Capitolo sedici

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«Avevo otto-nove anni, quando mio fratello mi obbligò ad essere la sua cavia per un esperimento da Erudito. Già sapeva cosa scegliere - deglutisco, sentendomi debole - mi portò in cantina, e mi mise in una vasca, ma era molto profonda. Spense la luce e dei pesci incominciarono a mordermi e graffiarmi tutto il corpo. Quando mia madre lo scoprì, non fece un bel niente.. lo rimproverò solo per la scelta che voleva fare..» finisco di parlare a forza, e Quattro corruga lo sguardo, furioso: «Gustavo. Quel bastardo. L'ho sempre sospettato che fosse mentalmente disturbato come Jeanine.»

Sentire il suo nome mi fa rabbrividire.

«Io..mi viene solo voglia di prenderlo per la gola e soffocarlo, quindi, in proposito, vi confido una cosa» dice Eric, guardandoci.

«Dicci tutto» mormora Zelda, guardandosi intorno.

«Jeanine ci vuole vedere tutti e cinque morti.» sussurra, afferrandomi i fianchi, facendomi avvicinare al suo corpo.

Ci metto un po' a ragionare:

1. quando Jeanine vuole una cosa, la ottiene;

2. Kyle era un ex Erudito, sapeva tutto;

3. è sempre stato in buoni rapporti con Jeanine.

«Eric, passami immediatamente il fucile che hai preso a Kyle.» sbotto, con gli occhi sgranati.

Jeanine è stata poco furba: il trasmettitore è in bella vista sopra la canna del fucile.

«Jeanine sa che siamo qui.» dice Tris, serrando le labbra.

Lo sguardo allarmato di Eric mi fa capire tutto, anche troppo.

«Merda!» sbotta Quattro.

Sentiamo un boato, e quando capiamo ciò che ci sta per succedere, è troppo tardi.

Afferro la mano ad Eric, e so per certo che ora, con lui vicino, sono pronta a tutto.

Le onde mi si infrangono addosso, non facendomi respirare. L'unica cosa da fare è andare a riva, anche se sarà molto difficile, ma prima devo trovare gli altri.

Cerco in tutti i modi di tornare a galla, ma nessuna traccia di nessuno.

"Forse sono morti", cancello questo pensiero dalla mente e nuoto, alla ricerca degli altri. Un pezzo di cemento mi vola fin troppo vicino, e sono trascinata dall'impatto che ha con l'acqua.

Non riesco più a respirare. Ripenso alla mia scelta, al risultato del mio test, ai miei amici, e a Eric.

Sento qualcuno che mi tira per il braccio, e torno a galla. Riprendo aria, tossicchiando.

«Dobbiamo andare sulla terraferma, ora!» urla Quattro, tenendo per mano Tris.

«Eric?»domando, cercandolo tra le macerie.

«E'già lì con Zelda.» mormora Tris, ricominciando a nuotare.

Non ho paura quando ci sei tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora