Cap. 24

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Guardò la piccola con gli occhi più vuoti di sempre. Camila infatti si spaventò vedendo quegli così brillanti, vuoti e spenti. Pensava che l'anima di Lauren fosse completamente sparita. Eppure era lì che la guardava, come sempre faceva. Notò la sua stanchezza, quanto fosse provata, gli occi gonfi di chi ha ricevuto una notizia orribile. 《Lolo...》 si avvicinò lentamente avendo paura di poterle fare del male. 《Qualcosa non va?》 Chiese. Ma si pentì subito di averlo detto. Sapeva benissimo che si trattasse di Richard e Lauren non ci vide più dalla rabbia. 《SECONDO TE?! COME PUOI SOLO PENSARE CHE STIA BENE?! HAI IDEA DI COME MI SENTA?! NO...》 si fermò un attimo per far riposare la sua gola in fiamme. Se solo fosse andata avanti, avrebbe giurato di poter sentire le corde vocali rompersi. 《Ovvio che non puoi saperlo... nessuno di veramente importante per te sta morendo come Richard. La morte non ti sta portando via, metà di te stessa. Cosa vuoi saperne te?! Piccola presidentessa del consiglio. Colei che conquista tutti con il suo bel faccino. Di cui non ha niente di cui preoccuparsi. Una famiglia presente che la ami. Che la sostenga. Tz. Cosa vuoi saperne tu del dolore?!》 Sibilò. Camila non riuscì a cacciare giù il nodo talmente grande fu. Era come se le si fosse fermato un boccone di cibo ed esso la stesse soffocando portandola ad una morte certa, se nessuno l'avesse aiutata. Veramente Lauren era capace di essere così? Di sputare così tanto veleno? Sapeva quanto fosse irascibile, eppure questo la ferì profondamente. 《Hai ragione.》 Infatti fu così. Le diede veramente ragione per tutto. Cosa voleva saperne lei? Certo, la sua famiglia aveva crisi economiche incredibili, però, dover perdere qualcuno di importante era sicuramente più devastante. Eppure, dover vedere Lauren così... così distrutta, devastata da tutto, stava uccidendo pian piano la piccola Camila. Lauren guardò la piccola con lo sguardo basso, osservando come si stesse torturando le mani. Doveva essere profondamente arrabbiata con la grande, eppure il suo cuore le diceva di starle vicino. Perché d'altronde, Lauren aveva bisogno solo di questo. Di essere amata veramente. Lauren si incamminò verso le scale senza degnare di uno sguardo la cubana. Non fumava da un bel po' e ne aveva assolutamente bisogno. Quando uscì pensò a quello che disse. Quanto avesse ferito la piccola, quanto avesse sfogato tutto il suo malessere su una persona che neanche meritava di essere guardata da Camila. Non si meritava il cuore puro ed ingenuo della piccola. Notò nuvoloni grigi farsi sempre più minacciosi. Ma non si mosse. Rimase lì sotto l'aria pungente che da lì a poco avrebbe minacciato pioggia. Alzò lo sguardo verso il cielo e si rispecchiò in esso. Vide la confusione sua dentro le nuvole. O forse, il suo vero essere di Lauren.
Camila si avvicinò titubante alla porta. Aveva ancora il magone e le lacrime le stavano per scendere, ma cercò di rimanere composta. 《Entra pure Camila.》 La voce completamente spezzata di Caroline la riportò con i piedi per terra. La mora sentì una lacrima scorrere lentamente sulla guancia, fino a quanto non si fermò sul suo labbro superiore. La leccò con la punta della lingua sentendo il salato di essa. 《Salve signora O'Connell.》 Mormorò la piccola. La signora sorrise e abbracciò la piccola. Le sembrava di essere tra le braccia della nonna materna da lei tanto amata. Che morì l'anno prima per la stessa malattia di Richard. Ricordò quando la cullava, dopo averle letto una delle sue fiabe preferite. Sentì lo stesso tepore, lo stesso amore che ci metteva la nonna. Camila scoppiò in un pianto per lei liberatorio. Uno sfogo per la nonna persa, per Richard che ormai aveva iniziato a volergli bene. E per Lauren. Per la prima persona che rese viva Camila in tutto. Colei che risaltava sia le sue perfezioni che imperfezioni. Quando, dopo minuti per Camila interminabili, si calmò, sentì la mano ossuta della donna massaggarle la schiena. 《È tutto a posto Camila. Lauren non voleva dirti veramente quelle cose.》 La mora si staccò dalla donna e le sorrise. Un sorriso tirato e triste. 《Mi perdoni.》 Caroline scosse appena la testa e le offrì una sedia. Camila si sedette asciugandosi le restanti lacrime. 《Camila. Lui è mio figlio Jaden. Jaden, lei è Camila.》 L'uomo le sorrise. Ma anche lui, un sorriso forzato. Di chi lo fa, per educazione. 《Hai voglia di parlarne Camila?》 La ragazza alzò lo sguardo verso la donna. 《Tranquilla. Penso di essere più o meno al corrente di te e Lauren. Sai,》 guardò il letto del marito, dove gaceva privo di forze, attaccato a quella macchina che procurava ossigeno. 《Richard, da quando ti ha conosciuto, ogni giorno tornava ancora più felice a casa, perché Lauren finalmente aveva conosciuto qualcuno che avesse portato in lei una luce nuova. Non aveva mai visto Lauren sorridere così da quando sei entrata nella sua vita. E probabilmente hai fatto il regalo più bello sia a lui che a lei.》 Guardò la piccola giocare con i polsini della felpa. 《Notò subito quanto ci fosse un'intesa tra voi.》 Sorrise. Camila alzò gli occhi scontrandoli con quelli della donna. 《È cosi sbagliato?》 Fece una breve pausa guardando le due figure confuse. 《Voglio dire, amare una ragazza?》 Jaden sorrise. Ma stavta fu un sorriso sincero. Fu lui a parlare. 《No Camila. Sai,》 guardò la madre, la quale annuì. 《L'amore non è tra un uomo e una donna. L'amore è tra cuore e cuore. E quanto una persona sia pronta a sacrificarsi per la persona amata. Talmente incoerente da rischiare la propria vita per vederla soltanto sorridere.》 Camila cercò di mettere su una frase di senso compiuto senza tanti risultati. 《Cuore e cuore?》 Chiese. 《Mh mh.》 Si avvicinò alla piccola. 《Guarda.》 Tirò fuori una foto dal portafoglio, ritraendo lui mentre baciava un altro uomo. 《Lui è mio marito. Ci siamo sposati l'anno scorso. È stato difficile agli inizi quando scoprì di essere quello che sono.》 Sorrise ancora alla piccola. 《Eppure, quando pian piano lo dissi prima alle mie sorelle e poi ai miei genitori, mi dissero soltanto di essere felice e di vivere la mia vita.》 Le mise una mano sulla spalla. 《Mi dispiace anche per tua nonna. Penso che tu possa veramente capirci. Ma hai tenuto tutto dentro per non farla soffrire. Non è così?》 Annuì attenta alle parole dell'uomo. 《È perché la ami. Non c'è niente di male.in questo. Assolutamente niente. Anzi, si vede quanto tu sia pura e sincera, con te stessa e con gli altri. Non preoccuparti per Lauren. Ha sempre avuto un carattere difficile. Le passerà.》 Annuì ancora mimando un grazie con le labbra. Non riuscì più a parlare dopo quelle parole così dolci e comprensibili. Sentì ancora il nodo in gola. Ma quella volta, molto probabilmente, pianse più per felicità di avere gente così premurosa nella sua vita che per la tristezza che l'affliggeva. Quelle parole l'aiutarono in tutto. Avrebbe sicuramente sostenuto Lauren in tutto. Avrebbe rischiato sicuramente tutto per lei.

They Don't Know About Us || Camren  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora