Non appena Camila chiuse la sua auto, insieme percorsero il vialetto arrivando davanti alla porta d'ingresso. Lauren si fermò un attimo ricordando quelle poche volte in cui venne davanti alla dimora lasciando il piccolo sacchetto con i soldi, per poi scappare senza lasciare traccia. Ricordò anche quando sentì per la prima Camila cantare, con la sua voce dolce e melodiosa, ma anche molto graffiante se si trattasse di alzare le note. La cubana infilò la chiave nella serratura, facendola scattare e aprendo delicatamente la porta. 《Mamma, papà, sono a casa.》 Disse la piccola, informandoli del suo ritorno. Lauren entrò lentamente, osservandosi attorno. La casa era semplice ed accogliente, come la sua. Subito all'entrata si poté notare il soggiorno con dei divani semplici color bianco. Collegata ad esso si faceva spazio la cucina, con in mezzo un tavolo con delle sedie. In fondo alla stanza altre due porte chiuse, e in fondo una scala, la quale portavano al piano di sopra. La maggiore si distolse dall'ammirare quella bellissima casa, sentendo dei passi farsi sempre più vicini. Una piccola figura comparve correndo verso le due ragazze. 《Mila.》 Urlò felice la piccola Sofi alzando le braccia verso l'alto, chiedendo di poter esser presa in braccio. La mora la salutò felice tirandola a sé. 《Sofi.》 Disse dandole un bacio sulla fronte. 《Dove sei stata Mila? Avevi detto che tornavi per pranzo.》 Disse Sofi triste con voce spezzata. Camila la cullò scusandosi, dicendole che Lauren aveva bisogno di lei. La piccola infatti non si accorse della grande, fino a quando ella non prese parola. 《Lolo.》 Esclamò ancora più felice la piccola. Si scosse un attimo dalla presa salda della maggiore andando poi ad abbracciare Lauren. 《Lolo come stai? Mila ha detto che ti sei fatta male. Era preoccupata.》 La nera guardò la piccola, la quale abbassò lo sguardo. Si avvicinò alla mora con la bambina in mano dandole un bacio sulla fronte. 《Grazie Camz.》 Sorrise stringedo la ragazza a sé. Camila l'abbracciò a sua volta, appoggiandosi sul suo petto. Rimasero così per un po' fino a quando non vennero interrotte dalla voce dei Cabello. 《Mila. Finalmente, pensavamo saresti rimasta in ospedale.》 Disse Sinu. 《Oh... Lauren.》 Aggiunse, vedendo la grande. 《Come stai?》 Chiese andando verso di lei e prendendo Sofi dalle sue braccia. 《Quando Mila ci ha raccontato del tuo incidente ci siamo preoccupati.》 Lauren sorrise a sua volta e li ringraziò per la loro preoccupazione, rispondendo di stare bene, se non per qualche giramento di testa e un segno che forse rimarrà visibile sulla tempia sinistra. "Come quella di papà." Pensò, sdrammatizzando nella sua mente. 《Sarete affamate ragazze, non volete mangiare?》 Alejandro si avvicinò sorridendo alle ragazze. 《È bello riaverti Lauren. Camila stava davvero male.》 Disse infine stringendo la figlia a sé. Lauren guardò la piccola, sentendo le lacrime salire. Non avrebbe mai potuto credere che Camila si sentisse così male per causa sua. Le prese la mano accarezzandole il dorso. 《Mi spiace Camz.》 La cubana sorrise scuotendo la testa. 《È tutto okay. Dai, vieni a mangiare qualcosa.》 Disse. 《Arrivo.》 Camila andò insieme alla madre e alla sorellina in cucina, lasciando il padre e la grande. Lauren aspettò un attimo prima di incamminarsi, quando venne fermata dall'uomo. 《Potremmo parlare un attimo in privato Lauren?》 Chiese. La nera annuì, seguendo Alejandro. La portò in salotto, dove vide vari giochi sparsi per terra un mobile con de libri, un piccolo televisore, e vicino ad esso delle chitarre. Erano due, classiche. 《Suona la chitarra signor Cabello?》 L'uomo si voltò verso la giovane guardandola in volto. 《Io? No perché mai?》 Chiese a sua volta. 《E dammi del tu Lauren, non sono così vecchio.》 Disse infine sorridendo. 《Oh... sì. Camila mi ha detto che le hai trasmesso tu la passione per la musica.》 《Sì. Vero. Ma è Camila a suonarle.》 Lauren si girò ancora verso le chitarre, pensando a quanto potessero costare. 《Sono delle chitarre davvero belle.》 Disse infine Lauren. 《Ti do pienamente ragione. Vedi, una di quelle chitarre era mia, me la regalò mio padre quando avevo la tua età, ma non fui mai capace di suonarla per bene, l'altra gliel'hanno regalata Dinah ed Ally per il suo compleanno.》 Disse orgoglioso l'uomo. Si vedeva quanto amasse sia sua figlia che le sue amiche. Ecco un altro piccolo segreto che Lauren non sapeva di Camila, e non poteva che essere orgogliosa della sua ragazza. Ragazza? Era così che poteva chiamarla? In realtà non sapeva nemmeno lei cosa fossero. Non si erano mai chiarite e quando Shawn glielo fece notare, ci pensava, non costantemente, ma quel tanto che bastasse da farla preoccupare.
《Lauren, ma non distrarmi. Volevo chiederti una cosa.》 Fece una piccola pausa guardandola serio negli occhi. Lauren deglutì sonoramente tenendo lo sguardo alto. 《Lauren, sei tu a darci i soldi ogni fine mese?》 Chiese serio. Lauren sentì all'improvviso la gola secca e giurò di non sentire più il cuore battere. 《C-come...》 iniziò balbettando. 《Allora sei tu.》 Disse sicuro Alejandro. 《I-io... c-come...》 non riusciva più andare avanti e l'uomo finì di parlare. 《Basta saper recitare Lauren. Non lo sapevo, ma il mio sguardo e il mio atteggiamento ti hanno agitata e questo mi ha fatto capire che sei tu la colpevole.》 Lauren deglutì ancora e stavolta riuscì a costruire una frase. 《Perché l'ha chiesto a me?》 《Camila ce ne parlò, pensando fossi tu. Così ho deciso di chiedertelo.》 Lauren abbassò lo sguardo, notando come l'uomo iniziasse a contrarre la mascella. 《Lauren. Non si scherza su questo lo sai? Sono i tuoi soldi e noi non possiamo accettarli.》 La grande alzò lo sguardo di scatto ribattendo. 《Ma ne avete più bisogno di me.》 L'uomo sorrise mettendole una mano sulla spalla. 《Siamo grati che una persona come te sia entrata nella nostra vita, soprattutto in quella di Camila. Il tuo altruismo e la tua generosità sono formidabili, ma credimi Lauren, non possiamo accettarli. Altrimenti avremo problemi su problemi. Mi capisci?》 Una lacrima scese lungo la guancia di Lauren. Annuì asciugandola. 《E ancora una cosa.》 Disse infine l'uomo. 《Ce la stiamo facendo Lauren. È un periodo brutto da quando ci siamo trasferiti certo, anche se molti anni fa, ma ci stiamo rialzando e non intenderemo arrenderci.》 Lauren continuò ad ascoltare rapita la determinazione dell'uomo. Era tutto sua figlia. Ora capì da chi prese quel carattere così forte. 《Devo concludere, ormai il vostro pranzo sarà pronto.》 Fece una breve pausa. 《Io e mia moglie non abbiamo niente a contrario.》 Disse guardandola sorridendo. Lauren l'osservò confusa. 《Non ci interessa chi Camila possa amare. Se un uomo, una donna o chi altri, vogliamo solo che sia felice. Ma se venissi a sapere che hai solo osato farla soffrire te la farò pagare. Hai capito?》 Disse infine, quasi fosse una minaccia. Lauren lo guardò un po' allarmata, ma capì che lui, come lei, volevano solo una cosa: la felicità di Camila. 《Non succederà. Amo Camila più di me stessa.》 Rispose sicura. Alejandro sorrise. 《Ne sono sicuro. Vieni, il vostro pranzo è pronto.》 Accompagnò la ragazza in cucina, dove vide la tavola imbandita di manicaretti e Camila alle prese con i fornelli. Si avvicinò sbirciando cosa stesse cucinando e notò la piccola mescolare un composto di farina, latte e uova. 《Cosa prepari di buono?》 La mora saltò dallo spavento girandosi di scatto e portando istintivamente la mano sul petto. 《Lauren. Mi hai fatto prendere un colpo. Notò della farina sulla guancia di Camila e sorrise per la scena buffa. 《Sei carina con quel grembiule...》 si avvicinò prendendola per i fianchi. 《E anche quando cerchi di fare la cuoca esperta, anche se è la prima volta che ti vedo alle prese con i fornelli.》 Sorrise dandole un casto bacio sulle labbra. I genitori della piccola le guardarono sorridendo. Alejandro fece un piccolo colpo di tosse attirando la loro attenzione. Si girarono imbarazzate. 《Tranquille ragazze. Mi preoccuperei, se voi foste a litigare, piuttosto che baciarvi.》 Rispose Alejandro piuttosto divertito. 《Coraggio sedetevi e mangiate.》 Le ragazze si sedettero vicine e gli adulti dall'altro lato del tavolo, con Sofi a capotavola. Lauren guardò stupita la tavola. 《Avete fatto tutto questo in così poco tempo?》 Chiese, con l'acquolina in bocca. 《Sì, ricette facili e veloci.》 Rispose Sinu. 《Non fare complimenti Lauren.》 Sofi guardò la grande. 《Lolo, anch'io ho aiutato.》 Disse felice la piccola. 《Davvero? E cos'hai preparato?》 Chiese Lauren guardandola. Camila osservò la scena intenerita dalla piccola Sofi e quanto Lauren riuscisse a stare al gioco della piccola Sofi. 《Questo.》 Rispose indicando un piccolo piattino con delle crêpes. 《Ma sono crêpes?》 Chiese la nera con gli occhi brillanti. 《Sì. Con la Nutella, Lolo. Assaggiale.》 Rispose Sofi felice, scendendo dalla sedia e portando i dolci alla ragazza. 《Non è meglio se prima mangiassi salato Sofi?》 Chiese Lauren ridendo. 《No. È divertente mescolare i sapori. Avanti, mangia.》 Disse. Lauren si girò verso Camila, la quale osservava il tutto con dolcezza. 《Sofi ha ragione Lolo. Prova.》 Disse Camila dando manforte alla piccola. 《Va bene. Allora visto che insistete tanto...》 iniziò a mescolare i vari sapori, dolce e salato, così come le avevan detto le sorelle Cabello e si stupì subito del meraviglioso contrasto. Gli occhi di Lauren iniziarono a brillare ancora di più, servendosi e mangiando a sazietà. Alla fine si unì anche Camila, la quale mangiò a sazietà anche lei, non lasciando più niente nei piatti. 《Dovevate aver una gran fame.》 Disse Sinu ridendo
《Anche sé per poco tempo, direi che il cibo d'ospedale mi è bastato.》 Rispose Lauren.
Quando finirono di mangiare, sparecchiarono la tavola aiutando Sinu. 《Lauren non serve. Non in quelle condizioni. E anche tu Mila. Andate a riposarvi.》 Lauren e Camila andarono su in camera. Era semplice. Un letto, un armadio e infine la scrivania più disordinata che Lauren avesse mai visto. 《Oh... senza quel disordine non trovo nulla.》 Rispose Camila, prima che Lauren potesse aprire bocca. Si guardò attorno, vedendo un disegno attaccato all'anta dell'armadio. Sorrise nel vederlo. Sul foglio, lesse la consegna del compito e non poté che sorridere, ricordando di aver fatto lo stesso compito alle elementari, dove ritrasse la sua famiglia e Richard. Richard. Non erano passati nemmeno tre giorni dal suo funerale. Gli mancava da morire poter vedere il sorriso di quell'uomo. Si ricordò poi la promessa fatta alla moglie. Sarebbe andata a trovarla.
Poi vide due ragazze, una più piccola dell'altra. E due frecce le quali indicavano due scritte. Camila e Sofi. 《L'ha fatto Sofi qualche tempo fa a scuola.》 Iniziò a raccontare Camila. 《A scuola le dissero che non aveva capito la consegna, mentre lei rispose che loro non avessero capito cosa fosse veramente un eroe.》 Lauren sorrise ancora. Le stesse parole che disse anche lei. 《Come mai sorridi?》 Chiese avvicinandosi alla ragazza. 《Dissi le stess cose quando feci il disegno.》 Camila lasciò scappare una risata estremamente dolce alle orecchie della grande. Si girò verso la piccola prendendola per i fianchi. 《Siete fantastiche voi due.》 Disse Lauren baciandole. 《No. Tutta la tua famiglia è fantastica Camz.》 Continuò una volta staccatasi dalla cubana. La baciò di nuovo approfondendo bacio. 《Tu lo sei, Camz.》 La prese per le cosce, tirandola su. Camila strinse le gambe alla sua vita e lasciò che la grande la portò sul letto. I loro corpi non potevano più aspettare. Dopo l'interruzione avuta in macchina non ne potevano più. 《Io e te avevamo un conto in sospeso, no?》 Chiese infine Lauren.
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They Don't Know About Us || Camren
Fiksi PenggemarCopertina di @sorbos u.u Carrollton School of the Sacred Heart, la scuola più rinomata e famosa di tutto il mondo, prepara al meglio i migliori studenti per il mondo della musica. Camila Cabello, presidentessa del consiglio studentesco è la ragazza...