Capitolo nove

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«Ringrazia che mi sono svegliato di buon umore. Non farmelo cambiare - indica il bagno, con uno sguardo corrugato - fila. In. Bagno.»

Rido divertita dalla sua espressione, e prima che possa strozzarmi con i piedi - sì, Eric è capace di tutto - corro in bagno a farmi una doccia.

Indosso una felpa di Eric, dato che Zelda mi ha portato solo la biancheria intima e dei jeans neri.

Inspiro l'odore della sua felpa: tabacco e di.. Eric.

«Rigida, ci stai mettendo troppo tempo. Muoviti o ti butto nello strapiombo prima di arrivare nella Sala Riunioni!» urla, bussando alla porta.

Ora mi ammazza, penso, aprendo la porta e scappando dalla sua portata.

«Peccato che - sussurro, sorridendo divertita - non dobbiamo passare dallo strapiombo. E poi eri un Erudito.» sospiro delusa, sedendomi sul letto.

E, aspettando che Eric esca dal bagno, mi addormento.

«Siete di ben trentacinque minuti di ritardo. Sedetevi.» dice Max, trucidandomi con lo sguardo.

Mi siedo, tamburellando le dita sul tavolo di vetro.

«Abbiamo bisogno di cinque persone, che partano fuori da Chicago - dice James, guardando a me - chi si offre volontario?»

«Io.» sbotto, alzando la mano.

Quattro, Zelda, ed Eric la alzano dopo di me. E poi Kyle.

Quanto lo odio. Vedo una punta di nervosismo nello sguardo di Eric.

Ha gli occhi azzurri, i capelli castani, e il carattere da Candido - Intrepido.

Emetto un piccolo ringhio, appena Max approva la squadra.

«Che c'è, Rigida, non mi vuoi?» domanda, con una punta di ironia. Si, quella punta ora gliela infilo nel.. «Sì, non ti voglio assolutamente. Non puoi rimanere qui a limarti le unghie con i coltelli?» rispondo, acida.

«Dovrò venire con voi, e magari potrò limare la tua vena giugulare con i coltelli. Ti va di provare?» Quattro stringe il pugno, Zelda afferra la penna - un giorno quasi non ammazzò un ragazzo che la stava scocciando, con una semplice penna - ed Eric si alza in piedi.

«Quattro, Zelda, Alexia, andiamo. Dobbiamo prepararci.»

«Si parte domani.» aggiunge Max, aspettando che tutti escano dalla stanza.

«Potremo provare con i tuoi gioiellini.» ironizzo, riferendomi al discorso precedente, affiancando Eric.

Non ho paura quando ci sei tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora