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«Camillaaa! È ora di alzarsi!»

E due piedi mi calpestano le gambe mentre sento il letto sotto di me muoversi.

«Camilla! Svegliaa!»
«Manuel, cazzo!» urlo cadendo bruscamente dal materasso e sbattendo il sedere al pavimento.

«Ops..» lo sento ridere e mi alzo dolorante, resto in silenzio per un po', poi scoppio :«Come cazzo fai ad avere tutta questa energia alle 7:30 del mattino?!»
«Non si dice 'cazzo'»
«L'hai appena detto.» gli faccio notare e lui si tappa la bocca con la mano «Scusa.»
«Per favore, torna di sotto ed evita di farmi innervosire ancora di più.» sbuffo passandomi entrambe le mani fra i capelli quando, finalmente, esce dalla mia stanza.

Prendo il telefono dal comodino e trovo due nuovi messaggi.

'Buongiorno :)'

'Che ne diresti se venissi a prenderti a scuola? Poi potremmo pranzare al Mc Donald's, con la moto sono solo tre minuti di viaggio ;)'

Sono entrambi di Marco, ieri sera dopo avermi accompagnata a casa ci siamo scambiati i numeri di telefono e mi ha fatta promettere di non badare più alle cazzate di Michele, o comunque di non dargli troppo peso. Poi ci siamo salutati.

'Certo! Finisco le lezioni verso le 13:30.'
Rispondo.

In realtà non ho nemmeno chiesto il permesso a mia madre. Lo farò non appena sarò scesa di sotto.

Corro in bagno con appresso solo una felpa nera dell'Adidas,dei jeans blu con uno strappo sul ginocchio destro e delle normali scarpe bianche, mi preparo in fretta furia e quando la spazzola incontra l'ammasso di nodi formatosi nei miei capelli la notte stessa, posso decisamente dire che si, quella è guerra.

Dopo essere riuscita a spazzolarmi i capelli decentemente corro di sotto con appresso lo zaino pronto dalla sera prima e raggiungo mia madre e Manuel in cucina.

«Buingiorno!» saluto sedendomi al mio solito posto.

«Come va? Svegliata bene?» chiede mia madre passandomi un pacco di biscotti.

«Certo! Chi non si sveglierebbe bene dopo che un bambino iperattivo inizia a saltare sul proprio letto facendovi cadere a terra..» dico guardando Manuel con uno sguardo d'odio, lui si limita a farmi la linguaccia.

Mia madre scoppia a ridere «Pazienza, uhm..oggi siamo invitati a pranzo da Anna e Roberto, sai, un ringraziamento per aver ospitato Michele ieri.»

Pranzo? Anna e Roberto? Michele?
Assolutamente no!

Non ho nulla contro Anna e Roberto ma Michele, non sono in vena di vederlo oggi, soprattutto dopo che mi ha trattata malissimo ieri sera. E poi sono invitata a pranzare con Marco.

«Io non vengo.» dico mandando giù un biscotto.
«Eh? Perché no?»
«Ho di meglio da fare per pranzo, devo uscire con un amico.»

Un sorriso le spunta sulla faccia «È il tuo ragazzo?»

Alzo gli occhi al cielo «Ti ho appena detto che è un amico, si chiama Marco, ha 18 anni ed è amico di Sofia. Lo conosco da ieri.»
«È carino?»
«Mamma!»
«Scusa, scusa, comunque puoi andare..» la ringrazio «..A scuola, scema!» continua e guardo l'orologio.

Piccolo Grande Disastro. [SOSPESA.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora