Capitolo 16 - Il suo Davis

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Sean corse fuori dalla classe non appena suonò la campanella, schizzando via per i corridoi.

Le converse a rimbombare sul pavimento e la tracolla a sbattere contro il fianco.

"Signor Davis, potrebbe non correre per i corridoi? Già lo fanno i ragazzi!!" gridò a gran voce l'insegnante di matematica.

Sean roteò gli occhi al soffitto, ignorando completamente il richiamo dell'anziano professore, scendendo di corsa le scale.

Battendo di pochi secondi gli studenti che stavano uscendo dalle classi proprio in quel momento, aprì il portone d'ingresso della scuola ed uscì fuori, cercando alla rinfusa le chiavi dell'auto perse chissà dove nella borsa.

"Perché è così di corsa, prof?" domandò Kyle, spuntando alle spalle di Sean all'improvviso, come al suo solito.

Il biondo non sussultò solo perché ormai si era abituato a vederlo apparire dal nulla, e scosse il capo, trovando finalmente le chiavi.

"E tu perché non eri in classe ma ti trovo in cortile?" chiese di rimando, camminando verso il cancello.

Kyle scrollò le spalle, con lo zaino appeso ad un solo braccio e una sigaretta tra le dita.

"Non può rispondere ad una doman-"

"Ad una domanda con un'altra domanda, lo so, lo so! Sono di corsa perché mia sorella ha un appuntamento di lavoro e devo tornare a casa da Olivia." lo interruppe il maggiore, arrivando di fronte alla propria auto.

Kyle aprì lo sportello dalla parte del passeggero e si accomodò come se nulla fosse, richiudendo la porta.

Sean rimase a bocca aperta, le chiavi ancora in mano e la tracolla caduta ai suoi piedi.

"Kyle, cosa non hai capito di dobbiamo essere riservati? Non voglio che le persone si facciano strane idee! E' la terza volta che ti do un passaggio in questa settimana." spiegò, salendo comunque in macchina.

"A casa mia, tra l'altro." borbottò poi, arrendendosi.

Si infilò la cintura di sicurezza e mise in moto, lanciando un'occhiata al ragazzino, che l'agganciò a sua volta.

"Lo so prof, ma ho sonno, non mi va di camminare per tornare a casa, e poi mia madre non sarà neanche tornata, penso sia ancora fuori da ieri notte." mormorò, scrollando le spalle.

Sean sospirò, annuendo senza aggiungere niente.

Da ormai una settimana Kyle era rimasto a casa sua almeno per tre notti di fila, aveva cenato con lui e Janet, raccontando alla donna della sua situazione familiare, e Janet senza pensarci due volte aveva liberato la vecchia camera di Kaitlin, invitando Kyle a tempo indeterminato.

"E' un problema per lei, prof?" domandò il castano, aprendo il finestrino e lasciando ciondolare una mano fuori.

"Ti ho detto che quando non siamo a scuola puoi chiamarmi Sean." specificò il biondo, accennando un sorriso gentile.

"E comunque no, non è un problema, in fondo è casa di mia madre, ti ha invitato e se hai bisogno sai di poter rimanere." rispose, annuendo in direzione dell'adolescente.

Quando arrivarono a casa Davis, Kyle scese dall'auto prima ancora che lo facesse l'altro, incamminandosi verso la porta d'ingresso.

"Hai preso alla lettera il fai come se fossi a casa tua, eh." borbottò, richiudendo l'auto e raggiungendo il ragazzo, che nel frattempo aveva già suonato, facendosi aprire da Kaitlin.

Entrò in casa a sua volta e richiuse la porta, sorridendo in direzione di Olivia, in piedi al centro del salotto.

La bambina sorrise, illuminandosi come un raggio di sole, non appena i suoi piccoli occhi color mare incontrarono quelli del suo papà.

On the way home | Sequel di AAWB ➼ Tematica gay [BOOK 3]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora