Capitolo ventiquattro

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La ragazza si sporge da Eric, come a voler essere abbracciata da lui.

«Ciao, scimmietta!» sussurra, abbracciandola forte.

La sorella mi guarda, osservandomi attentamente.

«Tu sei Alexandra, giusto?» mi domanda il padre, porgendomi la mano.

«Alexia, piacere di conoscerla.» gli afferro la mano, e lo guardo incuriosita.

«Conoscevo tua madre, già da prima che scegliesse gli abneganti. Sai, prima era un'intrepida.» dice, a voce bassa, lasciandomi senza parole.

Eric

Mia madre osserva da sotto la lente degli occhiali Alexia, pronta a trovarle il più piccolo difetto.

«Quanti anni hai?» le domanda.

«Diciassette..» risponde educatamente lei, sorridendo debolmente.

«Io diventerò un'intrepida come te!» farfuglia mia sorella – Lux – guardandomi estasiata.

«Sì, e ti addestrerò io!» le rispondo, scompigliandole i capelli.

Mia sorella mi allontana da Alexia e i nostri genitori, e assottiglia lo sguardo.

«Non provare a dirmi che non ti piace!» mi punta un dito contro, minacciosa.

«Alexia? È solo un'amica, Lux, ma niente di più!» rispondo, alzando gli occhi al cielo.

Continua a farmi domande su domande, facendomi venire mal di testa, sin quando non noto Alexia ridere e scherzare con mia madre.

«Ha fatto amicizia con mamma – sospira, mettendomi una mano sulla spalla – le piace.»

Mi avvicino a grandi falcate da Alexia, e intervengo subito nel loro discorso.

«Come mai ridete?» domando, corrucciando lo sguardo.

«Niente di chè, Elliot. Le raccontavo semplicemente alcuni aneddoti divertenti del tuo passato.» mormora, mia madre.

Sbianco.

«Mi ha fatto piacere conoscervi – dice, Alexia, asciugandosi le lacrime – ma devo proprio andare. Ho promesso ad un amico che l'avrei aiutato a pulire le pistole. Arrivederci.» stringe la mano ai miei genitori, e saluta con un gesto della mano Lux.

La osservo andare via con un magone alla gola: quanto vorrei seguirla e farla ridere come stava ridendo prima..

«Il nostro Eric è cotto!» dice mio padre, dandomi una pacca sulla spalla.

«E' una tipa tosta, dolce, crudele quando vuole, ma buona. E sa divertirsi. Mi piace, Eric. Trattala bene.» mi sussurra all'orecchio mia madre, e poi mi salutano, lasciandomi solo.

Non ho paura quando ci sei tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora