Avvertenze:
Questo capitolo - a differenza di qualsiasi altra cosa io abbia mai scritto - è molto più angst e sì in parte anche thriller. Non diventerà un'abitudine, non preoccupatevi, ma è una parentesi che ho voluto inserire per dare una svolta differente alla storia. Per altre precisazioni, ci risentiamo nelle note a fine capitolo, se sarete sopravvissuti, ovviamente!
Simon richiuse velocemente l'ombrello e lo infilò nell'ombrelliera all'interno dell'edificio scolastico.
Passò una mano tra i capelli umidi - quel maledetto ombrello non era servito a granché - e si avviò verso il primo piano, salutando sbrigativo qualche genitore che conosceva.
Salì le scale a due a due e controllò ancora una volta l'orologio, purtroppo a causa del tempo e delle strade bloccate, era arrivato con quindici minuti di ritardo - fortunatamente non era l'unico genitore in quelle condizioni - ma corse comunque, andando verso la classe di Xander.
Vide altri bambini uscire dalla stanza e salutò gentilmente una signora, bussando un attimo dopo, nonostante la porta fosse aperta.
"Salve Marie Anne, scusi il ritardo ma fuori c'è il finimondo, sono venuto a prendere Xander." disse, regalando un sorriso alla maestra.
"Dov'è lui?" domandò poi il ragazzo, guardandosi intorno nella classe, mentre una decina di bambini aspettavano seduti con addosso i loro cappottini e gli zainetti poggiati sul banco.
"Simon, Alexander è già andato via." rispose la donna, guardandolo con fare perplesso.
Il ragazzo sgranò gli occhi, fissando il volto confuso della maestra.
"No, Steven non è passato, ne sono sicuro." rispose, sentendo il cuore battere forte.
La donna annuì, richiudendo un registro e avvicinandosi al ragazzo.
"No, non è venuto suo marito a prenderlo, è passata una vostra amica, aveva un foglio firmato da Steven. Aveva il permesso di prendere Alexander." rispose sicura, accennando un sorriso.
Simon storse la bocca, pensieroso.
"Era incinta? Era castana, alta più o meno quanto me o forse era bionda con gli occhi azzurri? O magari sua zia Luisa?" chiese, tirando fuori il cellulare dalla tasca dei jeans.
La maestra inarcò un sopracciglio, scuotendo il capo.
"Oh no, no... aveva lunghi capelli neri e occhi scuri, aveva con sé questa delega firmata da Steven." disse, porgendo un foglio al ragazzo.
"Non conosciamo nessuna persona che rispecchia questa descrizione, non conosco questa donna e non so con chi ha mandato via mio figlio." rispose agitato il ragazzo, uscendo dalla classe e digitando velocemente il numero di Steven.
La donna lo raggiunse un attimo dopo, seguita da un paio di custodi, che avvertirono la Preside.
Simon respirò profondamente, camminando avanti e indietro lungo il corridoio, con le lacrime agli occhi e il telefono che squillava a vuoto, fin quando Steve non rispose, al settimo squillo.
"Hey amore, ciao."
"Steve, hai mandato qualcuno a prendere Xander a scuola?" domandò, poggiandosi con le spalle contro la prima parete.
"Cosa? No, chi avrei dovuto mandare, sapevo saresti andato tu. Di che stai parlando?" chiese l'altro.
"Marie Anne ha mandato via Xander con una ragazza mora, con gli occhi scuri - secondo la sua descrizione - che possedeva un permesso firmato da te. Chi cazzo è questa persona, dov'è Xander?!" sbottò, sentendo i tacchi della Preside camminare in sua direzione, lungo il corridoio.
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On the way home | Sequel di AAWB ➼ Tematica gay [BOOK 3]
Storie d'amoreUltima parte della trilogia. Questo racconto a tematica omosessuale non può essere compreso senza prima aver letto Welcome To Virginia High School ed And Always Will Be; che trovate tra le mie opere. ❖❖❖ Ambientato tre anni dopo la fine di And Alway...