Capitolo ventidue

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«Ci hai già pensato tu?» domanda a voce alta.

«Ci ha già pensato la tua migliore amica.» dico, mordendomi il labbro per non sorridere soddisfatto.

Non mi ero accorto che dietro Quattro c'erano anche Max e James.

«Portate Tris in infermeria. E Josè dovrà fare altri tre incontri sul ring. Sempre se ce la farà.» dice Alexia, affidando Tris a Quattro.

«Logan, sul ring – urla, per poi dargli una pacca sulla spalla amichevole – fai del tuo meglio.»

Logan è un trasfazione – ex erudito – molto forte. Diciamo che è il secondo in classifica, al primo c'è Paul, un ex pacifico.

Appena però, vedo la pacca sulla spalla che gli da Alexia, sento il corpo irrigidirsi.

A me non mi ha neanche guardato in faccia, e a Logan addirittura una pacca sulla spalla!?

«Eric, affido a te gli allenamenti. Non farmene pentire.» mormora, appoggiandomi una mano sul braccio di sfuggita.

«V-va bene..» balbetto.

Da quando balbetto!?

Alexia

Mi dirigo agli allenamenti degli iniziati già intrepidi, e noto Quattro fin troppo incazzato.

«Che succede?» domando, fredda.

Appena entro tutti si ammutoliscono.

«Niente di particolare, mi ha solo lanciato un coltello addosso questa ragazzina.» mi risponde Quattro.

«Va' davanti al bersaglio.» dico, guardandola dritta negli occhi.

Lei va strafottente, e sorride. Ha i denti abbastanza storti, le sopracciglia assolutamente da fare, e i peli delle braccia troppo esagerati.

«Se provi a spostarti solo di un millimetro, stasera pulirai tutti i piatti sporchi, e domani pulirai il pavimento di questa stanza.»

Lancio quattro coltelli, e due le graffiano i polpacci, da cui perde sangue.

All'ultimolancio, però, si sposta di poco.

«Sbaglio o ti sei spostata? Stanotte alle undici in cucina. Se fai ritardo sei fuori.» dico, affidando l'allenamento a James.

Appena arriviamo in infermeria, Quattro mi aggredisce.

«Cosa diavolo ti sta succedendo!?»

Le sue parole mi fanno crollare, e lo abbraccio debolmente, piangendogli sulla spalla.

«Zelda è morta per colpa mia.. non voglio che succeda ad Eric, o a te..» farfuglio, tirando su col naso.

«Mi metto un cerotto nel polpaccio e andiamo in camera mia.»

Tobias è il mio migliore amico già da tantissimi anni, mi è sempre stato vicino, e tra noi due non c'è mai stata nessuna attrazione fisica o interessamento "amoroso". Siamo sempre stati migliori amici e basta.

Ci corichiamo nel suo letto, e incominciamo a parlare.

«Hai presente Tris? – mi domanda, tossendo leggermente. Io annuisco –ecco be'.. mi piace. Molto anche.. e non vedo l'ora che finisca l'iniziazione per avere una vera relazione con lei. Ci tengo molto..» mi sussurra.

«E' una ragazza bellissima, coraggiosa, e semplice. Vi ci vedo insieme.» mormoro, sorridendo debolmente.

«E tu ed Eric?» mi domanda.

Non ho paura quando ci sei tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora