Capitolo diciotto

1.6K 81 0
                                    

Alexia

Non voglio mai più rivivere ciò che ho vissuto in quei momenti. Vedevo Eric come il nemico, e tutto il mio corpo aveva gli impulsi di ucciderlo. All'inizio anch'io, ma pian piano la mia mente si è fatta lucida, e, in un momento in particolare, mi sono risvegliata.

«Siamo rinchiusi qui. Come possiamo scappare?» domanda Quattro, mettendosi le mani in testa.

«Io avrei un'idea..» farfuglio.

Abbiamo tutti e quattro una pistola e un fucile, e stiamo scalando il muro - fatto di vetri - degli Eruditi.

«Non ti darò mai più retta.» dice, con fatica, Quattro. So che per lui è difficile, data la sua paura per le altezze, ma analizzando la situazione, era l'unico modo di scappare.

«Seguitemi.» dico, vedendo degli edifici a me familiari.

Dopo ben dieci minuti di camminata sui muri, arriviamo in una finestra di un bagno, che Tris chiude a chiave.

«Prendiamo quella scala. Eric, mi aiuti?» gli domando, afferrando la scala da un lato. Quattro afferra l'altro lato, ed Eric tira a me per i fianchi.

Quel contatto mi fa scendere un brivido in tutta la colonna vertebrale.

«Per prima andrò io.» mormora Tris. Poi andrà Quattro, poi io, e infine Eric.

Tris quasi non cade giù, facendo prendere un colpo a Quattro.

Arriva il mio turno.

«Sta'attenta, bestiolina.» mormora Eric, tenendomi la scala.

Cammino piano, cercando di non cadere, quando qualcuno spara. Per fortuna mi prende la coscia di striscio, ma è difficile continuare.

«Se devi morire, moriremo insieme.» sbotta Eric, alle mie spalle. Mi aiuta ad andare avanti, e la scala si stacca dall'altro lato.

Tris mi afferra e mi fa passare dentro quell'edificio, ed Eric salta dentro subito dopo.

«Ed ora cosa faremo?» mormora Tris, sospirando.

«Il nostro obbiettivo sarà quello di neutralizzare a Jeanine, per poi continuare la nostra vita. E quando ricostruiranno il ponte, andremo a vedere cosa c'è oltre la recinzione.» mormoro.

Non ho paura quando ci sei tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora