Capitolo cinque

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Mi sveglio di colpo, e strabuzzo gli occhi, sentendomi scombussolata dal mio incubo.

Cerco di muovermi, e la schiena mi va benissimo, idem la coscia.

Sorrido, facendomi una bella doccia rinfrescante.

Mi faccio una treccia laterale, indosso i miei jeans attillati neri, e la canottiera del medesimo colore.

Vado in mensa, pronta a recuperare tutto ciò che non ho mangiato in questi mesi.

«Alexia! Le punture hanno fatto effetto!» urla Zelda, venendo ad abbracciarmi.

«Chi mi ama? - chiedo, appena mi siedo nel tavolo dei Capofazione. Tutti alzano la mano, tranne Eric, naturalmente - ho veramente bisogno di mettermi in forze. Chi mi allena?» domando, supplichevole, addentando un pezzo di torta al cioccolato.

«Io.» dice Eric.

«Tu?»domando io, leggermente divertita.

«Sì.Oggi alle otto di sera vengo a prenderti.» sulla sua faccia compare un ghigno.

Sono un po' titubante: e se sta progettando la mia morte?

Saprò difendermi. E non ho da perdere nulla, magari riuscirò ad ucciderlo io.

«Okay- dico, assottigliando gli occhi - ma se tenterai di uccidermi, io saprò difendermi.» Provoco le risate degli altri Capofazione, e cerco Quattro. È in fondo alla sala, e gli corro incontro.

«Vengo ad allenare gli interni con te.» dico, saltandogli sulla schiena. Lui ride, afferrandomi le cosce per non farmi cadere, e andiamo dagli iniziati.

«Buongiorno.» mormoro, afferrando i coltelli, e posizionandoli sul tavolo.

Tutti mi salutano, e stanno davanti al bersaglio.

Quattro spiega a loro cosa devono fare, e io li correggo di tanto in tanto.

«Alexia- urla Zelda, facendomi sennò di avvicinarmi - Eric in palestra, sul ring, ha espressamente annunciato che sta per commettere un omicidio.» spiega tutto d'un fiato, correndo.

La seguo, corrugando lo sguardo.

"E ora che sta combinando quel decerebrato?", penso.

Appena entro in palestra, vedo Eric che tiene per il collo Josè, il quale è verde in viso.

«Che succede qui?» domando, con un espressione divertita in volto.

«E' arrivata Alexia, non so cosa ti succederà ora, ma sappi che con me non hai finito.» sbotta, sbattendolo in terra sul ring. Sussulto leggermente.

«Ho detto, che succede?» ripeto la mia domanda, alzando la voce.

«Sapete che se non parlate ne pagherete le conseguenze tutti, vero? E le punizioni di Alexia ed Eric non sono belle. Soprattutto quando raramente vanno d'accordo su qualcosa.» dice Zelda, sedendosi sul tavolo a gambe incrociate.

» dice Zelda, sedendosi sul tavolo a gambe incrociate

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/|\ SPAZIO AUTRICE /|\

Grazie, grazie, grazie, e mille grazie ancora! Non avrei mai immaginato tutte queste letture, tutti questi voti o questi commenti.

Mi rendete felicissima, e fiera di me stessa, di essere riuscita a creare qualcosa che vi piaccia, e questo qualcosa è fatto con il cuore!

Grazie da impazzire, siete la mia felicità!

Baci, Vanessa

Non ho paura quando ci sei tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora