Capitolo diciannove

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Eric ci conduce in un palazzo in cui andava lui quando era piccolo - il meno disastrato - e ci dice che c'è anche dell'acqua.

Ci laviamo per prime io e Tris, le tengo un asciugamano davanti - che aveva Eric in una borsa - e poi lei lo tiene a me.

Mi sento decisamente meglio: pulita, rinfrescata, e per un attimo rilassata. Decidiamo di dormire in coppia - non si sa mai che arrivino Jeanine o i suoi scagnozzi - e appena appoggio la testa sul petto di Eric, mi addormento.

- - -

Nel bel mezzo della notte, mi riaffiora alla mente tutto ciò che è successo in questi giorni. La morte di Zelda, io che cerco di uccidere Eric, Kyle che cerca di uccidermi.
E, senza neanche accorgermene, scoppio a piangere.

«Alexia - farfuglia Eric, appena svegliato dal mio pianto - cos'hai?» Mi guarda negli occhi e sembra capire tutto.

«Promettimi che non mi abbandonerai..» borbotto, tirando su col naso.

«Te lo prometto.» sussurra, dandomi un bacio sulla fronte.

Mi addormento, cullata dalle sue carezze e protetta dalle sue braccia.

- - -

«Alexia! Eric! Quattro!» urla James appena ci vede.

Non sarà lo stesso senza Zelda.

«Zelda?» domanda, con lo sguardo confuso.

«Non ce l'ha fatta..» farfuglio.

Saluto freddamente gli altri e vado nel suo appartamentino.

E, senza neanche accorgermene, rivivo la scena della sua morte.

"«Alexia!» urlò Zelda, abbracciandomi fortissimo e stringendomi le braccia al collo.

Contraccambio l'abbraccio, e se avessi saputo che quello sarebbe stato l'ultimo, l'avrei stretta più forte.

«Ora voi venite con noi. Tranne Alexia, non ci serve a tanto.» Urla Jeanine, sopra di noi, puntandomi una pistola addosso.

Non mi rendo conto di ciò che succede, fin quando non noto che Eric mi ha spinto e Zelda si è presa la pallottola per salvarmi.

Vedo il sangue che perde dalla testa, e cade a terra.

I suoi occhi sono aperti, e mi guarda, con un mezzo sorriso sulle labbra."

Come farò senza lei?

La mia migliore amica, che mi è sempre stata vicino, e io sono stata vicino a lei, anche quando stava per diventare un'esclusa. L'allenai io. Ed è grazie alla forza che ci trasmettevamo entrambe, se eravamo qui, due capofazioni. Tra le migliori, per di più.

Non ho paura quando ci sei tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora