Capitolo 13 - Ancora una volta

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Le gambe di Xander dondolarono giù dallo sgabello, i gomiti puntati contro la penisola della cucina e lo sguardo rivolto alla schiena del suo papi, intento a preparargli la colazione.

"Posso rimanere a casa anche domani?" domandò il piccolo, poggiando il mento su entrambe le mani.

Simon sorrise appena, scuotendo il capo e si voltò, guardandolo con aria fintamente seria.

"Hey, sono cinque giorni che non vai a scuola. Domani ci vai, lo so che sei stato assente perché avevi bisogno di stare un po' a casa, ma adesso devi prendere un po' di coraggio e ricominciare a fare tutte le cose che facevi. Ti conosco, so che non hai paura, è che non ti va. Sei un tipo coraggioso tu!" disse, puntando la paletta di plastica contro il bambino, che sbuffò, annuendo poco convinto.

Simon posò un paio di pancakes nel suo piatto e avvicinò un bicchiere di succo, sedendosi dalla parte opposta.

"Non penso più di avere paura, forse a volte un pochino ma poi passa papi, so che non devo averne." disse Xander, iniziando a mangiare.

Simon sorrise, si allungò per arruffargli i capelli e imitò la sua posizione di poco prima, poggiando il mento su entrambe le mani.

"Papi, quando torna papà?" domandò il bambino, masticando a bocca spalancata.

Evitò di riprenderlo per quel gesto, perché la domanda era arrivata inaspettata come un fulmine a ciel sereno.

Non vedeva Steven da quasi una settimana, si erano sentiti per telefono giusto per farlo parlare con Xander.

Steven era andato a trovare il bambino e Simon era uscito di casa a sbrigare delle faccende, con la scusa di lasciarli da soli per passare del tempo insieme.

La verità era che non riusciva a guardare Steven negli occhi e avercela con lui.

Non era arrabbiato, non era furioso con lui, né pensava fosse un cattivo papà; semplicemente stava soffrendo, e Steven dimostrava ogni giorno di più di non capire quel dolore.

Il maggiore aveva provato a parlargli, ma ogni volta il discorso era sempre lo stesso, sempre un "Mi dispiace Simon, cosa devo fare?" che non bastava, non bastava mai.

"Non voglio dirti delle bugie, Xander. Non so dirti quando tornerà papà, ma tu puoi vederlo e sentirlo tutte le volte che vuoi, lo sai. Non voglio che tu stia lontano da lui, d'accordo? Solo... solo che per adesso non so dirti di preciso quando tornerà qui." rispose, cercando di essere sincero con il figlio, che annuì, posando la forchetta sul piatto quasi vuoto.

"Papi, posso farti una domanda?" chiese il piccolo, e il ragazzo annuì, cercando di sorridere.

Xander sembrò titubare, poi sospirò profondamente.

"Tu ami ancora papà?" mormorò, guardandolo con quegli occhioni grandi e scuri; unica particolarità che lo distingueva da Steven, loro due che per il resto erano due gocce d'acqua.

Simon annuì con forza a quella domanda, si avvicinò al bambino e poggiò entrambe le mani ai lati del suo viso, guardandolo negli occhi.

"Certo, Xander. Amo tantissimo papà, lo amerò sempre tantissimo, te lo prometto." rispose, sorridendo piano.




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Sean lanciò un pacchetto di gomme da masticare a Simon e sorrise all'amico, sedendosi sul tappeto della sua camera, come quando erano ancora dei ragazzini.

Zach si distese al suo fianco e l'altro ridacchiò, infilandosi in bocca un chewing gum.

"Janet sta facendo fare dei biscotti a Xander, dopo dovrete fingere che siano buoni, lo sapete vero?" domandò Simon, guardando gli altri due, che annuirono.

On the way home | Sequel di AAWB ➼ Tematica gay [BOOK 3]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora