«Josè.. ha - balbetta una ragazza - ha detto che.. tu, e Zelda eravate.. delle.. ragazzine allegre. E di te, Alexia, ha detto che hai preso da tua madre. E..» si blocca, non riuscendo a continuare. Continua poi l'amica:
«E ha detto che Quattro è un figlio di puttana. E non ripeto ciò che ha detto di Eric, non vorrei vedere il mio Capofazione in prigione.» lo guarda ammiccando.
Stringo i pugni. Non so se mi abbia dato più fastidio tutto ciò che ha detto quel ragazzo, o quella Candida che ci prova spudoratamente con Eric.
Non mi da fastidio perché è Eric quello con cui sta flirtando ( o forse si? ), ma semplicemente perché lo sta facendo.
«Allora- incomincio, avvicinandomi alle due ragazze - i vostri nomi?»
«Io sono Debby, e lei è Tris.» risponde la Candida.
«Tris, avrai dei punti per la tua sincerità. Anche tu, Debby, ma meno di quanti te ne toglierò per averci provato con un Capofazione.» dico.
Faccio chiamare Quattro da Zelda, e dopo che gli racconto ciò che è successo, riesco a bloccarlo in tempo - grazie anche un pochino ad Eric - prima che prenda Josè per le mutande e lo appenda come lampada.
Decidiamodi fare una riunione per decidere cosa fare con questo ragazzo, che sta creando molti problemi all'interno della fazione.
Spiego a Max e James tutto ciò che ha detto Josè, e loro rimangono un paio di minuti zitti.
«Sta esagerando - sbotta Max - ha diciamo.. mezzo "litigato" con mia moglie.»
Alla fine, decidiamo di abbassargli il punteggio, ciò significa che è sotto la linea rossa. Mi dirigo nel dormitorio degli iniziati.
«Dov'è Josè?» domando.
«Se n'è andato.» dice Tris.
Chiudola porta, e avviso agli altri di ciò che è successo.
«Succederà qualcosa di brutto - mormora Zelda, mordendosi leggermente il labbro - ho un presentimento brutto.» Scuoto la testa, decidendo di andare in camera mia a riposare.
Non penso che oggi mi allenerò. Non ne ho le forze.
Mi corico, appoggiando la testa sul cuscino, e cado in un sonno profondo.
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Non ho paura quando ci sei tu
Fanfiction" - Tu sei? - domando, guardandolo negli occhi. - Josè - risponde, gonfiando le spalle. Sento Eric mormorare un "ora sono cazzi suoi", e lo prendo per il collo, portandolo sul muretto. - Uno, qui le regole le faccio io, non tu. Due, non ti ho chiest...