Appena finisce la riunione le afferro il braccio.
«Mi spieghi cos'hai?!» sbotto, portandola in un posto lontano da occhi indiscreti.
«Eric– incomincia lei, sospirando – devi stare lontano da me.. fai come se io non esistessi.»
Si avvicina, e mi da un bacio all'angolo della bocca.
Se ne va, con lo sguardo basso.
- - -
Vado a fare colazione, ma lei non c'è.
«Cos'è successo ad Alexia?» chiedo a Quattro.
«Per quanto la conosco, ora si starà prendendo le colpe per tutto ciò che è successo a Zelda – mormora, e afferra un pezzo di torta –diventerà cattiva, Eric. Come non l'hai mai vista.» Mi lascia senza parole, e va a sedersi in un tavolo con gli iniziati.
- - -
Entro in palestra, dove oggi dovrebbero esserci i combattimenti.
Ma c'è già Alexia che sta dettando legge.
«Buongiorno.» dico, freddo, sedendomi su una sedia.
«Primo a saltare, sul ring – urla, sedendosi su un tavolo – seconda a saltare, sul ring.»
Josè e Tris. Ma quindi il bastardo è tornato.
Lui incomincia subito a dare colpi troppo forti a Tris.
Alexia si accorge che, nonostante Tris sia svenuta, lui continua a darle pugni sul viso.
«Fermati.» urla, avvicinandosi a lui.
«Ho vinto ormai, segna il mio punteggio.»
Chissà che punizione avevano scelto per lui, ma dato i capelli rasati a zero, già mi faccio un'idea.
Continuo ad osservare la scena.
«Avrai dei punti, ma meno di quanti te ne toglierò per averla continuata a picchiare nonostante fosse svenuta.» dice, per poi dargli un pugno ben assestato sul naso. Josè perde sangue, e vedo dalle sue mani che le sta per rendere il colpo.
«Prova a renderle il colpo – urlo, avvicinandomi pericolosamente a lui – e ti lascio appeso nella stradina sospesa dello strapiombo per più di dieci minuti.»
Lui si ferma, andandosene via.
«Nessuno ti ha detto di andartene.» urla lei, prendendolo per il collo e buttandolo sul ring.
La forza di questa ragazza è sovrumana.
«Chiamate Quattro.» sbotta, osservando Tris e chiedendo aiuto alle altre trasfazione.
Quattro arriva, e non appena vede Tris in terra, e Josè con il naso ancora sanguinante, mi guarda.
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Non ho paura quando ci sei tu
Fanfic" - Tu sei? - domando, guardandolo negli occhi. - Josè - risponde, gonfiando le spalle. Sento Eric mormorare un "ora sono cazzi suoi", e lo prendo per il collo, portandolo sul muretto. - Uno, qui le regole le faccio io, non tu. Due, non ti ho chiest...