«Vattene!» continuo a ripetere al ragazzo castano posizionato davanti a me, il quale non accenna a muoversi, anzi continua a guardarmi come se quello che sto dicendo sia insignificante.
«No.»
«Cosa resti a fare qua?! Rompere le scatole, ancora?!» sbuffo e lui non risponde, guarda Marco e poi di nuovo me «Fanculo.» sussurra e si volta scendendo le scale e, dopo aver dato un calcio al muro, lascia il locale.Sospiro sollevata e chiudo gli occhi, quando li riapro guardo Marco che mi sta fissando con aria interrogativa.
«Mi dispiace, è un'idiota..»
«Quello lo avevo capito.» dice e una risata lascia le mie labbra, scuoto la testa e continuo a chiedergli scusa.Mi ferma tenendomi dalle spalle «Vuoi calmarti? Se n'è andato ormai, vieni, pago e andiamo a farci un giro per il centro commerciale, ti va?» chiede e annuisco sorridendogli. Le sue guance iniziano ad accalcarsi al mio gesto e si allontana andando verso la cassa.
Rilascio un respiro profondo e prendo il telefono mandando un messaggio a Giulia e Sofia.
'Venite alle 15:30, sono con Marco adesso.'
Dopo essermi accertata che ad entrambe vada bene, e che non mi giochino brutti scherzi arrivando in anticipo o in ritardo, riposo il telefono nella tasca destra dei jeans e guardo Marco avvicinarsi a me.
Quando la sua figura alta mi raggiunge sfoggia un sorriso, che ricambio.
«Allora, che ti va di fare?» chiede e faccio spallucce «Quello che vuoi. Vuoi fare un giro nei vari negozi?» lo guardo attentamente e mi ritrovo incantata dai suoi lineamenti perfetti.
«Certo, ma ti prego, non due ore per i negozi di trucchi, mi annoiano..» fa una faccia schifata e scoppio a ridere «Non entro nei negozi di trucchi?»
Spalanca la bocca «Sul serio?»
Annuisco e ridacchio «Ti sembro la tipa? Insomma, metto solo il mascara, e raramente la matita e l'eyeliner.»
«Questa..questa è una rivelazione!» alza la voce e lo guardo confusa «Eh?»
«Lascia perdere.» ridiamo entrambi e ci guardiamo intorno, i nostri occhi si posano su un unico grande locale.Ci scambiamo uno sguardo di complicità e ci sorridiamo.
«Sala giochi?» chiede.
«Sala giochi.» annuisco.(Magari 'sala giochi' sarà il nostro 'per sempre'. Sparisco lol.)
-
«Devi sbattere il martello così forte da far arrivare la pallina almeno a ottanta per avere un buon numero di tickets.» spiega Marco e annuisco prendendo l'enorme martello in mano.
Avete presente quei giochi in cui secondo il punteggio che fai ottieni un numero di tickets e con quelli puoi ottenere dei regali? Ecco, io e Marco vogliamo uno di quei regali.
È un'ora che siamo dentro questa sala giochi e abbiamo racimolato si e no duecentocinquanta tickets, ne bastano altri cinquanta per raggiungere i trecento.
Per averli basta superare gli ottanta punti nel gioco del martello, consiste nel sbattere il martello il più forte possibile su una pedana, in base alla forza una pallina di alzerà e indicherà il punteggio.
«Pronta? Via!»
Sollevo l'oggetto rosso e lo sbatto più forte che posso sulla pedana nera.
La pallina sale e tocca i cento punti!
«Si cazzo!» urlo esaltata e vedo uscire dalla macchinetta accanto un numero infinito di tickets.
Mi piego a raccoglierli, sono cento.
STAI LEGGENDO
Piccolo Grande Disastro. [SOSPESA.]
Teen Fiction«Nessuno sapeva in che rapporti erano. Non erano amici. Non erano fidanzati. Erano incasinati da morire, e belli da vivere.»