Capitolo ventisei

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Apro gli occhi, guardandomi intorno.

«Sei minuti. Complimenti.» mormora, fissandomi insistentemente.

«E' stato orribile..» sussurro, con ancora gli occhi sbarrati.

La tarantola che si muoveva addosso a me.. rabbrividisco al solo pensiero.

«Posso farti una domanda?» mi chiede Eric, guardandomi un pochino male.

Annuisco, appoggiando la testa sul cuscino.

«Quali sono le tue paure?»

Boccheggio, fissandolo interdetta.

«Nulla di grave.. grazie per avermi fatto l'iniezione, ora devo andare», farfuglio, fredda, uscendo dalla sua stanza.

Appena arrivo in camera, sospiro, pensando come Eric può essere diventato una delle mie paure.

Potrei essermi innamorata di lui, o forse potrebbe essere un semplice migliore amico.
Devo risolvere la questione, ora.

Esco dalla mia stanza e vado in mensa, aspettando che Eric scenda, come sempre, in anticipo.

Appena lo vedo, gli vado in contro.
- Io non so cosa pensare. A momenti ti lascerei in pasto a Jeanine e ai suoi esperimenti, in altri invece ti vorrei solo baciare... ma non dirlo a nessuno, sennò ti faccio lanciare nell'entrata degli intrepidi e prima tolgo il tappeto elastico e - Qualcosa m'interrompe.

O meglio, qualcuno: Eric mi sta baciando. Un piccolo, dolce, bacio a fior di labbra.

- Rigida, sta' zitta. Non importa cosa pensi, devi sempre fare ciò che ti senti - mi sussurra, sorridendo.

Gli intreccio le braccia dietro al collo, e lo bacio.

Io ora mi sento di lasciar libera ogni mio tipo di emozione, dalla più adolescenziale alla più seria.

L'importante è che lui sia qui, affianco a me, in un modo o nell'altro.

Non ho paura quando ci sei tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora