[eleven: lunch, go kart and pizza.]

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Odio l'idea che qualcun'altro possa averti.

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Alla fine abbiamo optato per andare alla 'Stella cometa', un agriturismo qualche chilometro fuori città. Il padre di Matteo è molto amico del proprietario e ha detto che ci farà lo sconto, per quanto riguarda l'auto e il passaggio Sofia ha chiesto a sua madre la macchina a sei posti e lei ha accettato guiderà Matteo.

Ci incontreremo tutti alle 9:30 di mattina a casa di Leo e Giulia, poi partiremo.

Dopo tutto questo "casino" siamo tornati in sala a guardare il film, Pierluigi se n'è andato prima inspiegabilmente e il resto del gruppo ha fatto un caos assurdo per tutta la programmazione così ci hanno sbattuti fuori e siamo tornati tutti a casa, io e Sofia a piedi dato che il suo amico ci aveva abbandonate e un macchina con Michele, Matteo e Giulia non ci stavamo.

Comunque sia, la settimana è passata abbastanza velocemente, devo ammetterlo. Sono iniziate le prime spiegazioni e persino verifiche.

Non sono andate tanto male, un nove in inglese ed un sei in chimica, materia che odio e che non capisco per niente.

Giulia mi ha confessato che lei e Matteo ci stanno provando seriamente e si vedono quasi tutti i giorni, a volte anche a casa mia quando non sanno dove andare. È davvero dolce e gentile con lei, la tratta come una principessa, le fa le coccole, la riempie di baci, l'abbraccia di continuo..insomma, avete capito.

Se prova anche solo a trattarla male gli spacco la faccia.

Il sabato è arrivato finalmente, mi sono alzata alle 8:00 per colpa di Giulia e le sue telefonate mattutine.

Mi sono già vestita e preparata, indosso dei jeans neri e una maglia bianca e mi sono fatta dei piccoli ricci sulle punte dei capelli.

Mia madre mi aspetta in cucina quando scendo e ha già preparato il caffè. La ringrazio e mi siedo a tavola mettendo un po' di zucchero e girandolo col cucchiaio.

«Dove hai detto che andate?» chiede mia madre mentre mando giù un sorso di caffè. Ingoio il liquido e poi la guardo «Alla stella marina, qualche kilometro fuori città.»

Annuisce e continuo a bere.

«Ci sono andata una volta, la strada è piena di curve. Sei sicura che quel Matteo sappia guidare bene? E non ti sentirai male? Mi raccomando n..» «Mamma!» la rimprovero sbuffando e finendo il caffè «Matteo ha già la patente, suo padre gli ha già regalato una macchina. La usa sempre. E se starò male pazienza.» continuo e lei annuisce abbassando lo sguardo.

Forse si è offesa..

Mi avvicino e l'abbraccio di scatto «Sta tranquilla» sussurro e lei annuisce stringendomi. Sciolgo l'abbraccio e guardo l'orario.

9:15.

«Devo andare, ti chiamo quando arriviamo okay?»

«Okay, divertiti.» mi bacia la guancia e sorrido uscendo di casa.

Mi metto a camminare con passo svelto ed indosso le cuffie.

Non sai che ti ritrovo in tutte le canzoni.

Mando a fanculo tutti i pensieri per una volta e mi concentro solo sulla musica che pompa nelle mia orecchie. Dopo qualche minuto arrivo a casa di Giulia e busso.

Lei apre la porta e mi squadra «Alé, come siamo belle.» ridacchia e la ringrazio.

Indossa dei jeans grigi a vita alta e una camicia nera.

Piccolo Grande Disastro. [SOSPESA.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora