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«Che significa che non vieni a scuola oggi?» alzo la voce tenendo il telefono in una mano mentre infilo la scarpa destra nel piede e cerco di allacciarla.

«Hai capito bene, ho la febbre Camilla..» sussurra in un attacco di tosse Giulia dall'altra parte del telefono.

«E io come faccio? Con chi diavolo mi siedo?!»mi lamento mentre anche l'altra scarpa fa il suo ingresso.

«Ma che ne so!» e tossisce «Devo andare, divertiti. »
«No asp.. » non faccio in tempo a finire la frase che la chiamata è terminata.

Maledetta.

-

Scendo le scale mentre cerco di legare i capelli in una coda nel modo più preciso possibile e dopo aver salutato mia madre esco di casa con lo zaino sulle spalle e comincio a camminare verso scuola.

«Finalmente! Ma quanto ci vuole per uscire di casa?! » echeggia una voce femminile alle mie spalle, sussulto e mi volto incontrando Marika che è poggiata sul muro di una casa, si sposta e cammina verso di me «Andiamo. » ordina e alzo un sopracciglio «Dove?»
«A scuola. »
«Con te?!» sgrano gli occhi.
«Si, dobbiamo parlare del regalo di Giorgia la madre di Michele.» spiega e mi tira dal braccio per farmi muovere.
«Giorgia? Non era Angelica? » sbuffo una risata e lei alza gli occhi al cielo «È uguale, Marini non rompere. Dimmi piuttosto che le piace.» ordina e sospiro «In generale adora dipingere, è davvero brava, quindi ti consiglierei una tela e dei pennelli, e qualche fiore per farle piacere, e si chiama Anna comunque. Riuscirai ad impararlo prima del suo compleanno?» ironizzo e lei mi alza il dito medio, si massaggia la testa e annuisce «Passo a prenderti per le 16:30,pronta mi raccomando.»
Faccio di sì con la testa.

«Comunque, ho sentito che stai uscendo con qualcuno..» sussurra e le mie guance vanno a fuoco, come fa a saperlo?!

«Eh?!» Brontolo facendo finta di niente.

«Cosa? Non m'interessa con chi esci e non lo dirò a nessuno se è questo il problema, sono contenta anzi. » fa spallucce e la guardo sconvolta «Sul serio? » pensavo mi odiasse.

Annuisce «Almeno non andrai più dietro al mio Michele. » sorride e mi si rivolta lo stomaco al termine "mio Michele".

«Non gli sarei andata dietro comunque, tranquilla è tutto per te. » alzo gli occhi al cielo mentre infilo le mani nelle tasche della felpa e sbuffo.

La sento scoppiare a ridere e quando mi giro per guardarla si sta passando una mano fra i capelli per aggiustarlo «Ma per favore! Lo sanno tutti che hai o hai avuto una cotta per lui in questi mesi.»

Spalanco gli occhi e tossisco «Non è vero!»
«Se lo dici tu..» sussurra e sospiro.

-

Quando arriviamo davanti al cancello di scuola comincio a maledire Giulia mentalmente per essersi ammalata, so che non è colpa sua ma come ha potuto lasciarmi sola con Marika?!

È da quando è "venuta a prendermi a casa" che parla e straparla di Michele, cosa che non m'interessa affatto, anzi sta cominciando a darmi fastidio e la tentazione di lanciarla contro un muro sta diventando sempre più forte.

«E quindi ti dicevo che.. Amore mio!» urla accanto a me e il mio orecchio destro comincia a chiedere pietà per il tono di voce troppo alto, strizzo gli occhi e la guardo male.

La seguo con lo sguardo mentre corre verso Michele e gli salta in braccio riempendolo di baci ovunque sul viso, lui la ferma e la bacia sulle labbra. Sono costretta a girarmi quando il bacio comincia a diventare più spinto e faccio una smorfia.

Piccolo Grande Disastro. [SOSPESA.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora