Capitolo ventuno

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Appena finisce la riunione le afferro il braccio.

«Mi spieghi cos'hai?!» sbotto, portandola in un posto lontano da occhi indiscreti.

«Eric– incomincia lei, sospirando – devi stare lontano da me.. fai come se io non esistessi.»

Si avvicina, e mi da un bacio all'angolo della bocca.

Se ne va, con lo sguardo basso.

- - -

Vado a fare colazione, ma lei non c'è.

«Cos'è successo ad Alexia?» chiedo a Quattro.

«Per quanto la conosco, ora si starà prendendo le colpe per tutto ciò che è successo a Zelda – mormora, e afferra un pezzo di torta –diventerà cattiva, Eric. Come non l'hai mai vista.» Mi lascia senza parole, e va a sedersi in un tavolo con gli iniziati.

- - -

Entro in palestra, dove oggi dovrebbero esserci i combattimenti.

Ma c'è già Alexia che sta dettando legge.

«Buongiorno.» dico, freddo, sedendomi su una sedia.

«Primo a saltare, sul ring – urla, sedendosi su un tavolo – seconda a saltare, sul ring.»

Josè e Tris. Ma quindi il bastardo è tornato.

Lui incomincia subito a dare colpi troppo forti a Tris.

Alexia si accorge che, nonostante Tris sia svenuta, lui continua a darle pugni sul viso.

«Fermati.» urla, avvicinandosi a lui.

«Ho vinto ormai, segna il mio punteggio.»

Chissà che punizione avevano scelto per lui, ma dato i capelli rasati a zero, già mi faccio un'idea.

Continuo ad osservare la scena.

«Avrai dei punti, ma meno di quanti te ne toglierò per averla continuata a picchiare nonostante fosse svenuta.» dice, per poi dargli un pugno ben assestato sul naso. Josè perde sangue, e vedo dalle sue mani che le sta per rendere il colpo.

«Prova a renderle il colpo – urlo, avvicinandomi pericolosamente a lui – e ti lascio appeso nella stradina sospesa dello strapiombo per più di dieci minuti.»

Lui si ferma, andandosene via.

«Nessuno ti ha detto di andartene.» urla lei, prendendolo per il collo e buttandolo sul ring.

La forza di questa ragazza è sovrumana.

«Chiamate Quattro.» sbotta, osservando Tris e chiedendo aiuto alle altre trasfazione.

Quattro arriva, e non appena vede Tris in terra, e Josè con il naso ancora sanguinante, mi guarda.

Non ho paura quando ci sei tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora