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Vi siete mai sentiti come se tutto intorno a voi fosse sbagliato, confuso? Come se nessuno riuscisse a capirvi? Voi stessi compresi?
Ecco, mi sento esattamente così.

Ci sono attimi in cui ho bisogno di fare una pausa da tutti e da tutto, e di stare un po' da sola. Penso che passare del tempo con se stessi aiuti, a tutti serve staccare la spina, ogni tanto.

Oggi voglio staccare la mia.

Da settembre sono passate un bel po' di settimane, siamo ormai a fine ottobre, quasi inizio novembre.

Certe volte ho la sensazione che la colpa di tutto sia mia, della mia ignoranza, perché si, mi sento ignorante in certi momenti. In altri invece mi sento come superiore a tutti, come se fossi sicura che il mio pensiero sia sempre quello giusto, e se invece non fosse così?

Guardiamo il mondo con i nostri occhi, giusto? E se provassimo a guardarlo con quelli degli altri? Cosa vedremmo?

Me lo sono sempre chiesta.

Cosa dovevo capire? Beh, non lo so ancora.

Continuo a fissare il soffitto della mia camera ininterrottamente e il rumore della musica nelle casse continua a rimbombare in tutta la stanza.

Chiudo gli occhi lasciandomi trasportare dalle parole del testo.

La porta si apre e improvvisamente tutto tace.

Mi alzo di scatto e incrocio lo sguardo di mia madre, con una spina in mano.

Seguo il cavo con lo sguardo e capisco subito che si tratta di quello delle casse.

Alzo gli occhi al cielo «Mamma, cosa c'è?»

«È domenica mattina.» dice abbassandosi e iniziando a raccogliere alcuni vestiti sparsi per il pavimento.

«E quindi?» la guardo confusa.
«E quindi cosa? Ti sei già dimenticata?»
«Di cosa?»
«Ieri mi hai detto che dovevi vederti con Marco, ricordi?»

Piccolo Grande Disastro. [SOSPESA.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora