Capitolo 27 - Tabula rasa

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Lucas attraversò il parco con il telefono in mano, lanciando un'ultima occhiata ad un messaggio ricevuto un'ora prima.

Sorpassò una cancellata in ferro battuto e un minuscolo sorriso si impossessò delle sue labbra, riportandolo indietro nel tempo.

Indietro a quando grossi fiocchi di neve cadevano dal cielo, il freddo gelido dell'inverno li circondava e lui e Rey iniziavano a conoscersi su quella pista di pattinaggio posta a pochi metri dai suoi piedi.

Percorse gli ultimi passi guardandosi intorno, la pista era chiusa e il freddo invernale aveva lasciato spazio ad un sole caldo e temperature ben più sopportabili.

Si sedette sulla ringhiera al limite della struttura e scosse il capo al ricordo.

Proprio lì, in quel punto preciso, aveva quasi baciato Rey per la prima volta.

Lo vide arrivare un attimo dopo, i capelli più lunghi rispetto a quando l'aveva conosciuto, insieme ai tratti del viso meno infantili, ma comunque delicati, meravigliosi.

I suoi occhi verdi sorrisero, brillando di luce propria, e Lucas capì con un solo sguardo che Rey stava rinascendo, come un fiore bellissimo che torna a vivere una volta arrivata la primavera, lasciandosi alle spalle il gelo invernale.

Saltò giù dalla sbarra di ferro e gli andò incontro, ricambiando il suo sorriso.

Le braccia esili del ragazzo si strinsero con forza attorno al suo collo e Lucas non poté far altro che sospirare, chiudendo gli occhi e attirandolo a sé in una stretta gentile.

Quando si staccò da lui, compiendo un passo indietro per poterlo guardare negli occhi, Rey sorrise ancora una volta, facendogli un cenno con il capo verso l'unica panchina piazzata davanti alla pista.

Il più piccolo incrociò le gambe e si sedette al suo fianco, voltandosi completamente verso di lui.

"Quando mi hai scritto per incontrarci sono rimasto sorpreso, sai?" buttò lì Lucas, rompendo subito il ghiaccio.

Rey si limitò ad annuire, portando un ciuffo di capelli dietro all'orecchio.

"Lo immagino, sì. Ricordo bene la nostra ultima conversazione" spiegò, scrollando le spalle come per lasciar scivolare un ricordo scomodo.

"Mi dispiace di averti allontanato da me, ma non pensavo tu fossi pronto per essermi amico, non volevo farti più male di quanto non te ne avessi già fatto" mormorò Lucas, ricambiando il suo sguardo.

Gli occhi sereni di Rey lo tranquillizzarono, così sospirò profondamente, tentando di sentirsi a suo agio.

"Non è stato facile e non ti mentirò dicendo che è tutto passato, che adesso la mia vita è perfetta" rispose il minore, giocherellando con il bordo della maglietta.

"Ma posso dirti che l'ho superata in gran parte. Indubbiamente ti voglio ancora molto bene, ma sono davvero contento di quello che hai, sono felice che tu sia felice, scusa il gioco di parole" disse, tornando a sorridere, guardandolo ancora.

"E tu lo sei? Tu sei felice?" chiese Lucas, trattenendo il magone bloccato in gola da quando l'aveva visto arrivare.

L'idea che Rey potesse aver sofferto tanto per lui lo aveva preoccupato più di una volta negli ultimi mesi, ma non aveva mai provato a cercarlo né a farsi sentire, per non minare in alcun modo il suo processo di guarigione.

Rey annuì, il modo sincero e genuino in cui lo fece, riuscì a mandar via un po' dell'ansia di Lucas, portandolo a sorridere per il sollievo.

"Lo sono, anche se è stato difficile. Ma adesso sento di poter essere felice davvero, mi sento bene, sto bene con me stesso e con gli altri. E' importante per me, lo sai..." spiegò, annuendo con convinzione.

On the way home | Sequel di AAWB ➼ Tematica gay [BOOK 3]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora