lo sguardo arrossendo di colpo.

«Eh?»

«La nostra..veramente..io non..» balbetto e lui alza un sopracciglio.

Imbecille.

«Che palle, cosa siamo Michele?» chiedo tutto d'un fiato e lui apre la bocca «Persone.»

«Ahahah» ironizzo «Sai che intendo.»

«Aaah, aspetta..cosa credi che siamo?»

«Tu cosa vuoi essere..?» sussurro mentre scendo da lui, lo guardo negli occhi e incrocio il suo sorrisetto malizioso.

Deglutisco e lui si morde il labbro «Michele.» dice e alzo un sopracciglio «So che ti chiami Michele..»

«Ho risposto alla tua domanda.» dice e sono confusa. Non ha senso quello che dice.

«Eh?»

«Voglio essere Michele, con te.» infila le mani in tasca e stringo i pugni. Mi avvicino a lui e gli do una leggera spinta.

Sussulta e mi guarda confuso «Che cazzo fai?» «Esci da casa mia!» alzo la voce e lui spalanca la bocca.

«Sei uno stronzo! Esci! Subito!» continuo «Cam ma che stai dic..» «Esci cazzo!» urlo sentendo gli occhi lucidi e apre la porta.

Lo fermo «Dalla finestra.» annuisce poco convinto e va verso l'uscita, mi guarda «Sei incomprensibile..» scuote la testa ed esce.

«Fanculo.» sbotto e mi siedo sul letto prendendomi la testa fra le mani.

Il fatto è che non so nemmeno io cosa voglio, non so cosa sento per lui. È tutto così strano. A volte rimpiango così tanto l'infanzia, e non solo per la mia amicizia con Michele.

Piccolo Grande Disastro. [SOSPESA.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora